Capitolo 5

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Mamma mia, sono favolosa!
E' da una vita che non mi sentivo così: sono andata dal parrucchiere. Non ci andavo da qualche mese e, in effetti, avevo una massa informe al posto dei capelli. In realtà ho capito che non potevo più rimandare nel momento in cui ho trovato un capello con ben cinque punte. Cinque! Potrebbe essere un record. 

Non c'entra niente il commento inacidito di quello stupido giapponese. Anche se devo ammettere che forse ha dato una scossa alla mia autostima. Il modo in cui mi ha guardata, con sufficienza, mi ha fatto realizzare che forse non è ancora il momento di lasciarsi andare alla zitellaggine perenne. Non è ancora il momento di adottare una decina di gatti, ho ancora della cartucce da sparare.

Quando, appena rientrata, ne ho parlato a Isa lei si è limitata a sorridere ricordandomi che sono ancora troppo giovane per lasciarmi andare così.

<<Non hai neanche trent'anni Em. E' ovvio che tu abbia ancora delle cartucce da sparare>>.

<<Ya ya sorella!>>.

Purtroppo la nostra conversazione è stata interrotta dallo squillare del suo cellulare di lavoro e su richiesta di un cliente, anche nel nostro giorno di riposo, è stata costretta ad andare al lavoro.

E siccome ha pensato bene di trascinarsi dietro anche me, eccomi qua al Decimo anche oggi, nel mio agognato giorno di riposo. Prima o poi riuscirò a scrivere la mia storia su Kelsey e racconterò del suo viaggio nella galassia.

<<Non riesco a capire perché devo esserci anch'io>>, borbotto.

<<Perché questo signore ha detto che vorrebbe organizzare una festa nel nostro locale. E insieme potremo pensare all'allestimento perfetto>>, mi risponde mentre entriamo nel ristorante.

Controllo con Isa che tutto sia a posto. Sappiamo solo che questa persona vuole affittare l'intera sala per una festa. Nella mia testa mi immagino già la scena: il salone riservato per una romantica proposta di matrimonio, con lui in ginocchio e un quartetto d'archi che suona qualcosa come La vie en rose.

Ok, questo pensiero è così smielato da spaventare anche me. Giuro che la smetto di guardare film romantici. 

Quando sento bussare alla porta del ristorante, mi ritrovo davanti il principino visto qualche giorno prima. Quel ragazzo dal sorriso gentile.

<<Buongiorno. Mi scusi se l'ho disturbata nel giorno di chiusura. Quindi è lei la proprietaria?>>, mi domanda con un sorriso non appena gli apro.

<<Signor Villa>>, sussurro con stupore. In effetti sono stupita di ricordarmi il suo nome così bene.
<<La proprietaria è mia sorella>>.

Isa si presenta e Lorenzo Villa, è così che si chiama, inizia a spiegarci che vorrebbe organizzare una festa a sorpresa per il compleanno di sua sorella.

<<Sa, i trenta sono un traguardo importante>>, dice.

Me lo annoto mentalmente: cara Isabella e cara Michela, mi auguro che quando festeggerò i miei 30 anni voi sarete pronte a prepararmi una festa del genere, possibilmente ispirata agli anni '50.

<<E noi faremo di tutto per rendere questa festa indimenticabile, non si preoccupi>>, gli risponde mia sorella con un sorriso.

Mentre loro discutono del menù e di altri dettagli come il colore preferito della festeggiata, io non posso fare a meno di osservarli.

Lui non può fare a meno di continuare a sorridere guardando gli occhi verdi e i capelli ramati di lei. Caro il mio Lorenzo, vedo bene cosa ti passa in quella bella testolina bionda. E sei fortunato perché hai appena trovato una fantastica alleata. Sono il cupido perfetto, una cheerleader dell'amore!

<<Se non vi dispiace, vorrei pensare io alla playlist. Mia sorella ha dei gusti...un po' particolari. Se siete d'accordo, manderò un amico a consegnarvi la chiavetta USB. Io purtroppo avrò una giornataccia in ospedale e finirò giusto in tempo per la festa>>, ci informa Lorenzo prima di salutarci.

Perfetto, abbiamo più di dieci giorni per preparare un party straordinario. 

No OtherWhere stories live. Discover now