15 - I Parker

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Regola n. 3 del V.I.
Ogni nuova casa dovrà essere vicina ad un parco.
(Dieci anni, Budapest)

«Buongiorno Falchi Feroci. Vi ricordo che la prossima settimana ci sarà la prima partita della stagione contro i Castori di Middleton. Oggi si svolgeranno anche i provini delle cheerleader. Forza Falchi!» scandì l'altoparlante sopra le nostre teste.

Era il giorno della festa in maschera e io ero un agglomerato di nervosismo e irritabilità.

Non ero una di quelle persone che dovevano avere sempre tutto sotto controllo. Sapevo essere responsabile, certo, perché uno tra me e James doveva pur esserlo, ma ero anche piuttosto abituata ai contrattempi e a dover improvvisare per gestirli.

Eppure, la consapevolezza che quella sera avrei dovuto fare affidamento su Alex mi rendeva irrequieta. Avevo questo nervosismo latente che si sviluppava solamente in sua presenza e che mi destabilizzava, perché avevo l'impressione di sembrare così fragile di fronte a lui, da voler ridere delle mie stesse ansie.

Dicevo di fregarmene del parere delle persone, eppure continuavo a minimizzare ciò che realmente provavo sulla questione dei medaglioni, perché volevo apparire forte ai suoi occhi; mi sforzavo di ragionare lucidamente, senza lasciarmi sopraffare dalla mia parte più emotiva, tuttavia ogni volta che parlavamo avevo quella duplice sensazione che entrambi ci stessimo nascondendo dietro alla razionalità, mentre le singole parole che lasciavano le nostre labbra contenevano implicazioni ben diverse.

Il punto era: io conoscevo ciò che stavo nascondendo ad Alex, e non era altro che la volontà di capire se mia madre fosse davvero collegata a quella faccenda. Lui però cosa stava coprendo?

Quell'interrogativo rimase appiccicato alla mia testa come un francobollo. Troppo evidente per essere spazzato via, ma anche troppo difficile da mettere a fuoco sul serio. Tuttavia, quei pensieri finirono per essere accantonati, non appena giunsi di fronte al mio armadietto.

Attaccato alla lastra di metallo, un bigliettino spiegazzato color rosa pastello svettava in maniera inquietante su quella lamina grigia. Abbassai lo sguardo, mettendo a fuoco una grafia tonda e un po' disordinata.

"Palestra, prima ora (non è trattabile)".

L'arroganza di quell'imperativo mi aveva immediatamente fatto capire chi fosse il mittente. Alzai gli occhi al cielo, e feci dietro-front in direzione del complesso sportivo. Che Alice non conoscesse il significato della parola "no" era ormai palese, ma dovevo necessariamente trovare un modo per tirarmi fuori da quella faccenda.

Mi massaggiai le tempie con fare irritato. Era essenziale, infatti, che il mio cervello rimanesse concentrato solamente su un unico elemento: prevedere ogni possibile intoppo che si fosse presentato quella sera. L'incertezza del mio rapporto con Alex, infatti, mi poneva nella scomoda situazione di dover fare affidamento solo e unicamente sulle mie forze.

Sollevai lo sguardo mentre un gruppetto di ragazze del primo anno si affrettava a raggiungere il padiglione umanistico. Attraverso le porte d'emergenza che davano sul campo da football, vidi un ammasso di ragazzi in divisa che stavano provando alcuni lanci. Gli allenamenti dovevano già essere iniziati e per quello speravo di salvarmi dalle cheerleader.

Non avevo ancora una grande dimestichezza con quella zona della scuola. La Churchill Accademy era immensa e composta da troppe strutture per pensare di visitarle tutte. Tuttavia, non fu difficile orientarmi fino agli spogliatoi. C'era un via vai di gente decisamente superiore alla norma, e mi bastò seguire il crescendo di voci che si rincorrevano per giungere a destinazione.

«Eccoti» esclamò Alice con voce squillante, non appena varcai la soglia dello spogliatoio.

Era un ambiente più piccolo e disordinato di quanto avessi potuto immaginare. Credevo che avrei trovato una fila di armadietti lucidi e forse qualche vestito dimenticato in giro, invece le quattro panche che delimitavano la zona delle docce erano colme di borsoni e pompon, mentre il pavimento era disseminato di scarpe.

IGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora