Capitolo 7

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Nella sala risuona della musica che mi mette di buonumore. Per quanto la canzone sia ripetitiva continuo a ripetere nella mia testa il ritornello: ring ding dong ring ding dong. E' un po' come un lavaggio del cervello e non ho la minima di idea di cosa dica questa canzone, ma non importa. La playlist preparata per Valeria è davvero particolare perché alterna pezzi coreani, o almeno credo, a canzoni di Ed Sheeran a musica dance. Non è esattamente la playlist che avrei scelto io, ma è comunque piacevole. 

E' tutto perfetto: gli ospiti mangiano e chiacchierano felicemente, la festeggiata sembra contenta, Lorenzo è sorridente e gentile come al solito.
Io indosso la divisa asciutta e non ho più le scarpe allagate come questo pomeriggio. Non ho mai apprezzato la mia divisa tanto quanto oggi.

Sarebbe davvero tutto perfetto se non fosse per quel simpaticone di Andrew Choi. In tutta la sala c'è solo una persona che non si sta divertendo e che si guarda attorno con questo sguardo imbronciato ed è, ovviamente, lui. Si lascia andare a qualche sorriso gentile solo quando parla con il suo amico. Onestamente non so proprio cosa ci faccia una persona solare come Lorenzo con questo soggetto.

Credo sia odiato da tutto lo staff, in realtà. Quando è arrivato, anche Gianluca si è irrigidito e gli ha lanciato uno sguardo infuocato. Lo capisco, anch'io non posso sopportarlo.

C'è solo una cosa che mi diverte e mi spinge ad osservarlo con interesse: Valeria, la festeggiata, ci prova spudoratamente con lui. E lui sembra più a disagio che mai. Talmente tanto che me la rido sotto i baffi. Lo ammetto, ogni tanto sono scappata in cucina perché la risata stava per degenerare.

Valeria continua a far svolazzare i suoi capelli biondissimi e cerca di avvicinarsi in ogni modo a mister Simpatia. Ride, sbatte gli occhi mettendo in risalto le sue lunghe ciglia e continua ad appoggiargli una mano sul braccio destro. Dovrei proprio andare ad una scuola di seduzione da lei! Ovviamente l'impassibile e antipatico Andrew non cede.

Quando mi avvicino con altre bottiglie di spumante, la sento dire con una risata cristallina: <<Andrew, se continuo a bere avrò proprio bisogno del tuo aiuto per tornare a casa>>.

<<Certamente, ti chiamerò un taxi>>, le risponde più freddo che mai.

A me scappa un grugnito nel tentativo di trattenere la risata. Per fortuna c'è la musica che copre il mio strano rumore.

In fondo, se non fosse per questo suo essere odioso, se non parlasse e se non potesse esprimere il suo disappunto con uno sguardo... beh, Andrew potrebbe anche essere interessante. Oggettivamente. E' alto, ha dei bei capelli, una pelle perfetta che me lo fa odiare ancora di più. Sì, insomma, nell'insieme non è male.

In ogni caso Valeria potrebbe trovare di meglio: sì, certo, Andrew è passabile, ma mi è bastato incontrarlo due volte per capire che ha un carattere terribile. Lei potrebbe benissimo cercare una persona più simpatica, un po' come suo fratello.

E' solare e gentile con tutti. Ogni volta che lo guardo mi fa venire voglia di sorridere.

Il suo amico invece...

Mentre mr. Simpatia sta tornando dalla toilette (sospetto abbia valutato l'idea di scappare dalla finestra), Valeria, con il suo tasso alcolemico a livelli indefiniti, lo afferra e lo costringe a ballare. Lui spalanca gli occhi per lo spavento e vedo il suo conflitto interiore. Non può rifiutarsi di ballare senza offenderla, ma non ha neanche voglia di ballare.

Gli si legge in faccia che è disperato e che non ha nessuna voglia di rimanere lì a ciondolare in mezzo alla sala. Mi viene ancora da ridere, cavolo. Lo so, davvero poco professionale. Quando mr. Simpatia coglie il mio sguardo divertito, non ce la fa più e affida Valeria ad un altro invitato.

In generale la festa sta andando molto bene e ogni tanto Lorenzo si avvicina a me per dirmi quanto sia contento di come il tutto è stato organizzato.

<<Il cibo poi è delizioso! Dovrò congratularmi con tua sorella, davvero bravissima>>, mi dice il bel biondino prima di tornare a chiacchierare con gli altri invitati.

Si stanno divertendo tutti tranne il mio amico coreano che continua a controllare il suo cellulare. Se fossi sua amica glielo spaccherei. Insomma, sei ad una festa! In più c'è anche una ragazza che ci prova spudoratamente! Dovrebbe divertirsi anziché guardare ossessivamente quel telefono. Certo, potrebbe sempre trattarsi della fidanzata... ma è comunque maleducato.

Ogni tanto torno in cucina ad aggiornare Isa sull'andamento della festa e anche lei ne è entusiasta.

Quando esco dalla cucina per l'ennesima volta, il mio simpatico amico coreano mi sorprende esclamando irritato: <<La vuole smettere?>>.

<<Smettere di fare cosa?>>. Non sto facendo niente se non il mio lavoro quindi ho bisogno di un chiarimento.

<<Di guardarmi e fare quello strano ghigno. Pensa che non l'abbia notato? Non si prenda gioco di me. Ha anche grugnito>>, risponde serio.

<<Non mi prendo gioco di lei, ma lo ammetta, la situazione era divertente>>, ribatto cercando di trattenere un sorriso.

<<Non posso negarlo. Ma la smetta comunque, è irritante. Vedo che non sembra più una appena scappata dal naufragio del Titanic>>, dice prima di tornare alla festa.

Che paragone gentile il suo. In ogni caso dovrò essere più discreta.

<<Ah signorina. Ha del rossetto sui denti, le conviene non ridere>>, mi dice tornando sui suoi passi.

Digrigno i denti ringraziandolo, ma appena lui si allontana nuovamente, corro a specchiarmi. Sorrido allo specchio per controllare la situazione e lui appare nuovamente alle mie spalle e dice fieramente scandendo le parole: <<Questo, signorina, sì che era uno scherzo>>.

Sono quasi scioccata. Andrew Choi ha fatto una battuta. Non che fosse divertente, ma forse anche lui è in grado di scherzare.

Alla fine della serata sono stanca morta e non vedo l'ora di tornare a casa ed infilarmi nel mio lettino caldo. Credo che il momento migliore della giornata sia il rientro a casa seguito da una calda doccia fatta poco prima di mettersi sotto le coperte. Per ora posso solo sognarlo perché io e mia sorella siamo rimaste al locale a sistemare tutto. Isa ha mandato tutto lo staff a casa perché non le sembrava corretto fargli fare certi orari.

Ha provato a mandare via anche me, ma come potevo lasciarla qui?

Anche lei ha lo sguardo stanco di chi non vede l'ora di chiudere gli occhi. Non si è ripresa nemmeno quando le ho detto che Lorenzo ci aveva pagate più di quanto stabilito.

<<Non volevo accettare perché non era previsto dagli accordi, ma lui ha insistito tanto e ha detto che era giusto così>>, ho barbottato stancamente.

<<Detesto il suo amico>>, esclamo sistemando il tavolo dove era seduto Andrew Choi.

<<Quale suo amico?>>, si sforza di chiedermi lei.

<<Quello odioso. Il detestabile Andrew Choi!>> urlo esasperata.

Mia sorella si mette a ridere cercando di difenderlo, ma quell'uomo è indifendibile. 






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