Troy Otto [Ftwd]

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Ambientato nella stagione 8

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Ambientato nella stagione 8

Stavo scappando con mia madre e il resto del gruppo di Daniel quando mi catturano quelli che ci inseguono.

Una botta sulla nuca mi fa perdere i sensi.

Mi risveglio su un veicolo in movimento con le mani legate ed un cappuccio in testa, la luce filtra tra le fibre.

-Dove sono?- cerco di vedere le sagome ai miei fianchi ma nessuno dei due risponde, uno si limita a poggiarmi la canna della pistola sulla gamba.

-Volete uccidermi?-

-Non darci strane idee e sta' zitta-

Rimango in silenzio per il resto del viaggio.

Mi assopisco ma vengo risvegliata da un dosso sulla strada che fa sobbalzare il camion.

-Dove siamo?- insisto quando mi fanno scendere dal mezzo.

Fa caldo e il terreno è fangoso.

Mi guida dentro poi mi spingono in una stanza.

Uno dei due uomini mi sfila il cappuccio e mi fa sedere, ci impiego qualche secondo per adattarmi alla luce.

-Dove sono? Cosa volete da me?- ripeto.

-Chi sei? Sei del gruppo di Madison quindi sai dov'è Padre- si avvicina.

So cosa vogliono fare, é da mesi che ci stanno alle calcagna.

-Vai a farti fottete- dico.

L'altro con due passi ci raggiunge e mi stringe il mento con una mano -Senti stronzetta il mio amico è calmo ma io non sono affatto come lui e non penso tu voglia conoscere il capo-

Gli sputo in faccia -Non vi dico proprio un cazzo!- grido -Chiama pure chi vuoi, non vi farò rovinare quel posto-

Mi colpisce con il dorso della mano, sento il sapore metallico del sangue in bocca.

Il primo tira fuori la radiotrasmittente -Non ha intenzione di collaborare, passiamo alla fase due?-

La voce metallica di un uomo risponde -Come si chiama?-

-Non l'ha detto-

L'uomo sbuffa -Sto arrivando-

L'ansia mi assale ma cerco di non darlo a vedere.

Tossico e minuscole gocce di sangue mi sporcano la maglia bianca.

Fisso i due, hanno tanto l'aria da idioti.

Sorrido.

-Cosa c'è di tanto divertente?- si scalda subito quello a cui ho sputato in faccia.

Non rispondo perché la porta si apre ed entra l'uomo con cui ha parlato alla radio.

È alto, con i capelli chiari, mossi, un po' lunghi, indossa degli occhiali da sole e una giacca scura.

Si chiude la porta alle spalle e si tira su le maniche fino ai gomiti.

-Vediamo se ridi ancora- dice uno.

Scuoto la testa e continuo a guardare il nuovo arrivato, ha l'aria così dannatamente familiare.

Lo guardo mentre si avvicina.

Conosco quella camminata.

Conosco quella voce.

Conosco lui.

Parlo sotto voce.

-Come prego?- domanda ironico, non deve ancora avermi riconosciuta perché la stanza è buia.

-I... Io- dico con la voce spezzata, ho gli occhi offuscati dalla lacrime.

-Tu?- ripete mentre si avvicina, orami é quasi di fronte a me.

Cerco di alzarmi ma ho le gambe legate.

-Dove credi di andare?- mi ammonisce quello che mi aveva puntato l'arma sul camion.

-Troy?- riesco finalmente a dire prima di mettermi a piangere -Troy ti prego dimmi che sei davvero tu-

Quello che ho identificato come Troy affetta il passo e mi si inginocchia davanti, scrutandomi il viso nella penombra.

-T/n?- domanda -Slegatela- ordina poi.

-Ma- protestano.

-Ho detto di slegarla subito- ripete con un tono di voce più alto.

Mi liberano poi finalmente riesco ad alzarmi in piedi.

Lo guardo meglio, ha gli occhiali da sole ma sono certa che sia lui.

-Come hai... Tu eri... Mia madre- riesco a dire solo parole sconnesse.

Troy non esista un istante ad abbracciarmi, mi sciolgo tra le sue braccia.

Mi pulisce dal sangue poi mi guida all'aperto, siamo in un campo vuoto.

Ora che riesco a guardalo alla luce mi accorgo di quanto mi fosse mancato e piango di nuovo.

Mi asciuga le lacrime con il pollice poi guarda da un'altra parte.

-Credevo che mia madre ti avesse ucciso, come hai fatto? Credevo che non ti avrei mai più rivisto Troy-

-Lo so t/n- sorride.

Vorrei che si levasse quegli occhiali.

Vorrei vederlo in faccia.

Poso le mani sulle aste degli occhiali da sole.

-No- dice serio.

-Troy voglio vederti, ti prego- imploro.

Glieli tolgo.

È diverso, un occhio è bianco e ha una cicatrice dove il martello lo ha colpito.

Cerca di voltarsi, di non farmi vedere.

Mi piazzo proprio di fronte a lui e gli metto una mano sulla guancia destra così non può girarsi.

Lo guardo attentamente in faccia.

Rimango il silenzio con la bocca socchiusa mentre passo in rassegna ogni elemento del suo viso.

Dio se mi era mancato.

Anche lui mi sta fissando, forse cerca un'espressione di disgusto sul mio viso.

-Lo so é- inizia a dire.

Lo interrompo -Sei bellissimo Troy, come sempre-

Mi posa le mani sui fianchi e mi fa avvicinare poi unisce velocemente le sue labbra con le mie.

Questo contatto risveglia le farfalle nel mio stomaco che credevo morte da anni.

Sorrido.

-Tu sei bellissima t/n, mi sei mancata-

Lui sorride.

Non c'è niente più bello del suo sorriso.

-Com'è andata? Come hai fatto?- gli accarezzo il viso.

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio -È una storia lunga t/n, te la racconterò, promesso-

-Ti amo ancora- ammetto con gli occhi lucidi.

-Lo so, ti amo anch'io- dice prima di abbracciarmi di nuovo, appoggiando il mento sulla mia spalla.

Immagina multifandom - Richieste AperteWhere stories live. Discover now