capitolo 49

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(Foto del personaggio che interpreterà Stefan)

Cade una foglia che pare
tinta di sole, che nel cadere
ha l’iridescenza di una farfalla;
ma appena giunta a terra
si confonde con l’ombra, già morta.
Pov T/n
Apro  lentamente gli occhi sentendo qualcosa di morbido sotto di me, e una coperta leggera che mi copriva da freddo, mi alzai di scatto accorgendomi finalmente che sono in mezzo a una stanza a me sconosciuta, il mio corpo completamente nudo, mi alzai con la coperta andando nella poltrona in fondo a destra con dei vestiti sopra.

Trovai il bagno lavandomi velocemente per poi vestirmi, uscì titubante dalla porta, trovando delle scale e le scesi lentamente guardandomi attorno, trovai un uomo che cucinava e appena si accorse della mia presenza mi sorrise.

"Buongiorno" disse avvicinandosi a me "sono Micheal" mi porse la mano e gliela strinsi e mi fece segno di sedermi, e io obbedì guardandomi attorno.

"Ti starai chiedendo cosa ci fai qui immagino" disse mentre io annuivo e mi guardò scrutandomi attentamente.

"Il mio amico ti ha trovata bella bosco stesa a terra dormiente per colpa della tua trasformazione" disse porgendomi la tazza.

"Quindi sai dei licantropi?" chiesi mentre lui annuiva.

"Ti spiegherò tutto, ma prima dimmi….come ti chiami?" chiese.

"Mi chiamo……"venni interrotta da una porta che si spalancava mostrando un ragazzo dai capell marroni e dal ciuffo folto, aveva un po' di barba che marcava la sua mandibola pronunciata, aveva un orecchino sul orecchio sinistro, era molto muscoloso, i suoi occhi marroni che mi sembravano familiari, portava un collana al collo con un ciondolo a forma di chiave di violino.

Lui si sedette guardandomi negli occhi mentre Micheal prese parola.

"Lui è Stefan, ti ha trovato lui nel bosco"

"Grazie" dissi mentre lui annuì, e io mi alzai dalla sedia.

"È meglio che vada" dissi voltando le spalle a loro, ma fui fermata da Stefan che mi guardò e non aveva preso parola.

"Dovresti restare, non sei in grado di uscire,sei debole" disse mentre io annuì e mi siedo di nuovo sulla sedia mangiando silenziosamente.

Pov narratore
"Perché mi avete aiutata?" chiese ad un tratto T/n con occhi freddi, il suo corpo completamente immobile, la sua postura rigida.

"Ti ho trovata e ti ho aiutata" disse Stefan facendo spallucce, e lei non fece altre domande e guardò la finestra.

Qualcosa dentro Stefan le diceva di aiutarla e di restare, ma non sapeva del perché, lui non si fidava delle persone tranne di Micheal che l'aveva cresciuto come se fosse suo figlio.

"Dimmi cosa fai nella vita?" chiese quest'ultimo cercando di sciogliere il ghiaccio.

"Sono un'agente della polizia" rispose.

"Hai qualche parente?" chiese Stefan, lei  chiuse gli occhi per poi aprirli e guardarlo con occhi freddi.

"No" disse andando nella sua camera non volendo rispondere più ad altre domande.

Si sedette davanti alla finestra guardando il panorama.

Stefan sospirò pensieroso.

"C'è qualcosa che non va?" chiese Micheal

"Quella ragazza mi è familiare, ma non ricordo di averla vista" disse

Per tutto il giorno T/n stette in camera e nessuno l'aveva disturbata, uscì dalla finestra andò a dormire stendendosi sul letto e accorgendosi di non avere il suo orsacchiotto.

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Jeff nel frattempo si ritrovava a dare calci su un albero urlando che non l'ha trovata, e che l'ha lasciata scappare.

Dietro di se c'era Slenderman che prese parola.

"L'ha voglio morta" disse scomparendo e Jeff sentendo quelle parole si irrigidì e continuò a dare pugni sull'albero ritrovando le nocche delle sue mani piene di sangue…

Rientrò in casa e entrò nella camera di T/n che odorava di lei, prese l'orsacchiotto che teneva sempre con se, e che non lasciava a nessuno, lei non portava il suo piccolo amico quando doveva uccidere, non voleva che anche lui si sporcasse di sangue.

Lo prese tra le mani stendendosi nel letto e tenendo l'orsacchiotto accanto.

"Ti troverò ragazzina" disse per poi addormentarsi.
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T/n si alzò dal letto non riuscendo a dormire, era ancora notte fonda, andò sul tetto e si stese su di esso guardando le stelle e il cielo.

Sentì qualcuno stendersi accanto a lei, ed era Stefan.

"Che ci fai qui?" chiese lui

"Non riesco a dormire" rispose T/n continuando guardare il cielo

"Allora siamo in due" disse

"Come mai non riesci a dormire?" chiese T/n guardando negli occhi mentre lui sospirò frustrato.

"E da quando avevo tre anni che soffro di incubi. Tu?"

Lei rispose che non riusciva a dormire per i sensi di colpa, ma i suoi incubi erano occupati da uno sparo e una bambina morta.

"Come hai spezzato la maledizione?" chiese mentre T/n gli chiese a cosa si riferiva.

"La maledizione del lupo, ti trasformi in lupo solo quando uccidi un essere umano" disse

"Io non volevo ucciderla" mormorò lei con il capo abbassato.

"Nemmeno io, ma è successo" disse con sguardo freddo e rigido.

Lui chiese se aveva qualche parente, e T/n si irrigidì, si passò una mano sui capelli.

"Sono tutti morti" disse guardandolo con occhi pieni di tristezza.

"Io avevo una sorella" sospirò ma poi riprese a parlare  "ma poi ho dovuto abbandonarla come i miei genitori"

Lui prese un respirò profondo e diede la buonanotte a T/n andando a stendersi nel letto e chiudendo gli occhi.

"Stefan vieni a vedere la tua sorellina" disse suo padre, il piccolo bambino scese dal letto andando nella stanza della mamma.

La madre fece un sorriso dolce a Stefan guardandolo con occhi stanchi, aveva la fronte sudata, il piccolo prese una piccola pezza bagliandola con l'acqua, su avvicinò a sua madre e passò la piccola pezza sulla fronte della madre che sorrise al gesto del suo piccolo…

"Vai a vedere la sorellina" disse e il piccolo annuì si avvicinò alla culla e guardò la piccola bambina dagli occhi verdi mescolati all'azzurro guardarlo negli occhi e facendo un piccolo sorriso…

Stefan sorrise e con il dito si avvicinò alla sua piccola mano che gliela strinse

"Ciao sorellina" disse sorridendo

"Papà posso tenerla in braccio?" chiese mentre il padre annuì sorridendo alla gioia del piccolo, prese la piccola creatura e la diede delicatamente al piccolo che sorrise e diede un piccolo bacio sulla guancia alla piccolina che sorrise, lui ricambiò il sorriso.

"Buonanotte sorellina" disse dando un ultimo bacio alla piccola e ridandola a suo padre per poi andare in camera sua a dormire.

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