48. La festa di Halloween.

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I successivi tre giorni, non lo vidi, né a scuola né altrove.

Inutile dirlo, mi aveva ferita.

Il suo atteggiamento, la fermezza, la freddezza con cui calpestava ciò che tra noi c'era stato mi distruggeva.
Lo sguardo sprezzante con cui mi guardava solo per essermi innocentemente preoccupata per lui era raccapricciante.

E se da un lato, forse non incontrare il suo sguardo per un po' avrebbe potuto sanare le ferite, dall'altro sentivo la necessità di perdermi in quegli occhi di ghiaccio o di sentire il calore che le sue mani emanavano.

Forse aveva ragione sì, quando mi definiva pazza. Quello che provavo per lui, pazzo, lo era eccome.

Era in momenti come quelli, quando ne sentivo la mancanza, che mi rendevo conto davvero di quanto il mio cuore dipendesse da lui, da quel sentimento che mi faceva tremare fin dentro le ossa.

"Quel Mike ha invitato tutta la scuola in una villa famosa per la festa di Halloween di stasera" Esclamò Maddie, inforcando un pezzo di carne.
"Allora come pensate di vestirvi?"
La domanda di Chloe diede inizio ad un vero e proprio dibattito di cui non ascoltai una parola. 

"Kylie tu?" Le guardai con aria interrogativa.
"Lascia stare, è depressa per lo stronzo" Alzai gli occhi al cielo.
Già, le avevo raccontato alcune cose, omettendo la parte in cui avevo messo fine a un tentato omicidio.

"No cara, non stasera! Lui ti fa soffrire? E allora ripagalo con la stessa moneta" affermò diabolica Emily.
"Ha ragione, dovresti farlo soffrire anche tu" concordò Maddie, in tono malizioso. "Una sexy vampira" aggiunse.
"Voi siete schizzate"

"Sarà la tua vendetta! Vestito nero, aderente, rossetto rosso fuoco"
feci una smorfia.
"Deve essere una festa di Halloween non una sfilata" alzò le spalle.
"Che importa? Intanto raggiungerai il tuo scopo!" Mi morsi un labbro indecisa sul da farsi.

Forse avevano ragione, forse anche lui doveva pentirsi del modo con cui mi aveva liquidata.
Ero stanca di subire critiche per la mia gentilezza, incredibilmente stanca.
"Mhm ci sto" E solo allora mi resi conto, di quanto squilibrata stessi diventando.

Ciò nonostante, forse c'erano ancora dei lati di me che non conoscevo, e che grazie a quella storia, stavano iniziando a venire fuori.

Chloe sorrise soddisfatta. "Tutte a casa mia alle sette in punto"

***

"Sei sicura che tutto questo non sia un po' eccessivo?" Domandai ansiosa.

Tutta la sicurezza che avevo decantato fino a qualche minuto prima era andata a rotori quando mi ero ritrovata davanti all'enorme villa.

Oltretutto, chi poteva sapere con certezza che sarebbe venuto? Da quel soggetto si ci poteva aspettare di tutto.
Che stupida che ero!

"Ti prego smettila, sei un carro armato di sexaggine! Abituato a vederti con quei vestiti da suora, quando ti incontrerà gli verrà un malanno!" Annuii poco convita ed entrai affiancata dalle altre.

Non avevo mai visto un locale così grande e oltretutto era già quasi completamente pieno di gente che facevo fatica a riconoscere per via dei costumi.

"Lasciamo le nostre cose e poi ci fiondiamo in pista" disse Maddie.
"Bret?" Domandai, rivolgendomi a Chloe. "Arriverà tra poco. Con Caleb" Sospirai, sapere che sarebbe venuto mi sollevava.

Raggiungemmo un divano.
"Hey Kylie!" mi salutò euforico.
"Derek, ciao" accennai un sorriso. "Complimenti, sei uno schianto!"
Le mie guance assunsero un colore rosato.

"Noi andiamo Kylie, a dopo" fulminai le mie amiche con lo sguardo, quando presero la maledetta decisione di lasciami sola con lui.

Era un mio amico sì, ma in quel momento non avevo affatto voglia di mettermi a discutere con lui.
In più il luccichio dei suoi occhi metteva seriamente in dubbio la sua sobrietà.

"Ti va di ballare?" Mi morsi l'interno guancia.
"Mhm ok" mi fece strada in direzione della pista, poi mi cinse i fianchi con le mani grandi. La musica in sottofondo non era certo del genere adatto per ballare un lento, ma sorvolai.

"Domani dobbiamo consegnare le foto, ed io non te ne ho ancora scattata una" ricordò, ma scorrettamente.
"Derek, ieri pomeriggio abbiamo fatto tutto" strinse i denti.
"Giusto! Che sbadato" reclinai di poco la testa.

"Sei un po' brillo?" Ridacchiai.
"Mhm può darsi" ammise.
"Ma solo un po' eh" Corrugai la fronte.
"C'è un po' troppa confusione qui, le mie orecchie sono andate" dissi poi, smorzando il silenzio, se così si poteva chiamare.

"Vieni" Afferrò delicatamente il mio braccio. La sua presa non aveva nulla a che fare con quella rigida e potente usata da Caleb.

Dove diavolo mi stava portando?

"Qui è molto meglio" Ed effettivamente quel lato più isolato del giardino della villa lo era, forse fin troppo.
Dubitai anche che qualcun oltre a lui potesse conoscere quel posto od arrivarci.

"Beh hai ragione" Lasciai vagare lo sguardo un po' dappertutto.
Non avevo idea di cosa fare o dire.

"Sai Kylie, io credo che tu un pò mi piaccia" strabuzzai gli occhi, tentando di mascherare l'imbarazzo.
"Derek, forse..." farfugliai qualcosa.
"Sei così bella e...e perfetta" il respiro si fece irregolare.

"Forse è meglio se cambiamo discorso, non s-sei abbastanza lucido, potresti dire scemenze" balbettai.
La sua mano raggiunse la mia guancia, per poi accarezzarla.

Senza pensarci troppo mi ritrassi da quel tocco indesiderato.
"Perché fai così?" Divenne serio d'un tratto. I suoi occhi mi squadravano assassini ed io iniziavo a spaventarmi.

"Derek, ti prego" cercai di allontanarmi ma lui mi bloccò, afferrandomi per un braccio.

Oh no.

La tempesta che mi ha travolto.Where stories live. Discover now