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Busso alla porta sperando in una risposta dall'interno.
Non la sento.
Non sento nemmeno i passi della persona che sto cercando.
Busso ancora una volta poi mi volto e faccio per andarmene.
Inutile dire che la mia delusione è evidente.
-Dove vai?- domanda una voce alle mie spalle.
-Ero passata per salutarti- non mi volto perché so che se lo guardassi negli occhi non riuscirei a trattenere le mie emozioni.
-Entra- dice.
Gli passo accanto senza guardalo e mi piazzo davanti al l'enorme finestra.
Le macchine da quell'altezza sembrano minuscole formiche luminose.
-Posso offrirti qualcosa? Non ho molto però...-
-Dell'acqua andrà bene- lo blocco.
Annuisce e torna poco dopo con un bicchiere d'acqua e uno vuoto.
Mi porge quello pieno -Grazie- sussurro quando i miei occhi incontrano i suoi.
Sorride e tira fuori dalla tasca una fialetta rossa, ne versa il contenuto nel bicchiere e sorseggia come se fosse un normalissimo drink.
Rabbrividisco.
-Allora?- dice.
-Nulla, volevo solo vederti prima che partissi- ammetto bevendo un sorso d'acqua che mi raffredda il corpo in iperventilazione.
-Come lo sai?-
-Me l'ha detto Simon, è del tuo clan ricordi?-
-Simon? Oh... Si il neo-nato...-
-Già- guardo nuovamente fuori.
-Da quant'è che non ci vedevamo?- domanda d'un tratto.
Non ho bisogno di pensare perché penso a questo ogni giorno -Tre anni- dico -Tre anni da quando tu hai smesso di parlarmi- aggiungo in tono freddo.
Le mie parole sembrano aver colpito nel segno perché abbassa la testa mordendosi il labbro.
Lo odio.
Lo odio perché non mi permette di amarlo.
Lo odio perché nonostante tutto lo amo ancora.
-Non ho smesso di parlarti-
-Ah! Si! Dovrei dire da quando sei sparito dalla mia vita senza dire niente- la rabbia mi ribolle nelle vene e vorrei piangere.
-Mi dispiace-
-Ti dispiace? Ti dispiace di avermi lasciata lì da sola come un'idiota? Ti ho aspettato per due giorni Raphael- mi asciugo velocemente una lacrima con la manica del maglione -Due giorni ad aspettarti e tu non sei mai tornato-
Rimaniamo in silenzio per quella che mi pare un'eternità.
Finisco l'acqua e poso il bicchiere sul tavolino.
Poi mi dirigo verso la porta.
-Mi dispiace t/n- sussurra una voce al mio orecchio.
Senza che me ne accorgessi Raphael mi ha riportata davanti alla finestra e ora mi sta abbracciando.
-Dimmi almeno perché- dico con voce rotta, abbandonandomi all'abbraccio.
Mi prende il volto tra le mani, passandomi il pollice sugli zigomi -Perché io sono un mostro mentre tu sei così bella, così pura...- dice -E perché ti amavo davvero e questa cosa mi terrorizzava- gli metto le mie mani sulle sue -Mi terrorizza tutt'ora perché non è cambiato niente in questi anni-
Deglutisco.
Ha detto che mi ama ancora e questo basta a darmi coraggio, mi sporgo in avanti e sfioro le sue labbra con le mie.
-Ti amo Raphael e non voglio che tu te ne vada- annuisco convinta.
Una sua mano mi scivola sulla spalla e poi sulla schiena, percorrendomi la colonna vertebrale.
Un brivido mi scuote il corpo e sorrido.
Mi era mancato tutto questo.
-Ti amo t/n e ti prometto che tornerò-
-No-
-No?- leggo la delusione nei suoi occhi scuri.
Suono la testa -Verrò con te- dico decisa.
-Non sei cambiata affatto t/n- scoppia a ridere.
La sua risata mi contagia e rido a mia volta.
Diventa serio tutt'un tratto.
-Che c'è?- corrugo la fronte.
-Sei così bella quando ridi- annuisce poi mi bacia fin quando non rimango senza fiato.
-Calma Dracula, io ho ancora bisogno di respirare-
