capitolo 21

310 10 11
                                    

Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte

Pov Jeff

Mi guardai attorno, accanto a me c'era una donna nuda  piena di sangue e morta, la buttai a terra per il fastidio, scesi dal letto e andai di sotto incontrando un altro corpo di un uomo morto.

Andai in cucina prendendo qualcosa da mangiare, osservai le mie opere d'arti, le mie vittime, mi inginocchiai davanti a l'uomo morto dinnanzi a me e sorrisi, mi guardai attorno notando che la casa era troppo pulita non aveva del sangue.

Trascinai il corpo del homo accanto a quello della donna su un letto matrimoniale, misi i miei soliti sorrisi, che ormai erano diventati essenziale lungo la mia carriera da killer.

Presi dell'alcol e lo sparsi per tutta la casa, presi un accendino, e lo buttai a terra facendo prendere in fiamme tutta la casa mentre io uscivo soddisfatto del mio lavoro, il sole accarezzava il mio volto pallido, i miei tagli lungo le guance, i miei occhi blu splendevano alla sua luce

Andai davanti a casa di T/n spiandola, la guardai dalla finestra, aveva appena finito di farsi la doccia, e delle gocce di acqua le scendevano sul viso, i suoi occhi guardarono fuori come se sentisse la mia presenza, ma non mi vide, i suoi occhi verdi con qualche occhiaia la rendevano speciale, non riuscivo a capire come fosse possibile che io non l'abbia uccisa e del perché sia ancora viva.

Il suo corpo magro, e pieno di lividi provocava in me qualcosa che non riuscivo a comprendere, ma non ci sarebbe stato mai niente tra noi due, non avrei mai potuto amarla, perché un killer non ama, ma uccide.

Voltai le spalle alla sua figura e mi diressi verso il bosco, e arrivai davanti al lago e vidi un'ombra dietro di me, e sapevo che era lui.

Mi girai verso di lui alzando testa per la sua lunga statura, guardai il suo viso pallido e senza tratti facciali, con il suo solito smoking, e dietro la sua schiena dei tentacoli, vedevo la sua testa verso il mio viso, e sapevo che mi stava guardando, nonostante non abbia gli occhi.

"Vedo che la ragazza è ancora viva e mi chedo il perché 

Non ti starai mica rammollento?" chiese con voce roca e profonda.

"Io non mi sto per niente  rammollento affatto, e non devo darti spiegazioni di quando uccido le MIE vittime" dissi arrabbiato.

"Ti devo ricordare che il tuo compito e quello di uccidere quella inutile umana" disse con disprezzo.

"So quale il mio compito e non ho bisogno che tu me lo ricorda"

Mi prese per la gola con uno dei suoi tentacoli 

"Io sono Slenderman e non dovrai mai più rivolgerti cosi a me, mai più altrimenti potrai dire addio alla tua vita" disse lasciandomi cadere per poi scomparire.

Cominciai a tossire e a respirare profondamente dalla mancanza d'aria, cominciai a dare pugni a terra, dalla rabbia ritrovandomi le nocche rosse e piene di sangue, non mi importava, la rabbia si era impossessata ad ogni mia particella del mio corpo.

Smisi di dare pugni a terra ritrovandomi con il fiato appannato, e le nocche piene di sangue, bagnai le mie mani nel lago, che mi procurò un leggero bruciore, ma non era niente in confronto alla rabbia che tenevo dentro.

Era oramai buio e andai a casa di T/n, la trovai seduta sul letto, appena sentì la mia presenza mi aprì il lucchetto della finestra e fece un passo indietro lasciandomi entrare, teneva la testa bassa non riuscendo a guardarmi negli occhi, le alazai il mento con le mie dita fredde,sussulto al mio contatto freddo, e mi guardò negli occhi.

solamente un gioco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora