Dodici

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[Wendy's Pov]

Il Giorno Dopo

Dietro di me, sento un mormorio, così mi giro e vedo Gabe sul mio letto che si sta svegliando, mentre io sono seduta sul davanzale della mia finestra che guardavo fuori le persone mattiniere che escono a correre o a fare colazione.

"Buongiorno" mi dice Gabe con voce roca e io gli sorrido, per quanto mi sia possibile nella mia situazione.

Stasera ci sarà la mia prima Luna piena, la mia prima trasformazione, perciò ho addosso un'ansia e una paura assurda.

Gabe, per sua fortuna, compirà 17 anni il mese prossimo, quindi stasera non si trasformerà, mentre Jack sì.

"Hai dormito?" mi chiede il mio amico.

"Un paio d'ore" rispondo atona guardando fuori.

Un altro problema della Luna piena è che altera molto le emozioni dei licantropi che si dovranno trasformare, perciò potrei passare dall'essere antipatica e insopportabile a dolce e coccolosa nel giro di un minuto scarso.

Il mio stomaco che brontola mi riporta alla realtà, così mi giro verso Gabe, che è ancora bello steso a letto.

"Hai fame?" chiedo scendendo dal davanzale, mentre il mio amico mi fa un verso negativo, così, senza dire altro, esco dalla stanza e svolto a destra, andando verso quella dove si trovano Allyson e Jack, ovvero dopo circa 2 o 3 metri rispetto alla porta della mia.

Alzo una mano per bussare, quando il mio udito capta un rumore sordo proveniente dalla stanza, così avvicino l'orecchio alla porta e subito capisco di cosa si tratta.

Gemiti soffocati.

Capendo che sicuramente quei due non scenderanno a fare colazione, mi allontano dalla porta e mi dirigo al piano di sotto, con un leggero mal di testa che si sta facendo largo ora che non ho altre cose a cui pensare.

Fortuna che non ho bevuto tanto ieri sera, altrimenti chissà che bombardamenti avrei avuto in testa.

Scendo al piano di sotto e vedo Katherine che sta camminando avanti e indietro per il salotto in maniera molto nervosa.

"Kate?" la chiamo preoccupata che non stia bene, ma quando si gira di scatto, mostrandomi le sue iridi rosse, capisco che non sta decisamente bene.

Ora che lo noto la sua pelle è anche più pallida.

"Che hai?" chiedo intimorita dallo sguardo con cui mi sta guardando.

Come un predatore che osserva la sua preda, che se solo provasse a scappare, verrebbe assalita in una frazione di secondo.

Dopo qualche secondo, Katherine chiude gli occhi e sposta la testa di lato, per poi voltarsi e darmi le spalle.

"Sono una stupida....che non ha portato sacche di sangue....e ovviamente voi non ne avete" mi spiega parlando in maniera molto forzata, come se si stesse sforzando con tutta se stessa di fare qualcosa, in questo caso credo che stia cercando di placare la sua sete di sangue.

Questo è un grosso problema, perché gli unici recipienti di sangue in questa zona siamo noi licantropi e se Katherine uscisse da questa casa, sarebbe un colossale disastro.

La soluzione è una sola.

"Kate" la chiamo avvicinandomi di un paio di passi, ma lei si allontana, finendo in cucina.

Love BitesWhere stories live. Discover now