Capitolo 11

6K 237 24
                                    

Fisso pensierosa il ghiaccio nel mio cocktail e inizio a giocare con la cannuccia. Ross è andata in bagno e io sono rimasta a salvaguardare i nostri bicchieri. Oggi sono pensierosa ed è tutta colpa di Gianluca!

Pensavo di essermi avvicinata un po' di più a lui con quella storia del mojito, ma in questi giorni è freddo e tendenzialmente mi ignora. Per non parlare di quando lo vedo flirtare con le altre ragazze. Lo so che lui ritiene parte del suo lavoro questo essere ammiccante con le esponenti del sesso femminile, ma io iniziavo davvero a nutrire delle speranze e non riesco proprio a capire cosa sia cambiato in quest'ultima settimana.

Ross dice che in realtà è una caratteristica tipica degli uomini: flirtano per gioco e se tu ti fa prendere anche solo un po'... sei finita! Certo poi dipende dal carattere di ciascuno, ma io sono una paranoica e questo piccolo avvicinamento tra noi due mi è bastato per farmi partire un film mentale degno di un Oscar.

<<Cavolo, questi bagni non sono il massimo>>, sbuffa Ross risedendosi al tavolo, <<Torniamo a noi! Ti stavo parlando di Lorenzo Villa>>.

Da quando ho saputo che Ross lo conosce cerco sempre di carpirle nuove informazioni. Ho un'indole da stalker, c'è poco da fare.

<<Come ti dicevo non c'è niente di interessante da dire su di lui! Ne parlano tutti bene ed è un bravo pediatra. Ha ottime possibilità di far carriera, dicono>>.

<<Conosci qualcuno del suo reparto?>>, le chiedo compilando il mio taccuino mentale. Un po' come farebbe Sherlock Holmes.

La mia amica annuisce e continua a raccontarmi i dettagli su Lorenzo. Non c'è nulla di preoccupante e lui sembra davvero un bravo ragazzo, ma una parte di me, quella folle per essere precisi, trova difficile credere che possa esserci una persona così perfetta: un lavoratore instancabile che ama i bambini, ligio al dovere, gentile con tutti e con un sorriso smagliante.

D'altra parte meglio così, Isa si merita il meglio e sono contenta che si trovino così bene insieme. Credo abbiano carattere simili: odiano i conflitti e sono teneri di cuore.

<<Certo, fa strage di cuori. Ma è inevitabile quando sei così gentile con tutti, no?>>, mi dice Ross.

<<Sì, me l'aspettavo. Qualche gossip interessante?>>.

Lei scuote la testa: <<Non che io sappia. Pensa solo al lavoro. Gentile, ma comunque distaccato. Non so come spiegartelo>>.

<<Se ti capita la possibilità, potresti indagare? Così, giusto per essere sicuri!>>, risponde la Jessica Fletcher che è in me.

<<Em, è uno a posto. E comunque la serata con lui e tua sorella è l'occasione ideale per osservarlo e valutarlo>>, mi ricorda la mia amica sistemandosi con una mano il caschetto ordinato.

Io faccio una smorfia non appena mi torna in mente la serata che mi aspetta: <<Sì beh, se Lorenzo si portasse un amico simpatico...Non chiedo tanto! Uno più simpatico di Andrew Choi. E non ci vuole molto, mi accontento di poco. Anche un taciturno sarebbe meglio>>.

Ross scoppia a ridere divertita: <<Sì, come no! Se fosse taciturno ti lamenteresti comunque>>.

<<Non scherzo Ross. Dicono che i francesi hanno la puzza sotto al naso, ma io sono convinta che i coreani siano anche peggio>>, borbotto contrariata, <<Tu non ci hai mai parlato! Davvero, un tipaccio. Sgarbato, scortese, snob>>. Lei continua a guardarmi con un sorrisetto.

<<Vieni anche tu con noi>>, dico illuminandomi improvvisamente. Così non sarò l'unica a doversi sopportare il signorino Andrew-mi fate schifo tutti-Choi.

No OtherWhere stories live. Discover now