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-Ti amo ancora t/n, non dimenticarlo mai- disse Spencer guardandomi con quegli occhi color nocciola.
Erano lucidi sempre ormai, da quasi un anno a questa parte.
Non risposi.
Non risposi perché fino ad un mese fa avevo intenzione di chiedere il divorzio.
Non perché non lo amassi abbastanza ma perché sapevo che ogni volta che lo guardavo negli occhi vedevo lei.
Stella, sempre così solare e curiosa verso il mondo. Era successo tutto così in fretta che mi ci erano volute parecchie settimane per realizzare il tutto.
Eravamo in auto, io, Spencer, Luke, Stella e il piccolo Milo.
La musica riempiva l'abitacolo mentre lei e il padre cantavano a squarciagola.
La sua vocina stonata la sento tutte le sere prima di addormentarmi.
Eravamo fermi al semaforo rosso.
Un auto aveva suonato il clacson, poi si era sentito un fischio, un rombo di motori poi l'impatto.
Quel suono: ossa rotte e grida mi aveva fatto rabbrividire mentre la nostra macchina si ribaltava sulla strada.
Mi ero risvegliata in ospedale con Spencer accanto, Luke e Milo stavano bene e ora stavano dormendo al piano di sopra.
Non me lo disse inizialmente, voleva aspettare il momento giusto per darmi la notizia.
Ma esiste un momento giusto per dire ad una madre che la propria figlia è morta?
La risposta é no.
-In questo anno sono successe tante cose, troppe cose- continuò aprendo la tracolla e tirando fuori dei fogli.
Era vero, era stato un anno pieno sia in modo positivo, per la nascita di Milo, che negativo, per la perdita di Stella.
Socchiusi gli occhi scacciando le lacrime.
Spencer mi è sempre stato vicino.
Sempre.
Sia quando non gli parlavo perché "È colpa tua" era l'unica cosa che riuscivo a dirgli.
Quando mi svegliavo nel pieno della notte con degli attacchi di panico.
Quando non lo guardavo nemmeno in faccia perché era troppo simile a lei.
Quando avevo deciso di andare da mia madre durante l'estate perché non ce la facevo più.
-Ho trovato questi l'altro giorno- continua passandomi i fogli.
Li leggo attentamente nonostante non ce ne sia bisogno perché li ho fatti fare io.
Sono le carte per il divorzio.
Una morsa mi stringe il petto e vorrei gridare.
Abbassa lo sguardo sulle mie mani e, con voce tremante aggiunge -Se è davvero quello che vuoi va bene. D'accordo- si volta di spalle posa la mano sulla maniglia della porta per uscire.
Mi alzo velocemente lasciando i fogli sul mobile e mi avvicino a lui.
-Spencer- gli accarezzo i capelli ondulati.
Sento il cuore accelerare mentre anche lui alza una mano e mi accarezza il viso, rabbrividisco, é da tanto che non mi tocca in quel modo.
Le sue dita scendono sulle mie braccia e si fermano sui fianchi.
Mi guarda negli occhi aspettando un segno di approvazione.
Scuoto la testa, gli allaccio le dita dietro la nuca e lo tiro a me.
Lo bacio disperatamente, aggrappandomi a lui.
Ansima contro le mie labbra poi sospira e si siede sul divano.
Mi siedo al suo fianco e lo abbraccio, mi era mancato in una maniera esorbitante e non me ne ero nemmeno mai resa conto.
-Cosa significa questo?- domanda con voce roca spostando lo sguardo da me ai fogli.
Li afferro e senza pensarci due volte gli strappo e li butto per terra.
Sorride.
Io sorrido.
-Significa che ti amo Spencer. Ti amo più di quanto credessi- mi ruba un bacio.
Poi un altro e un altro ancora.
Lo abbraccio e non posso fare a meno di sorridere.
È l'inizio di un nuovo capitolo per noi.
Per me, per lui, Luke e Milo... Persino per Stella forse.
