Capitolo 26

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Stupido Andrew Choi. Se n'è fregato completamente di quello che gli ho detto. Se mi avesse ascoltato, avrebbe tenuto il suo amico alla larga da me. Invece non l'ha fatto. Ed è vero che grazie a lui ho conosciuto una persona simpatica, ma per principio non è accettabile il suo gesto. Ancora più inaccettabile è che gli racconti di me per aiutarlo nella conquista. Irritante. Stupido Andrew!

Da questo suo ultimo scherzetto, faccio fatica a concentrarmi. Ok, forse è così da quando l'ho conosciuto, ma ora la situazione si è decisamente aggravata. E' da almeno dieci minuti che fisso la schermata del PC cercando le parole giuste per scrivere una lettera di presentazione per candidarmi a una posizione lavorativa interessante. Probabilmente, non riceverò nessun feedback come per la maggior parte dei casi, ma ci voglio almeno provare. Anche perché è da un po' che non faccio colloqui e devo assolutamente rimettermi in gioco.

Quando guardo l'orologio mi rendo conto che è già ora di correre al lavoro. Oggi, per mia gioia, sono di turno con Gianluca che finalmente è tornato ad essere uno zuccherino. Mi serviva proprio un po' di gentilezza. In questa amara esistenza che mi sta rendendo melodrammatica. 

<<Ciao bellissima!>>. Ah, musica per le mie orecchie.

<<Ciao Gianlu>>, esclamo sorridente mentre entro al Decimo.

<<Pronta per questo favoloso pomeriggio insieme?>>, mi chiede avvicinandosi e guardandomi attentamente con i suoi bei occhi chiari.

Wow, sono io o fa caldo qui dentro. <<Prontissima! Sai che amo il venerdì con il favoloso Tè delle Cinque>>. Ed è così davvero, soprattutto perché adoro le signore del Club del Libro. Certo sono piuttosto impiccione e a loro non sfugge niente, ma sono comunque fantastiche.

Non appena servo a Carla i soliti pasticcini, infatti, Rosangela non può fare a meno di dirmi: <<Allora, stai facendo cadere il rosso ai tuoi piedi?>>.

<<Stai uscendo con quel caro ragazzo di Gianluca?>>, esclama Carla improvvisamente entusiasta, <<Ora capisco perché non è andata bene con il mio povero nipote>>.

<<Cara, sei tutta rossa!>>, urla Rosangela indicandomi.

<<Ssst!>>, intimo sgomenta portandomi un dito sulla bocca. Anche perché non ci sto provando con lui, ma mi sento comunque imbarazzata. Se sapessero che la mia cotta del momento è un certo avvocato coreano che gioca a farmi da Cupido...

<<Non c'è niente di male cara! Sono certa che anche lui è interessato a te>>, continua lei.

<<Oh è vero, l'ho notato anch'io>>, interviene la signora Mariotti, <<Prima vi ho visti. Vicini vicini>>.

<<Signore, per favore! Non fraintendete. Siamo amici. E' solo gentile>>, replico sempre più imbarazzata mentre tutte le signore del Club del Libro non hanno occhi che per me.

<<Ah, cara. Ti dobbiamo proprio insegnare tutto? Non fartelo sfuggire>>, esclama Carla. Mi sembra di avere un club di cheerleaders, tutte sopra la sessantina, solo per me.

<<Devi sbrigarti! Io alla tua età avevo già due figli>>, dice la signora Brambilla, una delle più schiette del gruppo.

<<Maria! Per l'amore del cielo, cosa dici. Quelli erano altri tempi, un secolo fa ormai. Non lo sai che i trenta sono i nuovi venti?>>, le risponde Carla.

Io sorrido: <<Quanto vorrei che fosse vero. Torno al lavoro, fatemi sapere se posso portarvi altro>>.

<<Mi raccomando>>, esclama Rosangela facendo un cenno con la testa in direzione di Gianluca.

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