Epilogo.

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30 Giugno 2010.

L'ultimo rintocco del grande orologio, annunciava la fine di un ennesimo anno nella scuola di magia e stregoneria più importante del mondo. Una giovane insegnante osservava dalla finestra del suo ufficio i propri alunni abbandonare Hogwarts con sguardo ricco di orgoglio e soddisfazione, nonostante vederli andare via le procurava un piccolo vuoto al cuore. Sempre troppo sensibile ed incline alle emozioni, nulla era cambiato nonostante fossero passati undici lunghi anni dalla grifondoro che aveva varcato la soglia di quel castello con il volto rigato dalle lacrime e tanto coraggio nel cuore, niente poteva cancellare i ricordi vissuti in quella scuola e se chiudeva gli occhi un po' più a lungo, poteva ancora vederli scorrere lentamente nella propria testa; gioia, dolore, gratitudine, paura, speranza e... Amore.

La gioia di essere finalmente in mezzo a persone come lei ed essere compresa nel profondo, una piccola strega dagli occhi puri e scurissimi che aveva così tanta voglia di sognare insieme a quel cielo ricco di stelle nella sala grande. Il dolore nel costatare di essere comunque considerata diversa dai veri maghi, complice il suo sangue macchiato e la malvagità di pregiudizi sbagliati. Gratitudine verso due ragazzi dall'animo gentile ed il sorriso buono, gli stessi che le erano rimasti accanto in quella crescita tanto speciale quanto il loro legame indistruttibile. Paura per la serenità minacciata dal lato oscuro e quel demonio dal cuore nero, che per fin troppo tempo aveva seminato terrore e fatte sue vite che non gli erano mai appartenute. Speranza per un futuro migliore da poter vivere con le persone amate, per la pace tanto agognata in quelle lunghe giornate spaventose e che aveva avuto il coraggio di prendere il sopravvento solo grazie ai suoi amici, spazzando via ogni possibilità di vittoria del male. Ed infine, come titoli di coda di un film visto e rivisto, aveva avuto la possibilità di provare quell'amore che non viene raccontato nelle favole, perché semplicemente non si può spiegare a parole né tanto meno a persone esterne. Si era perdutamente innamorata dell'ultima persona a cui avrebbe dato il suo cuore, ma che dopo tanti anni poteva vantarsi di averlo avuto solo lui, nessun altro.

Draco Malfoy... Ancora non si era abituata a tale perfezione e forse non lo avrebbe fatto mai. I tanti baci scambiati nel tempo passato insieme non sarebbero stati mai abbastanza per convincerla del fatto che non si trattava di un angelo caduto, dalle ali spezzate ed il cuore ricco di cicatrici, come quelle che indisturbate se ne stavano a graffiare la sua pelle immacolata. Hermione rabbrividì come ogni volta che gliele sfiorava con la punta delle dita per la paura di fargli ancora del male, in quei momenti sembrava così fragile da indurla a stringerlo tra le braccia senza la minima esitazione e lui puntualmente poggiava il capo sul suo petto come unica fonte di serenità; il battito del proprio cuore. In quelle notti non riusciva mai a dormire bene, restava vigile per la maggior parte del tempo e lo osservava in tutta la sua eterea serenità, quando dormiva era dotato di fattezze principesche capaci d'incantarla sempre di più, ma il suo ego era già abbastanza ampio per farne parola con lui.

«Mi hanno detto che l'ufficio della signorina Granger era da queste parti.» il tono di voce elegante attirò subito l'attenzione della ragazza, che scattò a guardare in quella direzione. «É permesso? Immagino di sì.» ghignò in modo affabile e a tratti arrogante, sempre così sicuro di se stesso da mettere chiunque in piena soggezione. Tutti tranne lei, ovviamente.

«Sorvolerò sulla sua maleducazione, per questa volta.» si trattenne a stento dal mordersi le labbra in sua presenza, non sarebbe stato per niente un comportamento professionale il suo. «Che cosa posso fare per lei, ministro?» intrecciò le mani sulla scrivania per mettere in mostra l'anello che le imprigionava il dito e il cuore.

Non smise un attimo di osservarlo in ogni sua movenza, come se da lui dipendesse tanto quanto dipendeva dall'ossigeno. Si perse nei suoi occhi argentati che parvero scintillare sotto la luce fioca delle candele accese e quel sorrisetto impertinente la costrinse al silenzio. Non c'erano parole per descrivere la sua bellezza disarmante, sapeva benissimo che quell'effetto destabilizzante colpiva ogni donna facendola capitolare al suo cospetto, eppure quelle iridi sembravano interessate a consumare solo lei, così tanto che quando lui oltrepassò la scrivania per sedersi sul bordo ed avere piena visuale della donna che aveva davanti, si sentì inchiodata alla poltrona, senza alcuna via di scampo. L'impulso di allungare la mano ed infiltrarla nei suoi capelli la indusse a tossire appena, quantomeno per darsi un contegno degno della vice preside della scuola che era, ma la risata che arrivò alle sue orecchie la costrinse a storcere la bocca più del dovuto.

Change My Life. |DRAMIONE| COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora