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Quando i Lannister erano venuti per la prima volta a Grande Inverno ero rimasta incantata da Jaime Lannister, meglio conosciuto come "lo sterminatore di re"
Quando era sceso da cavallo e si era tolto l'elmo i suoi capelli dorati erano ricaduti disordinati ai lati del suo viso.
Davvero non capivo come Sansa potesse preferire quel Joffrey, era così odioso.
Dopo quel giorno non lo vidi per diversi anni, fin quando mia madre non lo catturò come prigioniero di guerra.
Ero andata di nascosto alla sua cella e lo avevo liberato.
Non so nemmeno perché lo feci.
Lui se ne stupí quanto me però mi seguí.
Mi fermai dopo una lunga e stancante corsa nel bosco.
Si siede per riprendere fiato -Perché lo hai fatto?- chiede.
-Non lo so-
Fa un sorrisetto strano e mi invita a sedermi accanto.
Non esito e mi accomodo sul tronco.
-Dimmi Lady t/n Stark...- inizia a dire ma io lo interrompo
-Non sono una Lady- appoggio la mano sull'esla della spada.
-Però sei una Stark-
Annuisco.
-E i Lannister e gli Stark sono in guerra, o non te ne sei accorta?- mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e quando la punta delle sue dita sfiora la mia guancia un brivido mi percorre la schiena.
-Perché se hai paura mi hai liberato?-
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi e cambio discorso -Dobbiamo proseguire, tra poco inizieranno a cercarci- dico alzandomi.
Mi afferra il polso, mi guarda negli occhi poi mi lascia e si alza.
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Camminiamo da quattro giorni e credo che i miei sentimenti per Jaime non siano cambiati, anzi.
Sono quattro giorni che non riesco a dormire.
Penso a come reagirebbero i miei fratelli se sapessero quello che ho fatto.
Scuoto la testa e mi metto a sedere davanti al fuoco.
Jaime sta dormendo avvolto in una coperta poco distante da me, ha una mano sotto la testa a mò di cuscino e l'altra distesa lungo un fianco.
Sta sognando perché a volte sussulta e borbotta qualcosa.
-Jaime?- sussurro consapevole che non mi senta.
Strappo un filo d'erba e lo spezzetto -Sai che la prima volta che ti ho visto non ho fatto che pensare a te per intere settimane? E che sparavo che non vedendoti più i miei sentimenti nei tuoi confronti sarebbero cambiati... Non è stato così... Ovviamente, altrimenti non ti avrei liberato- sospiro.
È da anni che volevo dirlo.
Mi sdraio e lo guardo fin quando, cullata dallo scoppiettio del fuoco, mi addormento.
La mattina seguente lui é già in piedi quando mi sveglio, sta mangiando e mi porge un pezzo di pane.
-Grazie- bofonchio poi mi alzo e ci incamminiamo.
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Il solo è già alto nel cielo quando, forse per la stanchezza o per la distrazione, metto il piede sul terreno fangoso che frana giù lungo il versante di un precipizio di cui fino a poco fa ignoravo l'esistenza.
-Attenta lady... T/n- mi afferra per un braccio e mi aiuta a rialzarmi.
Lo ringrazio e mi raddrizzo, ritrovandomi così a pochi centimetri dalla sua faccia.
Le mie guance vanno in fiamme e cerco di allontanarmi, lui però non me lo permette e mi poggia una mano sulla schiena.
-Dobbiamo andare- dico rimanendo però ferma.
-Si-
Non ci muoviamo, rimaniamo lì a guardaci negli occhi, il suo fiato mi scalda il volto.
-Sai t/n... Credevo che non vedendoti più per anni sarebbe cambiato qualcosa per quello che provavo nei tuoi confronti- dice.
Sono le parole che ho detto la scorsa notte -Tu...-
Annuisce sorridendo.
Che imbarazzo.
Mi sta prendendo in giro?
È un Lannister, non sarebbe da stupirsi.
Mentre penso a come rimediare lui si sporge e cattura le mie labbra con le sue.
Lo fisso impietrita.
-... Scusa- non sono cosa dire quindi mi limito a scusarmi.
-Per cosa?-
-Per questo- abbasso lo sguardo sulla sua mano intrecciata alla mia.
-Ma sono stato io a baciarti-
Non dico niente, a che servirebbe?
-T/n- mette due dita sotto il mio mento e mi alza il viso.
