Quarantasei

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[Katherine's Pov]

"Sapete, mi eravate sembrate troppo strane e il mio istinto non si sbaglia mai" afferma la sorella di Allyson tenendoci puntata contro quell'arma.

"Avete avuto fegato ad entrare qua, ve lo concedo, ma siete state anche molto stupide a pensare di poterla fare franca" continua facendoci indietreggiare contro il muro.

"Fatemici parlare" ci chiede Allyson, così alzo la mano per prendere l'auricolare, ma Jennifer mi punta contro la pistola, perciò rallento il movimento, togliendomi l'auricolare e porgendoglielo.

"C'è qualcuno che vuole parlare con te" le dico e sempre tenendomi sotto tiro, prende l'auricolare e se lo mette.

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[Allyson's Pov]

"Chi parla?" domanda Jennifer dall'altra parte.

"Ciao Jen" la saluto con un tono tutt'altro che felice.

"Allyson....dovevo immaginare che ci fossi anche tu in mezzo" afferma anche lei con un tono tutt'altro che felice, ma, mentre il mio era triste, il suo è più sull'arrabbiato.

"Jen ti prego, lasciale andare. Non vogliamo fare nulla di male. Ci stiamo soltanto riprendendo la preside della nostra scuola" affermo cercando di fare appello alla sua umanità.

"E perché dovrei darti ascolto? Tu non mi hai dato retta quando ti avevo detto di non andartene" risponde ricordandomi del giorno prima della mia fuga in cui lei mi aveva suggerito di restare con la famiglia.

Nonostante sia sempre stata una stronza diffidente, a volte riuscivo a parlarle a cuore aperto, come quando le rivelai che non riuscivo più ad essere una Cacciatrice e volevo provare a vivere nel mondo sovrannaturale. Lei mi disse di non farlo, che i nostri genitori non ne sarebbero stati felici, ma io la ignorai.

"È una cosa diversa! Io non sopportavo più la vita da Cacciatrice e volevo averne una normale. Tu più di me sai quanto ho sofferto durante le ultime missioni e sapevi benissimo che non avrei potuto continuare così. Pensavi che stessi dormendo quando chiedesti a nostro padre di darmi tregua e di lasciarmi in disparte per un po'?" domando ricordandomi di quella sera come se fosse ieri.

Quel giorno ero andata a caccia con mio padre, dovevamo uccidere un vampiro che uccideva delle giovani ragazze e ce l'avevo sotto tiro, ma non riuscì a scoccare la freccia e il vampiro scappò per qualche metro prima di essere decapitato da mio padre.

Quando tornammo a casa, mio padre si arrabbiò con me, dicendomi che mi ero rammollita, allora gli risposi che non riuscivo più a reggere la vita della Cacciatrice e che volevo smettere, così mio padre mi mollò un ceffone in piena faccia, dicendomi che ciò che volessi io era del tutto irrilevante e prima che potessi scoppiare in lacrime mi rinchiusi in camera mia.

Quella notte, sentii delle voci, così aprii leggermente la porta e vidi Jennifer discutere con mio padre, sostenendo che dovessi prendermi una pausa, ma lui minacciò di mandarla via dal clan dei Cacciatori se non avesse chiuso la bocca e purtroppo lei fu costretta a farlo.

"Hai scelto da che parte stare, Allyson, e ora ne subirai le conseguenze" afferma decisa, ma a me viene in mente subito un modo per fermarla.

"Mi devi un favore Jen, per quando ti ho salvato la vita da quel licantropo a Seattle" affermo e dall'altra parte sento silenzio, probabile segno che stia ricordando.

2 anni fa nostro padre ci mandò a Seattle da sole, perché lui aveva altro di cui occuparsi. Dovevamo uccidere un licantropo fuori controllo e tutto filava liscio come l'olio, ma Jennifer, decisa a prendersi tutti i meriti della caccia, andò a cacciarlo da sola, lasciandomi a dormire in albergo e se un tuono non mi avesse svegliata e avessi visto che non c'era, a questo punto probabilmente non sarebbe neanche qui.

Love BitesWhere stories live. Discover now