capitolo 4

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T/n sentì qualcuno scuoterla, si alzò di scatto e vide davanti a se la suora.

"Andiamo a fare colazione T/n" disse la suora per poi andarsene, si vesti e andò a sedersi sul tavolo, guardò il piatto dove c'erano dei pancake, ma T/n non aveva fame.

"T/n devi mangiare" disse la suora dietro a T/n, lei in tutta risposta non disse niente, la suora cercò di imboccarla, ma non ci riuscì, la bocca di T/n era serrata.

"Ho detto mangia" esclamò la suora arrabbiata,ma a T/n non fece niente rimase a guardare il piatto.

La suora arrabbiata prese T/n per un braccio, e la portò in una camera, legò i polsi di T/n con delle catene.

Prese la frusta e cominciò a colpirla.

T/n gridò dal dolore e cominciò a piangere dal dolore, le ferite che lei stessa aveva disinfettato cominciarono ad aprirsi, il tappeto cominciò a macchiarsi del suo stesso sangue.

"Ti meriti dieci frustate e se gridi o piangi avrai il doppio"

"1" disse dando un frustata a T/n

Si morse il labbro facendo spuntare un po' di sangue, sentiva il sapore metallico del sangue.

"2" e ne diede un'altra

"3"

T/n sentiva la schiena bruciargli insieme alle braccia, i colpi erano troppo forti e non riusciva nemmeno rimanere lucida.

"4"

La vista comincio ad offuscarsi e a vedere dei piccoli puntini neri.

"5"

Le palpebre cominciarono a diventare pesanti.

"6"

Né mancano solo quattro pensò T/n, tieni duro c'è la puoi fare, tu sei forte pensò T/n.

"7"

Né mancano tre.

"8"

Né mancano due.

"9"

Né manca una, e finalmente avrebbe chiuso gli occhi.

"10"

T/n chiuse gli occhi dal sollievo che non né avrebbe avute più.

"Adesso resterai a marcire qui tutto il giorno, uscirai domani mattina"frattempo
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Nel frattempo Jeff sentiva una voglia urgente di uccidere e di soddisfare la sua sete di sangue.

Si mise il cappuccio non volendo farsi vedere di primo giorno, e andò a cercare una nuova vittima.

Mentre si aggirava per le strade, le persone lo guardavano attentamente, ma finalmente trovò una porta aperta ed entrò non facendosi notare da nessuno.

Chiuse silenziosamente la porta, camminò a passo felpato, finché finalmente trovo la sua vittima.

Era una ragazza con i capelli lunghi e neri, era indaffarata a leggere il giornale.

Jeff si avvicinò lentamente e gli tappò la bocca, la ragazza sentendo qualcuno prenderla gridò dalla paura, cercava di dimenarsi dalle braccia forti e muscolose di Jeff, ma niente.

Jeff trascinò la ragazza in camera da letto, e la buttò sul letto, si mise a cavalcioni su di lei, e gli legò i polsi con delle corde.

"Bene adesso mi divertiro. Come ti chiami ragazzina?" chiese sfiorandogli la guancia con il coltello.

solamente un gioco Where stories live. Discover now