Capitolo 13.2

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Era sempre stato così.

Occhi maliardi che spogliavano, e rubavano, senza aver bisogno di toccare. Ladri color Acquamarina uno e Malachite l'altro. Più li vedevo, e più volevo vederli. Non mi bastavano mai. E nel frattempo perdevo tutto. Il mio fiato, i miei pensieri, i miei desideri.

Suoi.

Neppure i miei battiti avevo più. Scombinati, li aveva il ragazzo che aveva abitato in cielo. Lui che era legato a me da Saiph. Lui che non sapevo dove passasse le sue giornate, o le sue notti. Estorti da lui, in quel suo petto troppo silenzioso, come l'universo sconfinato, restavano.

Puoi sentirli, proprio ora, al centro di te?

Dimmi, puoi?

Zeno portò lo sguardo dai nostri carrelli di fiori a me, quasi li avesse sentiti davvero, quei battiti di vita che stava razziando.

Era il ragazzo che esisteva per me, un predone fatto di nubi e polveri.

E io ancora mi meravigliavo.

«C'è un fiore che vorrei.» disse, con voce calma e decisa.

 Mi tremarono le gambe al pensiero che potesse riferirsi a me, a un noi.

«Quale ti piace tra questi?» chiesi, notando molti curiosi di lui arrivare alle sue spalle e commentare i bouquet.

«Quello.» indicò.

«È del mio collega.» ammisi, rimanendoci male perché non era uno mio. «È una delicata composizione di anemone ed erica.»

Elias non sembrava invogliato a vendere quel mazzo, come se la scelta di Zeno lo infastidisse, invece di compiacere.

Andò a prendere il bouquet, poi fece qualcosa che mi stupì: me lo porse.

Lo guardai, senza capire perché lo stesse offrendo a me e non al ragazzo che ne era interessato.

«Non è solo mio.» disse.

«Cosa...?»

«Li abbiamo accostati insieme i fiori, ricordi?» rispose, ammorbidendo il tono di voce.

E subito tornai a quei momenti alla Bottega, io con lui mentre lavorava sugli anemoni, e scoprivo non essere i suoi preferiti.

«Non è lo stesso mazzo.»

«È un altro, infatti.» confermò. «Ma è uguale a quello. Senza di te non avrei mai aggiunto la speranza dell'erica alla fragilità degli anemoni. Il significato che ha ora è diverso rispetto a quello che volevo dargli io all'inizio. È la tua luce, Ester.»

È...la mia...luce?

Io...come l'erica?

Le sue parole, così inaspettate ed enigmatiche, riuscirono in una impresa difficile: distolsero la mia attenzione, anche solo per pochi minuti, da Zeno.

Almeno finché lui non mi sorrise di nuovo, e il mondo sembrò capovolgersi.

«Ora che lo so, lo voglio ancora di più.» disse.

                                                                      ✴


Il pomeriggio andò anche meglio della mattina.

Nonostante Zeno si fosse allontanato dopo l'acquisto, la polvere d'oro che aveva gettato in aria, visibile per terra e luminosa sotto il sole, aveva segnato un tragitto fino ai due carrelli di fiori.

La sua comparsa era stata di aiuto per attrarre clienti e vendere tutti i bouquet prima del previsto.

Ero sicura che Zeno si guardasse bene dal mostrare qualunque cosa potesse far sospettare di non essere umano. 

Non potevo fare a meno di pensare che quel gesto lo avesse fatto apposta per me.

Come un regalo.

«Il nome della Bottega dei Profumi starà facendo il giro dell'Italia.» fantasticai.

Elias ripiegò il suo carrello, ormai vuoto, tenendolo sottobraccio, poi si prese pure il mio, in un gesto di gentilezza che mi fece sentire meno sola.

«Non ci conterei.» disse, serio. «Ma per oggi, il nostro lavoro è finito.»

Già, per Elias, tutto o quasi si riduceva così.

A finire.

                                                                        ✴


Ero libera.

Elias mi aveva detto che forse ci saremmo ritrovati a Carzano quella sera, ma non mi aveva dato alcuna certezza.

Mi aveva salutata a Sale Marasino, io ero andata a cenare nel residence, lui a riposare, poi non lo avevo più incontrato.

Ero decisa ad andare alla Festa anche senza di lui. Forse avrei potuto stare fino a tardi, segretamente speravo ancora in quella promessa di Zeno...

Domani.

Indossai un vestito aderente, dalla leggera scollatura, infine mi truccai, e infilai un paio di scarpe eleganti.

Presi il cappotto, e senza orario, salii sul traghetto per Montisola.

Al buio.

Vi anticipo che ci siamo, nei prossimi due capitoli potremo finalmente divertirci a leggere qualcosa di più sensuale e romantico

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Vi anticipo che ci siamo, nei prossimi due capitoli potremo finalmente divertirci a leggere qualcosa di più sensuale e romantico. Inoltre, come accennato, la trama arriverà a un punto di svolta (o per lo meno si avvicinerà molto). L'intreccio, finora ancora in ombra, comincerà ad avere più dettagli magici sulla natura delle stelle. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. A presto!

Saiph - La mia stellaWhere stories live. Discover now