capitolo 31

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Home
A place where  I can go
To take this off my shoulders
Someone take me home

Pov T/n
Tutto attorno a me girava lentamente, mi ritrovavo in una sedia di una sala d'attesa di un ospedale, sentì un calore sulla mia mano era quella di John

Non piansi, non dissi niente, non avevo lacrime da consumare, non avevo la forza di parlare, la mia gola è troppo secca per parlare, dovrei alzarmi a prendere un bicchiere d'acqua, ma avevo troppa paura di cadere.

Un piccolo flashback avvenne nella mia testa.

"T/n" sentì qualcuno chiamarmi, mi girai e vidi John che guardava prima me e poi i suoi occhi spostarono a mio padre, mi girai verso il lupo che scomparve, insieme a Jeff

John prese il corpo e mi portò all'ospedale, mentre arrivarono degli infermieri con delle barrelle dove misero il corpo di mio padre

Le presi la mano, per poi lasciarla andare appena lui entrò nella sala operatoria.

Sentivo un forte peso allo stomaco, le mie gambe tremavano dalla paura di perdere mio padre, lui per me è come un secondo padre.

Non lo mai chiamato papà perché avevo paura di perderlo come avevo perso il mio vero papà.

"È più forte di quando immagini T/n" mi disse John stringendomi la mano, mentre io appoggiai la mia testa sulla sua spalla.

La mezzanotte era passata questo voleva dire che sarebbero mancano tre giorni al ballo, anche se sinceramente non penso di andarci.

Arrivò un medico da noi chiedendo di me.

"Il signor Grey non penso potrà farcela, ha perso molto sangue e ha bisogno di una  trasfusione di un litro di sangue" disse

"Voglio darglielo" gli dissi mentre John mi guardò di sottecchi, e sapeva che non avrei cambiato idea.

Il dottore mi portò nella sala del prelievo del sangue, mi infilzò un piccolo ago, mentre vedevo il mio sangue uscire da un tubicino e arrivare a una sacca.

Chiusi gli occhi, e quando finì di prendere il mio sangue mi diedero un succo di frutta alla pesca e dei biscotti, e li mangiai.

"È meglio se vai a scuola" mi disse John mentre guardai per l'ultima volta mio padre con gli occhi chiusi e pieno di tubi.

Andai a casa togliendomi i vestiti, Alison se ne era già andata, John l'aveva liberata.

Entrai dentro la doccia avevo ancora le mani piene del suo  sangue che scivolò via grazie al getto d'acqua.

Si portò via il suo sangue insieme alle mie lacrime, chiuso gli occhi cercando di respingerle, ma non ci riuscivo, nella stanza si sentivano solamente i miei singhiozzi.

Uscì dal bagno e mi misi dei vestiti a caso ed andai a scuola, non mi misi la musica, perché dentro la mia testa c'era solo silenzio.

Tutto il casino che avevo dentro si è fermato, come il tempo attorno a me, ogni cosa si è fermata, persino la mia mente.

Mi ritrovai seduta al solito posto, nella solita classe, accanto a me si sedette Alison preoccupata e mi chiese di mio padre, di come stava.

"Forse morirà, i medici non hanno la certezza se vivrà o meno" dissi fredda

"Mi dispiace" mi disse mentre io la ringraziavo e continuai a seguire la lezione, la campanella suonò e presi il compito dal mio zaino e andai nell'aula dei professori.

Trovai il professore intendo al computer.

"Professore" lo chiamai e lui alzò la testa guardandomi chiedendomi cosa volevo.

"Il tema" gli dissi consegnandolo e voltandogli le spalle.
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Finita la scuola andai in ospedale correndo, andai nella sua stanza, mi avvicinai a lui e gli presi una mano.

Aprì gli occhi e appena mi vide sorrise mentre io ricambiai sorridendo e abbracciandolo.

"Ti stavo aspettando" mi disse con voce strozzata e stanca.

"Ti voglio bene papà" gli dissi mentre lui stringeva la presa e mi diede un bacio sulla testa.

"Anch'io figlia mia" mi rispose e io sorrisi.

Andai da John che mi guardò sorridendo, e dando mi una piccola pacca sulla spalla.

"Dicono che è stato un miracolo" mi disse guardandomi negli occhi mentre io gli chiedevo di spiegarmi che cosa intendeva.

"Pensavano non c'è l'avrebbe fatta è stato un miracolo che si sia ripreso" mi disse sorridendo, e sorrisi anch'io.
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La sera arrivò e sentì una presenza alle mie spalle ed era Jeff che mi osservava.

"Conoscevi il lupo che ti ha fissata?" mi chiese mentre io scuotevo la testa, anche se la rabbia si era impossessata di me, sentivo la voglia di attaccarlo e ucciderlo.

Strinsi i pugni mentre mi giravo verso di lui guardandolo negli occhi.

"Vieni con me" mi ordinò portandomi a casa mia, mentre apriva la porta sfondandola.

"Devi darmi le chiavi dello studio del tuo tutore" mi ordinò mentre io scuotevo la testa,

"Dammi le chiavi" mi disse con tono minaccioso mentre io lo guardai con tono di sfida.

"Perché?" gli chiesi mentre lui sbuffo per poi guardarmi con occhi seri.

"Vuoi sapere chi era il lupo? Allora dammi le chiavi" ordinò mentre io gli prendevo le chiavi.

Andammo nella stazione di polizia dove risiedeva l'ufficio di mio padre, entra mm di nascosto senza farci beccare dai poliziotti.

Entriamo nell'ufficio mentre svuotava e apriva cassetti nelle ricerca di qualcosa

"Cosa cerchi?" chiesi

"C'erano tre vittime con gli stessi morsi che sono rappresentati sulla ferita del tuo tutore, diceva che era un morso fuori dal normale, e forse e di quel licantropo" disse continuando a cercare

"Ma perché ti interessa così tanto?"  gli chiesi mentre lui si fermava di scatto e mi guardò negli occhi, sospirò per un momento e si avvicinò a me

"Perché l'unico killer di questa città devo essere io, e se un giorno quel licantropo ossasse farti del male, diveterei pazzo di quando non lo sia. La verità e che" disse avvicinandosi a me, mentre indietreggiavo fino a quando sentì il tavolo della scrivania bloccarmi, stavo per allontanarmi, ma lui appoggia le sue mani accanto ai miei fianchi con lo sguardo indirizzato nei miei occhi.

"Nessuno deve osare farti del male almeno che non sia io" mi disse serio mentre io abbassavo lo sguardo, non riuscendo a sopportare per un momento il suo.

Lo sentì allontanarsi e io mi rilassati mentre vedevo come cercava di fare il detective.

L'unico killer che Mystic Falls avrebbe dovuto temere era Jeff the killer, per quando cercarsi di capirlo, lui non avrebbe smesso di uccidere, e tanto meno di essere gentile.

Tutti parlano del principe azzurro che salva la principessa, ma in questo momento la piccola e innocente principessa è finita a diventare una ragazza fredda e orfana, e nelle mani di un killer spietato, in questo caso il principe azzurro non avrebbe potuto salvarla, perché se ci avesse provato il killer spietato lo avrebbe ucciso senza pietà.

solamente un gioco Where stories live. Discover now