Capitolo 8

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Oggi Gianluca mi sta insegnando a preparare il mojito.
Ogni volta che la situazione al bancone è più tranquilla, mi fa vedere i vari passaggi per preparare il cocktail perfetto. Cavolo, avrei dovuto pensare ad un altro cocktail visto che questo non mi piace per nulla. Io detesto il mojito e quelle foglioline di menta che ti vengono su dalla cannuccia, ma di certo non posso dirglielo adesso. Ecco cosa succede quando si parla senza riflettere. Ma non sarà mai peggio di quella volta in cui la madre di Francesco, mentre stavo tentando di mangiare la torta allo zenzero che aveva preparato, mi aveva chiesto se mi piacesse lo zenzero. Colta alla sprovvista avevo detto sì pur trovando il gusto rivoltante e, da quel giorno, ogni volta che andavo a casa sua, lei mi preparava qualcosa a base di zenzero. E' stata una tortura, ma cosa non si fa per non offendere le persone. 

La cosa positiva è che ho l'occasione di poter osservare Gianluca all'opera. E' bravissimo e la sua manualità mi lascia scioccata: guardando lui sembra tutto facilissimo, ma io non sono nemmeno in grado di miscelare il tutto senza fare disastri. 

E' anche vero che, quando ho iniziato a lavorare al Decimo, non ero capace di far nulla. Ora invece sono in grado di portare più di un piatto e più di bicchiere alla volta. Considerando che è da un po' che non rompo niente, ne vado anche piuttosto fiera. Io, la persona con meno equilibrio della storia!

<<Imparerai, vedrai. Facciamo così: ogni volta che abbiamo il turno serale insieme, alla chiusura mi preparerai un bel mojito. Prima o poi imparerai a farlo perfettamente>>, mi dice con un sorriso. Gianluca è sempre gentilissimo e più lo guardo più mi è chiaro il perché le ragazzine si fermano sempre a flirtare con lui mentre ordinano i loro cocktail.

Non c'è niente da fare, la gentilezza è davvero la caratteristica che preferisco in un uomo. Anche Francesco era così gentile, eppure mi ha spezzato il cuore. Se c'è una cosa che ho imparato dalla mia scarsa esperienza sentimentale è che gli stronzi ti spezzano il cuore e i ragazzi gentili anche. 

Ogni volta che passo del tempo con Gianluca mi convinco sempre di più che potrei chiedergli di uscire qualche volta, giusto per svagarmi e smetterla di pensare a Francesco. Alla fine, anche il suo cuore è stato spezzato e, magari, parlarne potrebbe far bene ad entrambi. Sto ancora aspettando il momento giusto, ma se va avanti così, prima o poi lo farò sul serio. 

<<Sai... l'altro giorno, durante la festa di compleanno, ti ho vista parlare con un uomo, un asiatico. Lo conosci?>>, mi domanda Gianluca con un tono serio.

<<Andrew Choi, intendi? Non direi che lo conosco, ma abbiamo scambiato due parole>>, gli rispondo perplessa mentre ricordo le conversazioni avute con mr. Simpatia. E' la prima volta che incontro una persona così fredda e acida allo stesso tempo. 

Il mio collega si limita a mugugnare, ma non riesco ad interpretare la sua risposta.

<<Perché?>>, domando incuriosita. Gianluca fa schioccare la lingua infastidito. Che sia gelosia? Solo a pensarci mi sento lusingata. 

<<Andrew Choi... lui è>>, inizia a dirmi poco prima di essere interrotto da Isabella che arriva correndo dalla cucina e mi costringe a seguirla blaterando parole senza senso.

<<Mi ha chiamata.. non ci crederai mai. Lorenzo Villa ha telefonato per complimentarsi ancora per la serata e...>>, fa una piccola pausa prima di continuare, <<mi ha chiesto di uscire!>>.

<<Finalmente!>>, le rispondo felicemente, ma per niente stupita. Avevo capito dal loro primo incontro che Lorenzo era rimasto affascinato e, d'altronde, come biasimarlo?

