8. Posso andare oltre?

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"Come fai ad essere sempre così sicuro di te?" Domandai, sorpresa dalla sua schiettezza.

"Non si sceglie come essere, lo si diventa e basta." Rimasi colpita, dinanzi a quelle le sue parole. C'era molto nascosto dietro quella frase. Qualcosa lo tormentava, bastava guardarlo negli occhi per capirlo.

"Dovresti andare, il tuo fidanzatino, ti starà cercando" Lo guardai stranita.
"Non siete molto amici, tu e lui, vero?"
"Non ti ho chiesto di fare domande"
Sbottò all'improvviso, posando gli occhi sui miei, sembrava teso, arrabbiato.

"S-scusa, non volevo infastidirti" Mormorai con la voce rotta.
"Non importa, adesso vai" Ordinò.
Feci come da lui richiesto, non volevo creare altri problemi inutili.

Mi allontanai in fretta, e scesi rapida le scale della scuola.
La pausa pranzo era appena finita, avrei fatto in tempo ad arrivare in classe in orario.

***

Era l'ora di ginnastica, ed io non avevo nessuna voglia di partecipare alla lezione. Malvolentieri, entrai negli spogliatoi, mentre molte ragazze erano già intente a cambiarsi.

Altre invece, la maggior parte, spettegolavano di chissà cosa, riunite in cerchio. Mi avvicinai per posare le
mie cose nel mio armadietto e le sentii mormorare qualcosa tra di loro.

"Jenna non vedeva l'ora che Caleb tornasse...avete visto come gli va dietro?"
Bisbigliò una ragazza dell'altra classe.
"Non ha ancora capito che la usa solamente per portarsela a letto!"
Scoppiò a ridere, ma le altre la guardarono in cagnesco.

"Sei impazzita, se ci sente, ci ammazza!"
La conversazione finì, ed io mi avviai verso la palestra. Ero incredula.
Jenna aveva così tanto potere sulle altre?

"Eccoti qui! Ti abbiamo cercata dappertutto!" Sbraitò Chloe davanti a me. "Scusa, volevo solo staccare la spina per cinque minuti" Ammisi.
Lei mi guardo con dolcezza.

"Tesoro, devi lasciarla perdere, quella ha il cervello di una gallina. Ascoltare quello che dice è solo una perdita di tempo!"
Sorrisi per la sua schiettezza, e lasciai che mi accarezzasse la guancia.

"Ragazze, si inizia!"

***

"Eri sparita. Dove sei stata?"
Domandò allarmato Dylan, non appena mi vide, fuori da scuola.
"E-ero sulla t-terrazza"
"Sulla terrazza? È proibito lo sai?"

"Oh" Fui assalita dall'ansia.
Non era da me, andare contro le regole. Ridacchiò, ed il mio volto prese la forma di un enorme punto interrogativo.

"Oh mio Dio! Kylie la ribelle! Ti aspetterà una severissima punizione" Sghignazzò.
"Smettila, non è divertente"
Dissi, puntandogli il dito contro.

"Senti, pensavo che stasera potevamo mangiare qualcosa insieme"
Mi mordicchiai il labbro, in preda al panico. Non avevo molta voglia di uscire, ma mi dispiaceva dire di no. 
Non uscivamo quasi mai, insieme.

"Ok, d'accordo"
Un ampio sorriso si allargò sul suo volto.
"Allora per le otto, sono da te."
Provavo quasi tenerezza per lui.
Era sempre così dolce, gentile, con me, mentre io ero semplicemente frenata.

Cercavo di lasciarmi andare ma qualcosa mi impediva di farlo.

"Io allora vado" Lo informai poi.
"Vuoi che ti accompagni?" Scossi la testa.
"No, tranquillo, prendo il bus. A dopo"
Lo salutai, e mi diressi alla solita fermata.

***

"Quindi ti ha chiesto di uscire?"
Squittì Chloe al telefono.
"Si insomma, siamo usciti già qualche volta, non credo ci sia niente di strano"
La sentii sbuffare.
"Dai Kylie, state insieme da un po' ormai, dovresti darti una svegliata!"

"Che cosa intendi?" Domandai, non capendo a cosa si riferisse.
"Dovresti pensare alle fasi successive..."
"Puoi essere più chiara?"
Le chiesi, stanca di tutta quella suspense.

"Insomma, dopo tutto questo tempo, non avete ancora tirato fuori la lingua!"
"Chloe!" La ammonii basita.
"Oh Dio, Kylie, ma che razza di coppia siete? A quest'ora avreste già dovuto..."
"Ok, ho capito" La interruppi.

"È solo che...non lo so. Non riesco ad andare oltre" Confessai.
Era difficile, per me, parlare con lei di quelle cose, era pur sempre suo fratello.
"Allora, questo sì che è un problema grave" Le sue parole non furono di conforto.

"Credo che tu debba prenderti un po' di tempo per riflettere, solo così potrai prendere una decisione seria. Passa del tempo con lui, come stasera per esempio, ti servirà per capire cosa provi davvero" Aveva ragione, non potevo continuare a prenderlo in giro. La ringraziai.

"Questo ed altro per te, adesso va a prepararti e non mettere il vestito di ieri, ti prego" mi supplicò.
"D'accordo, d'accordo"

***

Sono qui fuori.
Dylan.

Scesi rapida le scale. Ero in ansia, specialmente dopo quanto Chloe mi aveva detto.
Uscii fuori, mio padre non era in casa per cui non dovetti neanche prendermi la briga di salutare.

Dylan mi stava aspettando a bordo della sua auto. I miei capelli castani iniziarono a svolazzare per il forte vento, e mi pentii amaramente di averli lasciati sciolti.
Salii con fretta in macchina.

"Eccomi" Annunciai, una volta seduta. Avevo optato per una semplice gonna nera, ed un fine maglione colore panna.
Non mi importava di sembrare ridicola, non avevo mai dato importanza ai vestiti.

"Reggiti forte piccola, ho molta fame!"

La tempesta che mi ha travolto.Место, где живут истории. Откройте их для себя