Settantasei

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[Katherine's Pov]

Arriviamo al villaggio di Ulrich e appena entriamo vediamo l'Alpha venirci subito incontro, stringendo me e Wendy.

"Ho saputo cosa è successo, voi state bene?" ci chiede preoccupato, ma noi lo rassicuriamo annuendo, dopodiché lo sguardo dell'Alpha cade su Sharon.

"Lei è nostra amica e non ha proprio una casa dove tornare" spiego brevemente e Ulrich annuisce.

"Gli amici di Katherine e Wendy sono sempre i benvenuti" dice il lupo stringendo la mano alla vampira, che gli sorride riconoscente.

"Andate, io e Katherine abbiamo delle cose di cui parlare" aggiunge poco dopo Ulrich e tutti vanno verso le rispettive case: Jack ad Allyson a casa del lupo, Wendy e Sharon a casa Moon.

"È bello rivederti qua" ammette l'Alpha con un sorriso felice e in risposta gliene rivolgo uno uguale.

"È bello essere di nuovo a casa" rispondo felice di essere tornata nel posto in cui mi sono sentita più amata in tutta la mia vita.

Di colpo, lo sguardo di Ulrich si incupisce.

"Avrei preferito che il tuo ritorno fosse in circostanze migliori" ammette e non posso di certo dargli torto.

"Caronte, il sicario di Amdis, non è uno che lascia perdere. Non ha mai mancato un bersaglio, quindi tornerà di sicuro" lo informo e subito noto uno sguardo curioso da parte del licantropo.

"Parli come se lo conoscessi" mi fa notare e purtroppo sono costretta a riesumare un lontano ricordo della mia infanzia alla Cittadella.

"Caronte è stato colui che mi ha addestrata da bambina. Mio pa....Amdis gli aveva dato carta bianca e lui ne ha approfittato per sottopormi a duri allenamenti. Voleva che diventassi una killer spietata come lui. È stato a causa sua che ho fatto la mia prima vittima innocente" confesso evitando lo sguardo di Ulrich, avendo il timore di essere giudicata.

"Eri una bambina Katherine. Non colpevolizzarti inutilmente" risponde con tono comprensivo posando una delle sue grandi mani sulla mia spalla destra e quando alzo lo sguardo lo vedo con un sorriso accennato.

"Vorrei fosse così semplice" ammetto facendo un profondo respiro per scacciare quei ricordi più indietro che posso.

"Ora abbiamo altro di cui occuparci" dico cambiando argomento e questo lui lo capisce, perciò si volta e insieme ci dirigiamo verso la casa.

Una volta giunti alla piazza, con la coda dell'occhio sinistro vedo un movimento verso di me, così mi giro in quella direzione e prima che possa realizzare cosa stia succedendo, mi ritrovo quella bambina di nome Emma che corre verso di me con una palla in alto.

Ho un déjà-vu....

Prendo la palla e subito lei corre indietro di qualche metro, preparandosi a ricevere il lancio che dovrei fare.

Io non vorrei fare battute sui cani a cui lanci la palla, però le circostanze non sono delle migliori per non farmici pensare.

Tiro la palla, ma Emma non riesce a prenderla e questa rimbalza dietro di lei, così si gira e la rincorre.

"Io scappo prima che mi si incolli ancora come una zecca" dico sarcastica sgattaiolando via e Ulrich che si mette a ridere, dopodiché saluta qualcuno, forse la madre di Emma, con la mano e ritorna al mio fianco.

Love BitesWhere stories live. Discover now