Capitolo 45

5.9K 279 4
                                    

Nonostante le proteste del vecchio consigliere, che continuava a ripetere che quella era la loro occasione per finire Jaxon, i soccorritori eseguirono l'ordine di Sherza. Jaxon venne sedato e, dato che Kelsey, malgrado le ferite, non aveva intenzione di allontanarsi da lui, furono costretti a sedare anche lei.
Marcus osservava la scena inorridito e scioccato. La sua amica aveva protetto l'uomo che aveva distrutto tutto ciò che avevano. E lui si era sacrificato per lei. 
<<Prendetevi cura di entrambi. Il giovane ci servirà per portare la pace nella galassia. E se ho intuito come stanno le cose, non esiterà ad ascoltarci. Teneteli separati, non vogliono che si vedano finché non ve lo dirò io>>, tuonò Sherza sovrastando il vociare della folla e le proteste dei suoi consiglieri

Quando Kelsey si risvegliò fece fatica a ricordare dove si trovava. Vedeva solo il bianco attorno a sé. Era rinchiusa in una capsula trasparente. Si strappò via la mascherina che le avevano messo per facilitare la respirazione e richiamò l'attenzione delle donne che si muovevano indaffarate attorno a lei. 

<<Dov'è Jaxon? Fatemi uscire!>>, esclamò provando una fitta di dolore in tutto il corpo.

<<Mi dispiace, non siamo autorizzati a farla uscire da lì finché non si sarà completamente ripresa. Le ricordo che è stata colpita da un'onda d'urto piuttosto potente>>. 

Non le dissero niente di Jaxon nonostante le sue ripetute domande. Questo le faceva temere il peggio. 

Non poteva sapere che nella stanza accanto si stava svolgendo una scena simile. Infatti, anche Jaxon, risvegliatosi in una capsula isolante, chiese immediatamente di lei. 

Sherza sorrise: <<Prima deve rispondere alle nostre domande. Prima di liberarla pretendo che lei ci prometta la pace. Lei ha il potere di riportare la calma nell'universo. Lo faccia>>. 
<<Dov'è la terrestre?>>, ripeté lui. 
<<E' viva. Ma potremmo ucciderla se lei non ci promette ciò che vogliamo>>. 
<<Non lo farete. Voglio parlare con lei>>, disse il ragazzo. Il suo tono era così sicuro e deciso che Sherza capì immediatamente che Kelsey era l'unica speranza. Era lei che doveva farlo ragionare. Così diede l'ordine che liberassero la ragazza e la portassero lì. 
Dopo pochi istanti la giovane corse all'interno della stanza e si avvicinò senza esitazioni alla capsula di Jaxon. Appoggiò la mano alla parete trasparente e lui fece lo stesso. La mano di lui era molto più grande della sua e Kelsey non poté fare a meno di sorridere. 

<<Terrestre... stai bene?>>, le domandò il giovane cercando di mantenere un tono autoritario. 
<<Vi lasceremo soli così che possiate parlare e decidere come ritenete più opportuno chiudere questa faccenda. Sappiate che non ci sono vie di fuga>>, disse Sherza uscendo dalla stanza con la schiera di guaritori. La capsula di Jaxon venne aperta e lui si sollevò per sedersi. 
Si rese conto che per la prima volta da molto tempo, era finalmente libero. Avvicinò la sua mano alla gola di Kelsey, ma anziché stingere per ucciderla, la accarezzò. Fece risalire la sua mano finché il suo pollice non trovò le labbra della ragazza. 

Lei non esitò nemmeno un istante e si fiondò sulla bocca di lui baciandolo. Jaxon non la spinse via, anzi, passò una mano dietro la nuca di lei e la avvicinò ancora di più. Come aveva fatto a trovarsi in quella situazione assurda? La odiava, eppure, la voleva accanto. Voleva solo lei. 

<<Io...>> iniziò a dire con la sua voce profonda. 

<<Ti amo, Jaxon, e credo di averti sempre amato. Anche quando ti detestavo>>, disse Kelsey tutto d'un fiato.

<<Come puoi amarmi?>>, le domandò pensando a tutti i crimini commessi e a come l'aveva trattata. 
<<Non lo so. Non riesco a spiegarmelo. Ti amo e basta>>.
<<Lo sai che non... non sarà facile. Qualunque cosa tu voglia da me>>. 
<<Voglio stare con te. E voglio che tu metta fine a questa guerra così da non commettere altri crimini>>. 
<<Non so se riusciremo>>, le disse con una voce profonda che rifletteva la sua tortura interiore. Voleva stare con lei, ma non sapeva come avrebbero potuto. Chiunque avrebbe cercato di separarli e di ucciderli. E lei sarebbe stata vittima di ulteriori sofferenze. 
Però non voleva pensarci, voleva solo sentirla vicina. E proteggerla.

No OtherWhere stories live. Discover now