29 - Inferno e Paradiso

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Alex non si fece sentire per il resto del week-end.

Mi sarebbe bastato un semplice messaggio, per farmi capire che era ancora intenzionato ad andare avanti con le nostre ricerche, ma in realtà ero consapevole che sarebbe sparito di nuovo.

L'avevo capito nell'esatto momento in cui mi aveva salutata quella sera. Certo, speravo che si sarebbe comportato diversamente, ma ogni volta che tra di noi qualcosa cambiava, lui utilizzava il silenzio come scudo.

Le parole di Caleb poi, erano rimaste incastrate nel mio cervello come una radio sintonizzata su un'unica frequenza. "Ti ha raccontato solo di Christian?"

Mi sentivo incredibilmente sciocca per aver creduto di aver fatto un passo in avanti con Alex. Forse a causa della febbre, forse perché un pezzettino di me per qualche assurda ragione lo voleva intensamente, ma quel pomeriggio avevo davvero creduto di potermi fidare.

Ma la verità era che dovevo solamente lasciar perdere quei pensieri e impegnarmi a scoprire di più sui medaglioni. Ne avevo bisogno per chiarire la situazione con Caleb e con Matt. E, soprattutto, ne avevo bisogno per capire che ruolo avesse mia madre in tutto ciò.

Nonostante i miei buoni propositi, passai la domenica a casa, ad annoiarmi tra una serie tv e una confezione di gelato. A un certo punto, avevo deciso di iniziare a controllare da sola il materiale che ero riuscita a prendere dall'armadietto di Matt, ma senza troppo successo.

Gli appunti in latino infatti sembravano semplici scarabocchi, ed ero riuscita a copiare solamente una porzione di pagina, prima che la fotografia con Philip mi distraesse.

Il libro di astronomia invece, era tutt'altra storia. Avevo scaricato una versione simile sul portatile di James e avevo passato un paio d'ore documentandomi sulle costellazioni visibili nel Nord America.

Non sapevo se l'interesse di Matt fosse personale o legato in qualche modo alla storia della Fondazione, ma dopo poche righe fui completamente assorbita dalla sua lettura.

Avevo scoperto infatti, che le popolazioni indigene che abitavano queste zone, avevano una forte tradizione nell'orientarsi attraverso le costellazioni. Nei loro racconti, stelle e vita si intrecciavano, fondendo basi scientifiche a significati spirituali.

Quel lunedì mattina il mio cervello era ancora completamente focalizzato su quelle informazioni, e in parte concentrato sul comportamento di Alex.

Lo avevo intravisto prima dell'inizio delle lezioni, ma aveva palesemente finto di non essersi accorto della mia presenza. Era tornato a circondarsi delle stesse persone che lo attorniavano durante i primi giorni di scuola e, come allora, non avevo la minima intenzione di avvicinarmi a lui con tutti loro attorno.

Non avevo quindi ancora deciso quale fosse il modo migliore per uscire da quella situazione di stallo, così passai le ore di tedesco scarabocchiando appunti incomprensibili, mentre la professoressa Immerstarr si districava tra trattati letterari.

Verso la fine della quarta ora un bigliettino planò sul mio tavolo facendomi trasalire.

Lo presi tra le mani, guardandomi attorno per capire chi lo avesse mandato. Alice stava fissando distrattamente i suoi capelli, alla ricerca di doppie punte sopravvissute al taglio settimanale, mentre Dean la guardava come sempre con occhi sognanti.

Un leggero rumore di tosse alle mie spalle rivelò però il mittente. Caleb sollevò il sopracciglio e mi indicò con il mento il foglietto appallottolato.

Lo scartai lentamente.

- Ho scoperto la nostra punizione -

Presi la biro e scarabocchiai con foga una risposta.

IGNIWhere stories live. Discover now