<<Ti rendi conto? Un appuntamento! Da quant'è che non ho un appuntamento? Dici che posso accettare?>>, mi chiede insicura. Credo che mia sorella sia bipolare: quando si tratta di lavoro è come un generale. E' sicura e decisa. Ma quando si tratta della sua vita privata e di sentimenti si trasforma in un'altra persona. Sono passati anni dall'ultima storia seria che ha avuto e il tipo era tutt'altro che interessante.

<<Devi accettare! Cavolo, ma l'hai visto?>>, le rispondo ricordandole il fascino di Lorenzo e dei suoi favolosi capelli biondi.

Non deve esitare nemmeno un istante.

<<Davvero? Mi ha chiesto di dirgli quando sono libera. Credi sia brutto proporre il lunedì sera?>>.

<<Lunedì? Dai Isa, prenditi una serata libera e vai a questo benedetto appuntamento, te lo meriti! E poi, il tuo staff è affidabile>>, le dico per incoraggiarla nel tentativo di farle sparire quello sguardo dubbioso.

Lei annuisce e organizza l'appuntamento per venerdì sera. Le leggo in faccia che non sta più nella pelle. 

Quando torniamo a casa, Isa aggiorna subito Michela che, indicando me, non può fare a meno di dirle: <<Non ha un amico per questa qui? Se va avanti così, si farà venire le ragnatele là in basso>>.

<<Miki!>>, urlo scandalizzata mentre le mie due sorelle scoppiano a ridere divertite. 

Sì, in effetti, conoscendomi corro questo rischio. Prima di Francesco non avevo mai avuto un ragazzo, ma solo un'infinità di cotte non ricambiate. Per non parlare degli appuntamenti disastrosi collezionati nell'era pre-Francesco. Se non mi metto davvero d'impegno sin da subito, il prossimo ragazzo lo troverò come minimo fra dieci anni.

<<Dovrei proprio insegnarti qualcosina! Perlomeno come prendere un ragazzo per le palle. Letteralmente, intendo>>. 

<<Miki, smettila! Non voglio sentire queste cose dalla mia sorellina più piccola!>>, urlo sempre più scioccata. 

<<Io allora potrei insegnarti come prendere un ragazzo per la gola>>, esclama Isa battendo le mani con entusiasmo. 

<<Vi ricordo che, prima di prendere un ragazzo in qualunque modo, ci dovrei prima parlare!>>, affermo senza pensare all'ambiguità della mia frase. 

<<Guarda te che sporcacciona! Prenderlo in qualunque modo>>, mi prende in giro la mia sorellina dalla mente perversa. 

<<Comunque, Miki, credo proprio che la nostra Em ci stia provando con Gianluca>>, le racconta Isa tutta felice.

Michela inizia a chiedermi più dettagli e si congratula con la mia ottima scelta, ma quando le racconto dei miei tentativi di approccio vedo che il suo sorriso si spegne lentamente.

<<Ma se il mojito ti fa schifo!>>, esclama. 

Io alzo le spalle con noncuranza. Ha ragione, ma ormai quel che è fatto è fatto. 

<<Fossi in te mi farei trovare nuda sul bancone coperta solo da foglie di menta! Questo sì che sarebbe interessante>>. Oddio, ma fa sul serio. 

<<Ehi! Vi ricordo che quello è il mio bancone. Non posso permettervi di fare cose sconce lì!>>, esclama Isa. Come se stessi prendendo davvero in considerazione l'idea!

Quando mi ritiro in camera per evitare di sentire qualche altra brillante idea dalla mia fin troppo sveglia sorellina, non posso fare a meno di guardare il poster di Yoda che ho appeso sulla parete. Come vorrei avere un mentore così al mio fianco.

Fare o non fare, non esiste provare. E non importa se gli scopi degli Jedi fossero più nobili dei miei: voglio innamorarmi ancora. Anche se può sembrare presto. Voglio dimenticare quel ragazzo che mi ha spezzato il cuore e, considerato il famoso detto "chiodo scaccia chiodo", voglio provarci sul serio. Pazienza se questo vuol dire correre troppo. Francesco correva da solo già da un po' considerato il tradimento. 

Devo uscire da questo stato di reietta dell'amore al più presto prima che le ragnatele si formino sul serio. 

No OtherWhere stories live. Discover now