capitolo 32

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Pov T/n
Sento la sveglia suonare, mi alzò di scatto andando in bagno e a farmi una doccia e vestirmi velocemente.

Mancano solo due giorni dal ballo e sentivo un grande peso allo stomaco, Alison rimase risoluta dicendo che sarei dovuta andare lo stesso al ballo.

Corsi all'ospedale andando a trovare mio padre che avrebbero dovuto rilasciare oggi, peccato solamente che sono in ritardo, visto che dovevo essere lì alle sette e sono le sette e mezza.

Camminavo il più veloce possibile mentre sentivo il telefono squillare.

"Dove sei?" mi chiese John

"Sto arrivando" gli dissi con il fiatone

"Io sono già qua e da mezz'ora che ti aspettiamo" mi disse.

"Lo so lo so, ma non ho sentito la sveglia" mi scusai, visto che era da mezz'ora che suonava, ma preferisco tenermelo per me.

Arrivai davanti all'ospedale trovando John con le braccia conserte, mentre mio padre mi guardava ridendo sotto i baffi.

Andiamo in macchina e John si offrì per accompagnarmi a scuola, peccato solamente che avevo dimenticato di portami lo zaino, per colpa della sua premura.

Mi accompagnò a casa, presi il mio zaino e mettendo i libri che mi servivano velocemente anche se dentro di me c'era il sospetto che avessi dimenticato qualcosa, ma lo ignorai sentendo la voce di John, mi precipitai in macchina e mi accompagnò a scuola.

Mi sedetti sulla sedia sospirando e non sentendo più le gambe, ebbi del tempo di pensare invece.

Pensai a Jeff e a quello che mi aveva detto ieri, al fatto che non avrebbe permesso a nessuno di toccarmi, sapevo del perché dentro di me, perché ero la sua vittima o robe varie.
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Arrivò l'ora di educazione i maschi giocavano a calcio, mentre noi ragazze eravamo nella stanza con il tavolo di ping pong.

Da fuori sembrava un gioco facile e infantile, con due racchette e colpire la pallina di colore bianco, ma in realtà non lo è.

In realtà è un gioco molto difficile, bispgna colpire la pallina, ma bisogna farla rimbalzare sul tavolo, per poi arrivare al lato avversario e farla di nuovo rimbalzare, e l'avversario dovrebbe fare la stessa cosa.

Mentre giocavamo, le ragazze cominciarono a dire dei nomi strani.

"Secondo me Jane è molto più brava di Sally" disse Lauren, non capivo del perché parlassero cosi, ma soprattutto di chi stessero parlando.

Gli chiesi chi erano, ma loro risposero nessuno, ma avrei scoperto chi erano questo è sicuro.

"Sapete che Jane the killer e perfetta insieme a Jeff the killer" disse Alison

Alzai gli occhi di scatto sentendo il suo nome, i miei occhi finirono sulla mia amica che non si era accorta di come la guardavo.

Dentro di me si accese la mia curiosità, non avrebbero mai risposto alla mia domanda.

Lo avrei saputo da sola.
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Eravamo nell'aula informatica accanto a me c'era Alison che cercava "creepypasta"

Comparvero alcune immagine di ragazza strambi, e con delle armi e del sangue, chiaro segno che erano degli assassini.

Come potevamo amare degli assassini, dei killer.

Guardai con la coda dell'occhio l'immagine di Jeff e io spalancai gli occhi e distolsi lo sguardo non volendo farmi accorgere da lei.

Mentre erano occupate a parlare, io cercai Jeff the killer, e mi apparsero le sue immagine, era accompagnato anche da un altro ragazzo con una sciarpa avvolta al collo, e aveva delle cicatrici sulle guance.

solamente un gioco Where stories live. Discover now