capitolo 8

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"Sei una bambina coraggiosa T/n ricordalo" disse la dottoressa, mentre vedeva, il riflesso dello specchio di T/n. 

Quest'ultima si avvicinò allo specchio e toccandolo con le dita, era liscio e lucido, ma bastava un solo suo tocco per rovinarlo, era la stessa sensazione che percepì quando si tocca qualcosa di delicato, che poi finisci di ma chiaro. 

Quella sensazione riuscì a percepirla in un ricordo di sua madre. 

T/n era spesso molto vanitosa tanto ché stava ore e ore a guardarsi allo specchio, delle volte provava delle acconciature, che poi si seguito avrebbe fatto alla sua mamma. 

Mentre si pettivana i capelli le cade la spazzola, e  proprio quando stava per raccoglierla, apparve improvvisamente sua madre, che si spaventò nel vederla, che dalla paura tocco lo specchio con una mano. 

La madre guardò la figlia con uno sguardo accigliato, con le mani sui fianchi in segno di rimprovero, Tn d'altro canto guardò di come aveva rovinato lo specchio con l'impronta della sua mano.. 

Si arrabbiò anche lei con sé stessa per il fatto che non riusciva a vedere il suo viso, per colpa di quella impronta. 

Ma la madre, vedendo lo sguardo pentito della sua bambina si addolcì, l'ha prese tra le sue braccia rassicurandola che quella impronta sarebbe sparita. 

La piccola si lasciò cullare, riscaldare dalle braccia della sua mamma, fino ad addomentarsi. 

T/n dentro di sé sentiva un dolore incolmabile al petto, che nessuno riusciva a capire, e nemmeno lei riusciva a capirlo.

Si guardò allo specchio notando le grandi borse nere che si trovavano sotto i suoi occhi, non aveva dormito per tutta la notte, gli occhi di quella donna erano ancora impressi sulla sua mente, ma non solo quelli.

Specchiarsi da piccola era la cosa più bella del mondo, ma adesso preferiva romperlo in mille frantumi, pur di non vedersi. 

Si tolse dallo specchio e ritornò  a sedersi sulla sedia a sdraio.

"Che cosa hai visto in quello specchio?" chiese la dottoressa guardando T/n con gli occhiali.

T/n non rispose non sapendo che cosa dire.

"Adesso ti dico cosa vedo io" disse la dottoressa facendo un leggero colpo di tosse, per poi schiarirsi la gola.

" Vedo una bambina che prima era coraggiosa, adesso si è arresa, il suo aspetto è distrutto insieme alla sua anima"

T/n l'ascoltò attentamente ogni parola della dottoressa, si volto verso di lei sedendosi e guardandola attentamente negli occhi.

La dottoressa pensò di aver capito la sua mente contorta, e sperava che T/n finalmente si sarebbe sfogata con lei, e le avrebbe detto ciò che le passava per la testa, ma lei si alzò e se ne andò senza proferire parola.

Non voleva che la dottoressa fosse convinta di avere la verità, anche se c'è l'aveva.

T/n era stufa delle sedute con la dottoressa, avrebbe voluto stare in camera sua rinchiusa e pensare da sola.

T/n prima riusciva a nascondere le sue emozioni, e l'aveva sempre fatto, ma adesso non ci riusciva, era troppo a terra.

Uscì dall'edificio, fuori c'era freddo e il vento era forte da far cadere anche un albero, T/n strinse il suo giubbotto ancora di più dal freddo,e si incamminò verso casa a piedi.

Entrò in casa e Grey vedendola si stupì nel vederla, e andò immediatamente da lei.

"T/n ti dovevo andare a prendere con la macchina, avresti dovuto aspettarmi. Sarei andato a prenderti" 

solamente un gioco Where stories live. Discover now