capitolo 2

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T/n apre lentamente gli occhi, cominciò a strofinarsi gli occhi e a guardarsi intorno, notò che non era nel letto dei suoi genitori, nè a casa sua, voleva piangere, ma non aveva più lacrime per farlo.

Si alzò dal letto e si guardò allo specchio, i suoi capelli lunghi e corvini ricadevano lungo la sua camicia da notte sporca, i suoi occhi stanchi,verdi mescolati con l'azzurro.
Guardò il suo orsacchiotto,il suo migliore amico, o meglio il suo unico amico.

Apre lentamente la porta, camminando a passo felpato, andò verso la cucina, dove si trovava Grey addormentato sul tavolo.

T/n si avvicinò e lo guardò attentamente, aveva i capelli biondi.
Grey aprì lentamente gli occhi incrociando i suoi occhi marroni con quelli verdi della bambina, e sorrise nel vederla.

"Ciao" disse dolcemente

La bambina non rispose, si sedette sulla sedia.

Grey non sapeva come comportarsi non si era mai occupato di una bambina.

"Hai fame?" chiese gentilmente Grey, mentre la bambina teneva gli occhi bassi, e tremava.

Grey si inginocchiò davanti alla bambina guardandola negli occhi.

"Non devi avere paura di me nessuno ti farà del male te lo prometto" disse abbracciando la bambina.

T/n si esitò ma poi pensò a suo padre quando l'abbracciava forte a sé, sorrise a quel ricordo, anche se allo stesso tempo le provocò un po' di malinconia, ricambio l'abbraccio, facendo sorridere Grey.

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Grey guardò T/n mangiare la colazione che lui stesso aveva preparato.

Avrebbe voluto chiedergli cosa fosse successo ieri.

Ma aveva paura che la bambina piangesse, e poi era solamente una bambina.

"Come ti chiami piccola?" chiese Grey sperando di poter sentire la sua voce, ma non uscì niente dalla sua bocca.
Sospirò e lascio perdere, la bambina non avrebbe parlato per un bel po' di tempo.

Si alzò dal tavolo e andò a lavare i piatti.

La bambina si morse il labbro, prese un sospiro.

"T/n" mormorò la bambina.

Grey sentendola si girò verso di lei.

"Ripeti ti prego"

"Mi chiamo T/n " disse la bambina.

Grey sorrise, e T/n vedendo quel sorriso gioì dentro di se, ma poi ritornò alla realtà.

Lui si accorse che T/n si era rattristata.

"È un nome bellissimo"

"G..ra..zie" disse timidamente T/n
"Chiamami Grey piccola"

T/n annuì.

Grey andò a prendere dei vestiti a T/n, visto che quelli che aveva addosso erano pieni di sangue.

T/n prese i vestiti e andò in bagno, mentre Grey gli preparava la vasca.

"Io vado a lavoro T/n va bene?" chiese Grey gentilmente.

La bambina annuì.
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Jeff se ne stava steso sul letto accanto a una ragazza morta, che aveva appena violentato, la guardò per un momento e gli venne in mente T/n.

Si alzò dal letto e si rimise i vestiti, prese il suo coltello e incise un sorriso lungo le guance della ragazza.
E andò  davanti alla casa della bambina.

Vide Grey andarsene, Jeff sorrise ed entrò direttamente dalla porta del retro.

Salì le scale e sentì il rumore dell'acqua, sorrise ed entrò silenziosamente in bagno.

Si nascose in modo che T/n non lo vedesse.

Vide il suo piccolo corpo, e gli frullarono vari pensieri nella testa.

Si chiese da quando fosse diventato un maniaco, ma in fondo non si sciocco più di tanto, visto che era un killer che uccideva a sangue freddo.

Uscì silenziosamente dal bagno e se ne andò.

"Ci vedremo di nuovo T/n" disse sorridendo, per poi andarsene
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Grey andò nel suo ufficio dove si trovava John che leggeva dei documento.

"Buongiorno John"

"Buongiorno Ispettore"

"Cosa leggi?" chiese Grey mentre appendeva il giubbotto.

"L'omicidio di ieri. Le vittime erano due coniugi e sono stati squartati, ma la cosa più inquietante e che hanno due tagli lungo le guance, che formano un sorriso"

"Adesso sappiamo che sono vittime di Jeff. Come si chiamavano le vittime uccise?"

"Tom Evans ed Eva De Angelis"

Grey si sedette e sospirò.

"La bambina invece si chiama T/n"

"Le ha detto qualcosa?" chiese John speranzoso

"No. E non parla molto"

"Credo che abbia bisogno di uno psicologo"

"Non lo so, poi vedremo John"
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Arrivata la sera, Grey andò a casa.
Trovò T/n seduta sul letto che parlava col suo orsacchiotto.

Grey sorrise nel vedere T/n parlare, tossi per farsi notare dalla bambina.

T/n lo guardò per un momento.

"C...iao" disse T/n timidamente.

Grey e T/n andarono a mangiare, e dopo aver finito la bambina andò a in camera sua.

T/n si mise il pigiama, prese il suo orsacchiotto e si stese sul letto stringendolo forte a se.
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Jeff aspettava impaziente la sera,e una volta arrivata si avviò immediatamente da lei.

Una volta arrivato bussò alla finestra, e T/n si alzò di scatto sentendo bussare.

Vide Jeff che aspettava che lei aprisse la finestra, si avvicinò tremolante alla finestra, e l'aprì.

"T/n non ti hanno insegnato a non fare aspettare cosi tanto le persone fuori?" chiese Jeff

La bambina non rispose.

"Bene adesso dovrò punirti lo sai questo?"

T/n scuote la testa, cominciando a singhiozzare.

Jeff sorrise vedendo la bambina così, stava per scappare, ma le prese il braccio.

La scaraventò sul letto facendole sbattere la testa, e facendola svenire.

Jeff gli legò i polsi, e gli mise l'orsacchiotto in bocca.

T/n aprì gli occhi vedendo Jeff, cominciò a piangere e a supplicare, come tutti i bambini del resto.

Jeff irritato dal pianto della bambina gli diede uno schiaffo, e gli disse di stare zitta.

Prese il suo coltello e cominciò a fare dei piccoli tagli lungo il suo piccolo corpicino.

T/n avrebbe voluto gridare in modo che Grey venisse ad aiutarla, ma lei aveva paura, e non poteva nemmeno farlo avendo il piccolo orsacchiotto sulla bocca.

Ma poi ricordo la promessa fatta a suo padre..

Quello di essere forte e di non piangere qualsiasi cosa accada.

Avrebbe passato una brutta notte, si sarebbe alzata piangendo.

Si sarebbe chiusa in camera.

E Jeff rideva del dolore di T/n

"Dovrai stare zitta T/n e non dovrai dire niente di me, altrimenti il tuo amico morirà" disse Jeff ridendo silenziosamente non volendo svegliare Grey.

T/n non aveva idea di ciò che Jeff aveva in serbo per lei.

Ma lei sapeva che avrebbe passato l'inferno.

solamente un gioco Where stories live. Discover now