Capitolo 20

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Andrew continua a mandare messaggi. Ogni tanto fa schioccare la lingua irritato. E' talmente fastidioso che Lorenzo, all'Autogrill precedente, l'ha declassato e fatto sedere dietro accanto a me. Ho il sospetto che questa fosse una scusa per avere mia sorella seduta davanti accanto a sé, ma quel che è certo è che ora sono io che devo sopportare questo rumorino alternato a sbuffi proveniente dal mio vicino.

Cerco di ignorarlo concentrandomi sulla musica e facendo conversazione con Isa e Lorenzo, ma devo dire che il taciturno Andrew mi dà estremamente fastidio.

<<Non possiamo cambiare musica?>>, borbotta il coreano riferendosi alla canzone dei Nickelback che risuona in tutto l'abitacolo.

Ti pareva, nemmeno la musica gli va bene. Involontariamente mi sfugge un verso di scherno che sembra quasi un grugnito.

<<Che c'è?>>, mi domanda guardandomi perplesso.

<<Niente>>.

<<Ti ho sentita grugnire>>, dice pacatamente.

<<Beh, tu stai sbuffando e schioccando la lingua da ore>>, gli rispondo allargando le braccia per sottolineare l'evidenza, <<e ora ti lamenti anche della musica>>.

<<Non riesco a concentrarmi>>.

<<Preferiresti la musica classica? Aiuta>>, replico con un sorriso ironico.

<<Guarda che non sono così vecchio>>.

Io sollevo il sopracciglio per esprimere tutto il mio scetticismo: <<Guarda che io non ti ho detto niente>>.

<<Lo stavi insinuando>>, risponde ricominciando a smanettare sul suo cellulare.

<<Per niente, lo vedo che non sei vecchio. Guarda come sei smartphone-dipendente>>.

<<Andrew, Emma ha ragione, potresti essere più socievole>>, interviene Lorenzo. Credo che voglia cercare di fermare il nostro battibecco.

<<Sto lavorando>>. Ah, ancora questo tono freddo e scocciato. Lorenzo non insiste, ma dopo una decina di minuti il coreano molla il telefono sbuffando.
<<Va bene, ma cambiate questa musica. I Nickleback no>>, si lamenta nuovamente.

<<A me piacciono>>, dico sfidandolo. Lui mi fulmina con lo sguardo, probabilmente non è abituato a sentire che qualcuno non è d'accordo con quello che dice.

<<Ma non li odiavi?>>, mi domanda ingenuamente mia sorella. Isa, mannaggia la miseria. E' vero che non mi piacciono, scrivono canzoni lagnose, ma volevo giusto non essere d'accordo con questo coreano che ora mi fissa scetticamente.

<<No, ma che dici!>>, rispondo con una risata forzata, <<E' solo che preferisco un rock diverso... ma questa Gotta Be Somebody mi piace!>>.

Andrew mi guarda con un sorrisetto soddisfatto: <<Appunto. Metti un po' di Clash o un po' di Beatles!>>. 

Io guardo il mio vicino a bocca aperta. Allora li conosce anche lui. Sono seriamente scioccata, per qualche assurdo motivo ero certa che lui ascoltasse solo musica classica o al massimo canzoni coreane. Invece ha nominato i miei due gruppi preferiti. 

<<Non mi fissare così. E' rock classico, va sempre bene>>, mi dice rispondendo al mio sguardo ebete. Io mi limito ad alzare le mani perché, in effetti, non ho niente da ridire.

Lorenzo ascolta i nostri consigli e, cullata dalla musica psichedelica dei Beatles, sulle note di Don't let me down, mi addormento.

Quando mi risveglio, con il collo indolenzito per la posizione scomoda, non posso fare a meno di notare che anche l'avvocato si è lasciato andare e, anche se è seduto in maniera composta e con le braccia incrociate, ha gli occhi chiusi. Davanti, Lorenzo e Isa continuano a chiacchierare tranquillamente, parlano del più e del meno. Sono adorabili.

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