20. Autonoleggio

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David salutò Paul con la sua tipica allegria. Risplendeva quando sorrideva a quel modo, ed era proprio di quella luce che Rosa si era innamorata. Ma appena Paul ripartì e si ritrovarono uno accanto all'altra sul marciapiede di Sunset Boulevard, la luce fu sepolta dall'ombra del palazzo di fronte.

«Cosa c'è che non va, David?»

«Ma niente, va tutto bene, no?» rispose tagliente.

Rosa aspettò che continuasse, si accese una sigaretta e tornò a puntarlo dritto negli occhi.

«Non ti piace nulla di questo posto, te lo si legge in faccia a un chilometro di distanza.»

«Siamo appena arrivati, David. Che ne so com'è Los Angeles? Devi ammettere anche tu che nel tragitto tra l'aeroporto e casa di Paul non si è visto nulla di eccezionale. Mi aspettavo una città imponente e moderna, un po' come New York...»

«Ma che ne sai tu di New York, che non sei mai uscita dalla tua città» ringhiò.

Rosa impallidì. Iniziarono a tremarle le mani.

«Perché mi parli così? Perché quel tono insolente? Inizio a temere di non averti mai conosciuto.»

«Mettiti nei miei panni. Mi aspettavo una reazione diversa da parte tua. Un minimo di riconoscenza, che so io, ma va bene così. Sono certo che con il tempo cambierai atteggiamento.»

Prese la sigaretta di Rosa, fece due tiri e la spense sul pavimento. La prese per mano ed entrarono nell'autonoleggio.

In meno di mezz'ora erano fuori su una ToyotaCorolla bianca, che avevano noleggiato a un prezzo di trecentottanta dollariper una settimana. David era raggiante. Rosa tentò di nascondere la delusioneper quell'automobile orribile, che stavano pagando un prezzo esorbitante.    

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