Capitolo 44

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Raggiungere l'anello Zeta di Urano non era stato semplice. Troppi frammenti vaganti per un pilota poco esperto come era Kelsey. Eppure lei non demorse: sapeva che quello era l'avamposto sicuro più vicino. Marcus l'aveva avvisata, gli anelli di Urano erano molto sottili, tranne quello, rinforzato con lo scopo di accogliere una base spaziale. 
Quando sentì un rantolo alle proprie spalle, non poté fare a meno di voltarsi verso il ragazzo che giaceva inerte incatenato al suo giaciglio. Jaxon non migliorava affatto: lei gli aveva procurato la ferita e non aveva nulla per curarlo completamente. L'unica speranza di Kelsey era che queste persone, amiche di Marcus, fossero pronte ad accoglierli e a prestare tutte le cure necessarie al giovane ferito. Prima di atterrare, lei si avvicinò al suo nemico e, noncurante degli insulti e delle proteste, gli legò i capelli sperando di renderlo meno riconoscibile. 

<<Te li dovrei tagliare>>, mormorò a bassa voce.
<<Non osare o giuro che appena mi libero ti uccido>>, rispose lui minaccioso. 
<<Mi uccideresti solo per il taglio di capelli? O mi uccideresti comunque?>>, gli domandò incuriosita. Non ottenne alcuna risposta, ma notò che l'angolo sinistro della bocca di Jaxon si era sollevato in modo impercettibile. Un sorriso. 
<<Ehi, intanto che sei legato e non puoi uccidermi, mi spieghi come ti sei procurato tutte quelle cicatrici che hai sul petto?>>, gli chiese ripensando a quando aveva tentato di curare la ferita di lui e si era soffermata ad osservare la sua pelle chiara. Kelsey arrossì e tentò di distogliere lo sguardo dalle labbra di lui. 
<<Non lo sai? E' stato quando voi terrestri avete tentato di sottomettere il mio popolo. La mia famiglia è stata torturata fino alla follia, per quegli stupidi test che fecero i tuoi amichetti>>. Jaxon provava rabbia a raccontare quella storia proprio a lei, lei che non era altro che feccia terrestre. Eppure qualcosa dentro di lui lo spinse a confidarsi. Pensò che l'unica spiegazione plausibile fosse la morte imminente; sentiva le energie abbandonarlo e, per quanto la ragazza lo curasse, a lui non sembrava di migliorare. La situazione assurda lo torturava mentalmente: era lì con la persona che più odiava, che l'aveva ferito, eppure...qualcosa dentro di lui era cambiato. Quando l'aveva vista piangere, aveva sentito una stretta al cuore. Senso di colpa. Oppure, come si ripeteva lui, la morte che si avvicinava lo stava rendendo debole. 

<<La tua famiglia è stata torturata? Non capisco, non ho mai sentito parlare di queste cose>>. 
Jaxon si lasciò andare in una risata glaciale, che la fece rabbrividire. 

<<Che c'è? Ti aspettavi che ne parlassero al vostro telegiornale?>>. 

<<Ma non capisco, Jaxon. Studiavamo insieme su Callisto. Insomma, sapevamo già di altri popoli, non è una scoperta poi così recente>>, borbottò dando voce ai suoi pensieri. 

<<Certo. Eppure, non era sufficiente. C'era ancora chi voleva capire in cosa siamo diversi. Hai mai sentito parlare degli studi di Richeim?>>. 

<<Ma è una leggenda. Non è mai stato provato>>. 

<<Stupida ragazzina. Hai visto le mie cicatrici. Quelle sono la prova>>. 
<<Quando hanno iniziato?>>, chiese terrorizzata. Ma in fondo sapeva già la risposta. 

<<Più o meno a 12 anni>>. Ovvero quando Jaxon aveva iniziato a cambiare e diventare sempre più tenebroso ed oscuro. Ora le sembrava tutto più chiaro. Jaxon era un ottimo studente e un ottimo atleta e spesso il preside lo convocava a colloquio. Lei credeva fosse per complimentarsi, ma ora le sembrava tutto più chiaro. Si ricordava del giorno in cui i genitori di lui avevano perso la ragione. Dicevano fossero impazziti per dolore, perché il ragazzo stava attraversando una fase ribella. Ma ora che ci pensava, Kelsey si ricordava di aver sentito il preside, nonché governatore di Callisto, confabulare con degli agenti solo pochi giorni prima; continuavano a ripetere che dovevano scoprire il loro segreto ad ogni costo. Ora riusciva a ricollegare il tutto. Il preside temeva Jaxon e, soprattutto, temeva sua madre: una donna potente e intelligente, una vera minaccia per la voglia di conquista del governatore. Una donna appoggiata da tutto il suo popolo, fisicamente simile ai terrestri, ma molto più intelligenti e forti, in grado di dominare gli elementi con la propria mente superiore. Il preside, un terrestre come lo era lei, era stato il primo ad essere ucciso per mano di Jaxon.
Kelsey sentì una stretta allo stomaco e gli occhi lucidi. 

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