capitolo 33

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Noi siamo per gli dei quel che sono le mosche per un ragazzo capriccioso: ci uccidono per divertirsi.

Pov T/n

Guardo per un momento il vestito appoggiato delicatamente nel mio letto, lo presi per un momento e lo guardai attentamente per poi rimetterlo dov'era

Domani ci sarebbe stato il ballo, sospirai e andai a vestirmi per la scuola, non sapevo ancora cosa avrei dovuto fare con Jeff, oppure come comportarmi, o se avrei sputato la verità sul suo passato.

Il fatto che chiunque mi stia attorno sia convinto che non esista, mi fa venire il volta stomaco, e che ci siano la fuori delle ragazze che lo amano, comprese le mie amiche.

Cercai tutto sulle creepypasta e non trovai molto, ma l'origine di tutto questo è Slenderman anche lui con un passato difficile, perse suo figlio e sua moglie durante un incendio, anche se crede che suo figlio sia ancora l'ha fuori.

È nella ricerca di lui, e uccide dei bambini senza pietà, tralasciando anche il suo aspetto anch'esso molto cubo.

È vestito con uno smoking e una cravatta rossa, il suo viso senza tratti facciali, tranne quando si arrabbia che mostra una bocca e dei denti aguzzi, e una lingua molto lunga e disgustosa, sulla sua schiena risiedono dei tentacoli neri, lui e i suoi tre fratelli.

Ha dei fratelli e tre proxy cioè schiavi, loro sono costretti a fare tutto ciò che dicono Slenderman, che chiamano operatore.

Scesi di sotto vedendo mio padre già pronto per andare a lavorare, mi sedetti sul tavolo prendendo un pancake, mentre gli auguravo un buongiorno.

"Perché tutti sono convinti che Jeff the killer non esista?" chiesi all'improvviso mentre lui alzava gli occhi di scatto guardandomi un momento.

"Di che parli?" mi chiese scrutandomi negli occhi.

"Sai benissimo di cosa parlo, tutti sono convinti che Jeff the killer non esista, pensano che non sia reale" dissi in tono freddo e serio.

Non rispose, continuò a guardarmi negli occhi.

"È stato lui ha uccidere i miei genitori" gli dissi mentre lui si alzò e mi voltò le spalle lavandosi le mani.

"Non sono cose di cui dovresti immischiarti" mi disse andandosene.

Sbuffai e presi lo zaino e uscì di casa vedendo la macchina di mio padre già in moto, me ne andai a scuola a piedi

Mi sedetti sul banco vedendo Alison sedersi accanto a me con occhi lucidi e pieni di emozioni.

"Domani ci sarà il ballo, questo vuole dire che domani sono a casa tua per le cinque"

"Le cinque?" chiesi ancora con occhi spalancati.

"Il ballo inizia alle otto Alison" gli dissi

"Hai ragione è meglio alle quattro, il tempo delle unghie, e dei capelli, anche di lavarsi" 

"Ok ok va bene ci penseremo domani" dissi interrompendola mentre lei ridacchiava.

Mi venne in mente Jeff e quindi tossicchiai e la guardai scrutandola attentamente.

"Perché tu e le altre siete cosi tanto ossessionate da Jeff the killer e dalle creepypasta per non parlare che sono dei killer assetati di sangue" gli dissi mentre lei spalancava gli occhi incredula che io non avrei curiosato.

"Dovevi restarne fuori Lauren si arrabbierà" mi disse

"Me ne frego di lei" gli dissi sputando acida.

Allora perché vi piacciono cosi tanto?" gli chiesi.

"Non dirmi che non sono belli, hai visto le loro storie sono bellissime" mi disse mentre io rischiavo di vomitare, io annuì mentre la lezione era iniziata, ma io non stavo ascoltando niente.

Finita la scuola andai a casa ritrovandomi sola a casa, mio padre sicuramente voleva evitarmi, mi lavai mettendomi il pigiama e stedendomi sul letto.

Guardai verso la finestra fino a mi addormentai abbandonandomi al mondo dei sogni.

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