Bucky Barnes [Marvel]

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Immagina per anna__barnes
Spero ti piaccia 💚

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Avengers tower

Gli Avengers sono tornati dopo una missione di salvataggio.

Sto lavorando nel mio laboratorio quando Tony scende le scale.

-T/n?- mi chiama.

Poso gli attrezzi e mi dirigo verso di lui -Papà!- lo abbraccio poi noto la sua espressione -Stai bene? É successo qualcosa?-

Mi passa una mano sulla guancia e mi lascia un bacio sulla tempia -Abbiamo bisogno subito dell'infermeria-

-Perché? Chi è ferito?-

Non fa in tempi a rispondermi che fa irruzione Bucky con Pietro in braccio e Wanda che li segue dietro.

-Oddio- mi si offuscano gli occhi mentre lo coricano sul lettino e chiudono la capsula robotizzata della Stark Industries.

Pietro è il mio migliore amico e vederlo in quello stato mi fa crollare il mondo addosso.

Wanda non lascia la sua stanza nemmeno per mangiare.

Dopo cena scendo subito in infermeria, la sorella di Pietro si è addormentata sulla poltrona così ne approfitto per entrare in stanza e controllarlo.

Ha il viso contratto, gli passo una mano sulla fronte calda.

Gli sistemo i capelli chiari sul cuscino e gli tiro su le coperte.

Stringo la sua mano -Andrà tutto bene- sussurro.

Controllo i suoi parametri e sistemo la flebo.

Esco dalla camera e mi siedo nella mia parte di laboratorio.

Mi prendo il viso tra le mani e piango il più silenziosamente possibile.

Sussulto quando qualcuno fa cadere una penna alle mie spalle.

-Scusa- mi porto una mano al petto -Pensavo non ci fosse nessuno- asciugo le lacrime con il dorso della mano.

Guardo Bucky, é seduto sullo sgabello e fissa il tavolo vuoto davanti a sé.

-Starà bene, é un ragazzo forte- dice.

Mi alzo, mi avvicino all'uomo.

Ora che lo guardo bene ha la manica della maglia sporca di sangue, non è secco quindi deduco che debba essere il suo e non quelli di Pietro.

-Sei ferito?- domando.

Annuisce e si guarda il braccio -Non è niente-

-Fammi vedere- gli predo la mano e tiro su la manica, dalla carne viva sgorga il sangue scarlatto -Hai un concetto strano di niente- sorrido e vado a prendere la valigetta del pronto soccorso.

-Dammi- dico per fargli allungare il braccio.

-Non c'è bisogno- scrolla le spalle.

-Non te lo chiederò un'altra volta sergente-

Alza gli occhi al cielo poi però mi asseconda.

Gli verso il disinfettante sulla ferita.

Passo un batuffolo di cotone per pulirlo dal sangue.

Predo un ago nuovo e inizio a chiudere il taglio.

-Ti è andata bene che ti ha solo preso di striscio il proiettile-

-Si perché ha colpito Pietro- ammette -È colpa mia- dice con voce tremante.

Stringo la presa sul suo braccio e lo fisso negli occhi -Non dirlo. Non è colpa tua, solo di chi ha premuto il grilletto-

Corruga la fronte e distoglie lo sguardo.

Riporto la mia attenzione al suo braccio, é un azione meccanica, la mano spinge e tira l'ago automaticamente.

L'altra mano, quella che gli tiene fermo il braccio ed è posata sul suo polso avverte i muscoli tesi.

Sorrido impercettibilmente poi, quasi d'istinto, la sposto, facendola risalire lungo tutto il braccio, fino alla spalla fermandomi sul collo e indugiando sulla mascella.

Lo sento rabbrividire sotto le mie dita.

-Smettila- sussurra senza troppa convinzione rimanendo immobile.

Mi schiarisco la gola e gli porto anche l'altra mano al viso.

È come se migliaia di piccole formiche mi stessero danzando sui polpastrelli.

Quante volte ho sognato di toccarlo in questo modo?

Quante volte mi sono svegliata maledicendo quel sogno?

Deglutisco quando posa la sua mano sulla mia.

-Non dovresti t/n- dice con voce roca -Sono un mostro-

-Ti sbagli Buck- gli tocco i capelli morbidi -Chi non ti capisce è un mostro, non tu, mai-

Scuote di nuovo la testa e sospira -Cosa vuoi?-

Lo fissò negli occhi -Tu cosa vuoi?-

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio poi fa scivolare la mano sulla guancia, con il pollice mi sfiora lo zigomo poi i contorni delle labbra.

Deglutisce a fatica -Vorrei baciarti-

Queste parole mi mozzano il fiato, mi dimentico come respirare per qualche istante.

Il mio cervello va in tilt quando si sporge e posa le sue labbra sulle mie.

Ricambio il bacio senza nemmeno pensarci.

Lo sento sorridere.

Gli passo le dita tra i capelli e lo tiro a me.

Il suo braccio di vibranio mi prende la mano e la stringe.

La stringe un po' troppo forte.

-Bucky mi fai male- ansimo conto la sua guancia.

Mi lascia e si allontana di scatto, come se si fosse bruciato.

Mi fissa con il terrore negli occhi dall'altra parte della stanza.

-No- dici -Non é colpa tua-

-Smettila!- grida sovrastando le mie parole -Vedi perché tra noi non può funzionare?-

-No, non lo vedo- intanto mi sono avvicinata a lui, é di nuovo di fronte a me ora.

-Allora sei una stupida t/n- ha gli occhi lucidi e la mano che trema.

-Buck- sussurro cercando di toccarlo.

Si scosta velocemente -Non toccarmi, non voglio ferirti-

-Non lo farai-

-Perché hai così tanta fiducia in me?- alza la voce di nuovo.

Sembra disperato.

Forse lo è.

Ignoro le sue parole e gli poso una mano sulla guancia, si abbandona alla carezza.

-Perché ti amo Sergente- abbasso lo sguardo -Ti amo davvero e so che se tu lo vuoi supereremo qualsiasi cosa ti tormenti-

Non dice niente, mi abbraccia solamente.

-Ti amo anche io t/n- mormora contro il mio collo.

Gli percorro con la mano la colonna vertebrale che trema sotto il mio tocco e lo abbraccio.

Immagina multifandom - Richieste AperteWhere stories live. Discover now