Sessantotto

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[Katherine's Pov]

Apro gli occhi, con un mal di testa martellante e vedo la mia stanza parzialmente illuminata, abbastanza da permettermi di vedermi in diagonale sul letto, con le gambe mie e di Andrew intrecciate e la prima cosa che noto è che non ho vestiti addosso e nemmeno lui.

Per essermi dimenticata di ieri sera, della notte di Capodanno, devo essermi ubriacata veramente tanto e forse non ho fatto solo quello.

Avendo già consumato il matrimonio con lui la sera stessa in cui ci siamo sposati, non mi faccio troppi problemi sull'aver fatto sesso con lui.

Mi giro verso la mia sveglia e la vedo segnare le 11:15 del mattino. Tra circa 1 ora e mezza sarà servito il pranzo, ma il mio stomaco è completamente in subbuglio per permettermi di pensare al cibo.

Provo a liberarmi dal groviglio di gambe in cui sono incastrata, ma nel farlo vedo Andrew svegliarsi.

"Che bel buongiorno" ammette vedendo le mie tette all'aria.

"Potrei dire lo stesso" rispondo guardando tra le sue gambe.

"Se non avessi bevuto così tanto e non avessi i postumi credo che avremmo fatto una bella sessione di sesso mattutino" afferma con tono scherzoso massaggiandosi la testa.

Molti locali alla Cittadella servono alcolici con delle gocce di verbena e il sapore forte di quest'ultima viene mascherato dall'alcool. Questo permette una sbronza più duratura, ma con i conseguenti postumi il mattino dopo che guariscono lentamente.

"Non mi sarebbe dispiaciuto" ammetto dato che Andrew ci sa davvero fare a letto.

"Io non ricordo niente di ieri sera, tu?" domando passandomi le mani sul viso per svegliarmi meglio.

"Oh sì. Ricordo di come tu ti sia attaccata a tutte le bottiglie di un bar e abbia bevuto come se fosse acqua. Poi ti sei data da fare con qualche spinello e anche droghe un po' più pesanti e infine ci siamo dati da fare noi due, prima nel retro del bar, poi in un vicolo e anche due volte in questo letto" mi informa riassumendo cosa è successo ieri, ma per la vecchia Katherine questa era la normalità.

"Poi blateravi di una certa lupa" mi informa e un senso di terrore si fa largo dentro di me, portandomi a guardare Andrew di scatto, causandomi una fitta alla testa.

"Che ho detto?" domando non riuscendo a sopprimere il mio tono preoccupato e questo non sfugge al vampiro.

"Nulla di che. Hai detto che tenevi molto a lei, ma che te ne sei dovuta andare per il bene di tutti" risponde e questo un po' mi rasserena, ma mi rendo conto di dovere una spiegazione a mio marito.

"Io e lei eravamo molto amiche, ma i nostri genitori ci erano ostili, così abbiamo dovuto separarci" spiego non riuscendo neanche questa volta a trattenere le mie emozioni, che si dirigono tutte verso la tristezza.

"Per esperienza è sempre meglio stare alla larga da quei cagnacci bavosi, ma capisco che fosse importante per te, perciò lascerò perdere l'argomento" mi dice provocandomi fastidio per come ha parlato dei licantropi, ma purtroppo sono costretta a fare la moglie impeccabile e che non simpatizza per i lupi, perciò gli sorrido.

In seguito mi alzo, superando i vari vestiti in terra e prendendo dal mio armadio un paio di leggings blu chiaro e un top con le spalline abbinato. Indosso questi e un paio di scarpe bianche.

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