Change My Life. |DRAMIONE| COMPLETA.

39- Where are you now?

Eri l'ombra della mia luce, senti qualcosa tra noi due? Un'altra stella e tu svanisci... Temo che abbiamo perso la nostra direzione, voglio vedere noi due vivi.
Dove sei, adesso? Era tutta una mia fantasia?
Dove sei, adesso? Era tutto frutto della mia immaginazione?
Dove sei adesso? Atlantide? In fondo al mare?
Un altro sogno; i mostri si rincorrono selvaggi dentro di me, mi sento così persa, sono distrutta.
Queste acque poco profonde non sono mai state quello di cui avevo bisogno. Ti sto lasciando andare per tuffarmi più in fondo.
L'eterno silenzio del mare... sto respirando, sono viva. Sotto le brillanti, ma sbiadite luci, hai dato fuoco al mio cuore.
Dove sei, adesso? Mi sento così persa... sono distrutta.

Faded - Alan Walker.

I giorni passavano lenti e tragici, la pioggia non abbandonava il mondo magico nemmeno per un attimo, il cielo sembrava piangere lacrime amare e pregare la fine di un inferno appena cominciato. Le gocce s'infrangevano violentemente contro le grandi finestre del corridoio ed Hermione le osservava con apparente interesse; in pieno stato cataconico, se ne stava seduta su una delle panche e guardava il cielo grigio quasi quanto gli occhi dell'uomo che amava e che era ormai sparito senza lasciare traccia.

La sua mente era annebbiata dal ricordo del suo sguardo, quello che l'aveva osservata l'ultima volta che erano stati vicini, dopo essersi amati nel modo piú passionale e peccaminoso che conoscessero. Non lo avrebbe mai dimenticato, le sue iridi erano cosí serene che le avrebbe paragonate al mare calmo e non a quel cielo in piena tempesta. Che cosa era cambiato? Cos'era successo? Che cosa aveva distrutto la loro bolla di sapone fatta di amore e fantasia? La ragazza s'interrogava continuamente ed ogni volta non poteva che collegare tutto all'uomo che avevano sottovalutato fin troppe volte e che stava scatenando una guerra laddóve erano riusciti a mettere la pace per mesi.

Non sapeva che fare, in quel momento le sembravano inutili anche i discorsi della McGranitt, che con risoluta fermezza tranquillizzava gli studenti e li metteva al corrente che il ministero era pronto alla difesa. A quel pensiero lanciò un'occhiata pigra ai due auror che affiancavano le porte della sala grande e ghignò in modo quasi perfido; Draco era scomparso da un mese e loro se ne stava lí senza muovere un dito. Possibile che i pregiudizi verso di lui fossero cosí permanenti da non smuovere le guardie del ministero? Strinse i pugni tanto da far sbiancare le nocche ancor piú di quanto già non fosse pallida la sua pelle.

La linea dei suoi pensieri venne interrotta dalle figure di Ginny e Daphne, la prima con gli occhi ricchi di dispiacere e rammarico, la seconda con l'odio e la rabbia che piegavano i suoi lineamenti principeschi fino ai limiti dell'impossibile.
Si sedettero al suo fianco senza dire una parola, ma Hermione sapeva che da lí a pochi istanti avrebbero cercato di tirarle su il morale con qualche sciocco discorso di conforto, cosí ritornò con lo sguardo oltre le finestre.

«Ancora non posso crederci che abbiamo fallito!» la grifondoro prese ad accarezzare i lunghi capelli rossi. «Siamo stati cosí ingenui ad abbassare la guardia!» rimpianse quel pizzico di serenità che l'aveva invasa una volta al sicuro, al Manor.