Capitolo 13

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Cavolo, devo ancora superare il trauma della serata latina. Mi guardo allo specchio e continuo a rileggere la scritta sbiadita sulla mia maglietta. May The Force Be With You.

Mi serve proprio un incoraggiamento simile. Incrociare Francesco con la sua nuova ragazza...incredibile. Ancora più incredibile la mia reazione. Pensavo di ritrovarmi a pezzi e invece sono solo scioccata. Certo, se ripenso a quando li avevo trovati insieme nel letto di Francesco, ora mi ribolle il sangue.
Probabilmente ieri ero troppo sotto shock anche per trattarli come si sarebbero meritati. Che stupida che sono stata.

<<Allora? Come stai?>>, mi chiede Isa non appena entro in cucina. Sarà la quarta volta che mi fa questa domanda. Capisco la sua preoccupazione, ma sto bene.

<<Bene, te l'ho già detto. Sono solo un po' scocciata dal fatto che sono stata troppo gentile con quei due. Non parliamone più>>, ribatto.

<<Ok, scusa>>, risponde pacatamente, <<quindi, a parte tutto, ti sei divertita?>>.

Io faccio una smorfia di dolore. Divertita. Non è proprio il termine che userei per descrivere la mia serata.

Miki incrocia il mio sguardo e non può fare a meno di dire la sua: <<Sì, beh, si sarebbe divertita di più se quel coreano le avesse infilato la lingua in bocca>>.

Esprimo la mia sofferenza con un finto conato, come se avessi appena mangiato qualcosa di orribile, tipo che so...lumache o qualcosa del genere.

<<Non essere scurrile>>, la riprende Isa ottenendo come risposta una semplice alzata di spalle.

<<Quanto hai bevuto per arrivare a questa conclusione totalmente insensata?>>, replico enfatizzando la parola totalmente.

<<Non provare a dare la colpa all'alcool! Sono certa che, se anche tu ne avessi avuto un po' in corpo, non avresti fatto la bisbetica con quel bel giovanotto. Anche simpatico, tra l'altro. Oltre che figo>>.

Oddio, la mia sorellina minore è decisamente impazzita. Alzo gli occhi al cielo cercando di ignorarla, ma lei non demorde e continua a sospirare come se fosse innamorata.

<<Smettila! Per l'amor del cielo! Bello, certo, ma decisamente detestabile>>, ribatto stizzita.

<<Almeno lo ammetti che è bello. E pensa a come ti ha parato il culo con lo stronzo>>.

E' impossibile negare il fascino dell'asiatico, ma non ci allarghiamo. E poi, la verità è che non avevo certo bisogno di fingere di avere un fidanzato per rendere l'incontro con il mio ex meno imbarazzante. Se non era a disagio lui, quel fedifrago dagli occhi azzurri, perché avrei dovuto esserlo io?

<<Dovete ancora raccontarmi i dettagli>>, interviene Isa, <<Perché dovrebbe averti aiutata se, come dici tu, vi detestate?>>.

Scuoto la testa: <<Avrà sicuramente qualcosa in mente. Probabilmente mi chiederà di andare a pulire la sua casa per un mese per poter ripagare questa sua piccola cortesia. Che poi, diciamolo, non ha fatto chissà cosa>>.

Miki ghigna in modo strano e lo so che la sua mente perversa sta pensando a qualcosa di vietato ai minori, tipo che Andrew potrebbe chiedermi di essere la sua schiava sessuale o qualcosa del genere. E ora sono seriamente preoccupata anche per la mia mente che è appena arrivata a pensare ad una cosa così assurda.

<<Comunque Andrew Choi porta sfiga>>, dico scatenando la reazione di Isa che prova subito ad interrompermi, <<Sì, pensateci. La prima volta che l'ho incontrato è stato così acido da rovinarmi l'umore. La seconda volta sono stata colta alla sprovvista da un diluvio improvviso, ho distrutto l'ombrello, appena comprato tra l'altro, e sono arrivata al locale fradicia e con le calze smagliate. La terza volta incrocio Francesco! Come minimo la prossima volta mi cadrà un meteorite in testa, vedrete se non è così!>>.

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