Capitolo 10

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Kelsey non riusciva ancora a capacitarsi di come Jaxon non avesse esitato a distruggere un intero pianeta.
Si ricordava di lui, avevano frequentato la stessa scuola su Callisto. Kelsey si vergognava ad ammetterlo, ma, per un breve periodo, anche lei come la maggior parte delle altre studentesse, aveva avuto una cotta per Jaxon. I suoi capelli setosi, l'atteggiamento ribelle, gli occhi scuri come la pece. Era intelligente e atletico. Aveva un fascino oscuro e, come quasi tutte le adolescenti, anche Kelsey aveva provato qualcosa per lui. Per un po' erano anche stati amici...perlomeno finché lui non si era dileguato per poi riapparire dopo qualche anno come uno dei più feroci e potenti distruttori del sistema solare.

In molti avevano iniziato a seguirlo e in poco tempo Jaxon si era creato una folta schiera di seguaci fedeli e feroci, pronti ad eliminare tutto e tutti. Lui era stato inebriato dal potere.
Perseguitava i nemici senza farsi scrupoli ed era per questo che aveva cancellato la Terra dalla galassia: per quanto fosse un pianeta ancora sottosviluppato, gli umani avevano fatto di tutto per contrastare l'armata di Jaxon. Inizialmente avevano optato per una strategia difensiva, creando semplicemente uno scudo protettivo attorno al pianeta e armandosi di potenti strumenti in grado di intercettare qualunque attacco.
Poi però erano passati all'attacco cercando alleati nei pianeti vicini: solo Marte e Mercurio avevano risposto alla chiamata, ma i terrestri non avevano comunque pensato di arrendersi. La missione Apollo300, però, fu un vero disastro e Jaxon non aveva esitato e aveva usato la tecnologia superiore che aveva a sua disposizione per distruggere la Terra, schiacciandola come una piccola mosca.

A volte Kelsey rivedeva nei suoi ricordi gli occhi di Jaxon, ma poi provava un'enorme vergogna. Non era stata in grado di giudicarlo e forse, se avesse capito subito quanto lui avrebbe potuto essere pericoloso, l'avrebbe eliminato... o fermato.
Ora sapeva di essere nel suo mirino. Lei, una delle poche terrestri sopravvissute. Una piccola ed inaccettabile sconfitta per Jaxon. Ma lei non voleva perdere la speranza.

Marcus aveva un piano e, per quanto rischioso, poteva funzionare. Raggiungere il suo pianeta, al di là della Nube di Oort, sarebbe stato complicato, ma forse lì avrebbero trovato un rifugio sicuro e, magari, anche degli alleati.

<<Viaggeremo separatamente. Io vi precederò usando la nave di emergenza e voi mi seguirete sulla EarthSpaceX. Vi farò strada e, in caso di pericolo, voi potrete scappare seguendo un'altra rotta>>, disse Marcus.

<<No Marcus. Tu sei il pilota dell'EarthSpace e, in più, sarai tu che dovrai fare da mediatore quando arriveremo sul tuo pianeta>>, esclamò Kelsey decisa. Joy era chiusa nel suo silenzio e loro, fedeli dipendenti da ormai qualche anno, sapevano che la mente del loro capo stava lavorando freneticamente cercando di ponderare le varie alternative.

<<Kelsey, sai che sarebbe molto pericoloso, vero? In più, in quanto terrestre, sai bene che se dovessi essere catturata non avresti scampo>>. La voce di Joy era pacata.

Kelsey lo sapeva. Per questo vol



<<Ancora con questa storia?>>, esclama Michela sbucandomi alle spalle e interrompendo la creazione del mio capolavoro. Cavolo, e dire che mi sentivo davvero ispirata.

<<Miki, mi interrompi ogni volta!>>, borbotto.

<<Certo>>, ribatte fieramente, <<devi smetterla con queste stupidaggini. Capisco che per te sia uno sfogo, ma devi vivere la vita vera. Non scrivere deliri su questa Kelsey! Esci con me e ti farò vedere come ci si diverte, Em>>.

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