Capitolo 28

4.8K 240 8
                                    

Sto ancora cercando di assimilare la rivelazione dell'altra sera.

Questo vuol dire che mi sono completamente sbagliata sul conto di Andrew e che, ancora una volta, la mia fantasia ha galoppato creando una persona che non esiste: lui non è l'uomo misterioso, affascinante, freddo e distaccato che credevo.

E' un approfittatore. E sarà anche nel mondo della Giustizia, ma lui non sa nemmeno cosa vuol dire "giustizia". Chissà quante altre persone oneste, come Gianluca, ha rovinato.

Come ho potuto prendere una cotta così...sbagliata? Forse sono davvero attratta, inconsciamente, dai tipi cattivi. Come Kylo Ren o Darth Vader. 

Sono talmente confusa che, per la prima volta in vita mia, non voglio parlarne con nessuno. Non solo per rispettare la privacy di Gianluca, ma anche per me...non voglio condividere questo segreto. Mi vergogno come se fossi stata io a rovinare Gianluca.

L'unica cosa di cui non mi capacito è come faccia Lorenzo ad essere amico di Andrew.
Forse ci avevo visto giusto all'inizio, quando non volevo aver niente a che fare con quello iellatore. 

<<Allora, questo appuntamento?>>, chiede Miki entrando in cucina.

<<E' inutile che fai quel sorrisetto. Non è successo niente>>. Anche perché, dopo aver scoperto la verità su Andrew, l'appuntamento è andato avanti per inerzia. Ero talmente scioccata, da sentirmi come astratta dalla realtà.

<<Che palle che sei! Ma almeno siete stati bene?>>, chiede annoiata.

<<Sì, bene! Abbiamo parlato tanto>>, rispondo sorridendo, <<Forse usciremo ancora. Forse ci vedremo solo al lavoro. Chissà>>.

<<Secondo me mi stai prendendo in giro. Non me la racconti giusta>>.

Io mi limito a sbuffare. 

<<Comunque, ti rendo partecipe dei fatti miei: settimana prossima, per San Valentino, vado via con il mio Davide. Sabrina va a Londra e ci siamo aggregati a lei e Alan>>, mi informa.

Anche Isa andrà via con Lorenzo.

<<Ottimo, rimango io al forte>>, rispondo felice pregustandomi la maratona di Star Wars che potrei fare.

<<Spero che questa felicità sia dovuta al fatto che potrai passare l'intera notte a divertirti con Gianluca>>.

<<Miki! Siamo usciti solo una volta e non ho di certo intenzione di invitarlo qui. Non farti idee strane. E comunque lui lavorerà tutto il weekend. Io a questo giro ho solo la sera di San Valentino al locale>>.

La mia sorellina se ne va via scuotendo la testa. Probabilmente delusa dal fatto che non ho intenzione di approfittare della casa libera, almeno non come intende lei. Ma che ci posso fare? L'idea di avere la casa solo per me, mi spinge ad immaginarmi spaparanzata sul divano a guardare film e serie tv. Magari potrei ributtarmi sui drama coreani, giusto per ricordarmi che non possono essere tutti come Andrew.

La settimana trascorre tranquilla: mando, come sempre, almeno una decina di curriculum; vado al lavoro; chiacchiero e rido con Gianluca; passo le notti a ripensare ad Andrew e detestarlo; parlo con Isa e Michela... insomma, tutto come sempre. Tutto sempre noiosamente uguale. 

In men che non si dica mi ritrovo a salutare le mie due sorelle che, con i loro piccoli trolley, partono con i loro fidanzati per festeggiare la festa degli innamorati. 

Io, invece, trascorro la giornata a riempire il locale di candele e cuoricini. Un'atmosfera talmente sdolcinata che anche Cupido potrebbe rimanerne scioccato. La serata la passo a servire coppiette innamorate. Cerco di non pensare troppo al fatto che, un anno fa, anch'io ero follemente innamorata. L'unica cosa che mi consola e che mi aiuta è sopravvivere è il pensiero che avrò la casa tutta per me. Cosa che non succedeva da tempo. Anni forse? Non saprei, ma l'idea di arrivare a casa, mangiare una pizza e lanciarmi sul divano, mi rinvigorisce. Mentre torno a casa ho quasi voglia di saltellare per nulla provata dall'essere single a San Valentino.

No OtherWhere stories live. Discover now