Capitolo 23

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Continuo a strofinare con rabbia il tavolo della nostra cucina. Che stupida.

<<Tutto bene? E' talmente lucido che ci si potrebbe specchiare>>, mi domanda Michela.

<<Sì, tutto benissimo>>, borbotto. Se non fosse che, dopo tutti questi giorni, sono ancora arrabbiata con me stessa, andrebbe davvero tutto bene. Quando Andrew mi aveva detto che aveva un'idea per aiutarmi a trovare la persona giusta, ero certa che volesse chiedermi di uscire. Invece, quello stupido mi ha proposto di uscire con un suo amico. In un secondo ha distrutto le mie scarse speranze e, anziché tirarmi su di morale, mi ha buttata giù più di prima. Come se non bastasse il solitario regalato da Francesco alla sua bella Ginevra!

Sono talmente stupida. Non riesco a capire come ho fatto ad illudermi.

A quanto pare l'amico di Andrew mi aveva vista nelle foto di Capodanno pubblicate da Valeria su Facebook e gli aveva chiesto di fare da Cupido. Per quanto l'immagine del coreano con ali, arco e frecce, possa sembrarmi divertente, non riesco a riderci su.

<<Grazie, ma... non credo negli appuntamenti combinati. Troppa pressione. Preferisco l'idea di due persone che si incontrano casualmente e parlando si accorgono che c'è un'intesa>>, avevo detto ad Andrew. Per fortuna lui non ha insistito perché altrimenti credo proprio che avrei pianto.

Ho sempre saputo che l'avvocato non ha mai avuto il benché minimo interesse nei miei confronti, ma ora che ha tentato di rifilarmi il suo amico, ho capito che non ho mai avuto alcuna possibilità di conquistarlo.

<<Andiamo Em, basta sospirare. Che ti succede? Sei così da quando siamo tornate dalla montagna>>, mi richiede Isa nuovamente.

<<C'entra Andrew?>>, domanda Michela, la mia perspicace sorellina.

<<Quello stupido! Figuriamoci>>, borbotto irritata.

<<Vedi che c'entra?>>, replica Michela.

<<Em, mi dispiace. Ho detto ad Andrew di Francesco perché speravo venisse a consolarti. Non volevo di certo spifferare i fatti tuoi>>. Isa è seriamente preoccupata.

<<Non è questo che mi irrita! Non è il fatto che tu gli abbia raccontato di Francesco... Il problema è che lui è venuto davvero a consolarmi. E mi ha proposto di organizzarmi un appuntamento>>, dico sempre più arrabbiata, <<E io, stupida, che pensavo di avere almeno una piccola possibilità!>>.

<<Secondo me, il problema è che Andrew non ti ha considerata sotto quel punto di vista. Devi renderti seducente, attirare la sua attenzione... Insomma, finché vai in camera sua per vomitare è ovvio che lui non ti prenda in considerazione>>, esclama Michela.

<<Miki!>>, dico alzando la voce, <<Sono già abbastanza mortificata di mio! Grazie per il tuo sostegno morale>>.
Ne approfitto del mio giorno libero e, per sbollire l'arrabbiatura, prendo lo zaino, infilo il pc e, come se fossi tornata ai tempi dell'università, vado in biblioteca. I libri mi rilassano sempre.

Mi basta sfogliare alcuni romanzi rosa per capire che Andrew potrebbe essere il perfetto protagonista di una storia romantica. Certo, il coreano è fin troppo taciturno e noioso. Se Jaxxon, il mio oscuro e crudele protagonista, non fosse un mostro, lui sì che sarebbe perfetto. Altro che Andrew!

Mi siedo davanti al mio computer e la scena che ho nella mia testa si traduce in parole. Ero arrivata al tentativo di fuga di Kelsey che, con i suoi due compagni, puntava al pianeta di Marcus:

Aveva viaggiato per giorni a bordo della sua navicella. Kelsey non era mai stata un granché come pilota, ma Marcus le aveva dato indicazioni perfette per evitare di schiantarsi contro qualche asteroide.

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