Capitolo 25

4.9K 226 18
                                    

E nel corso dell'ultima settimana, Gabriele si è ripresentato davvero. 

Non so in quale momento sia successo, ma ho iniziato a trovarlo davvero piacevole. E' una persona simpatica, una di quelle con cui ti rendi conto di poter chiacchierare senza pensarci due volte. Anche quando mi ha chiesto della mia situazione sentimentale, non ho potuto fare a meno di raccontargli un po' i fatti miei: del ragazzo che mi ha lasciata e, soprattutto, del ragazzo che mi piace. 

Quel suo faccino tondo mi ispira simpatia, ma niente di più. E' una di quelle persone con cui ti rendi conto a pelle che potrebbe esserci una bella amicizia, ma per cui purtroppo non c'è attrazione fisica. O almeno per ora. La cosa interessante è che siamo sulla stessa lunghezza d'onda e, anche se ci siamo visti solo tre volte, è un tipo davvero divertente. 
Chiacchierando mi ha raccontato che gli sarebbe piaciuto vedere la mostra sugli Impressionisti a Palazzo Reale e, non appena ho esclamato che sarebbe piaciuto anche a me, mi ha chiesto di andarci con lui un pomeriggio della prossima settimana. 

Anche durante questa serata delirante, cerco di pensare alle risate che ci siamo fatti cercando di non pensare a nient'altro. A nessun'altro.
Isa è barricata in cucina per affrontare il pienone e il suo principino è qui fuori che l'aspetta. E io, per quanto mi sforzi di ignorarlo, non posso fare a meno di fissare gli occhi a mandorla del suo amico. Quello che fingo di non vedere con la speranza che in questo modo la mia cotta per lui sparisca. Serio e distaccato, sembra quasi che nulla lo possa scalfire. Esattamente il mio opposto, eppure mi attrae. C'è qualcosa nel suo modo di fare, nella sua fredda gentilezza, nel suo modo di guardarmi negli occhi che non lo so...il mio cuore reagisce d'istinto. E non capisco come ho potuto essere così stupida da negare per mesi questa mia attrazione.

Quando mi avvicino a lui, non posso fare a meno di punzecchiarlo.

<<Allora? Sei qui per divertirti?>>, gli chiedo con ironia. E il suo nerissimo sopracciglio destro scatta immediatamente come se avesse preso la scossa. Ormai lo so, lo fa sempre quando è stupito da qualcosa. Questa sua reazione mi fa sorridere ogni volta. 

<<Sono qui perché lui mi ha trascinato>>, replica freddamente indicando il posto dove, fino a poco prima, era seduto Lorenzo.

Io scoppio a ridere: <<Sì l'avevo intuito, non mi pare che tu ti stia divertendo più di tanto>>.

<<Non lo nego>>. E quando sto per allontanarmi voltandogli le spalle, aggiunge: <<Per te, invece, serata impegnativa?>>.

<<Già, ma è sempre così il sabato sera>>, dico sbuffando.

Andrew mi rivolge uno dei suoi rari sorrisi gentili: <<Se non lavorassi in un bar, ti offrirei da bere per consolarti>>.

Non posso fare a meno di sorridergli. E vorrei mettermi a urlare: "sì, andiamo" e uscire subito con lui.
La donna eterea che c'è in me, la Dea dell'Amore, continua a ripetermi che questo sicuramente non è il modo per far svanire la mia cotta per lui. Sapendo che non ho speranze, dovrei ignorarlo. Ma la sua vocina è molto più delicata di quella imponente della donna folle e un po' nerd che c'è in me e, che forse, è anche un po' masochista. 

Neanche la presenza di Gianluca mi aiuta. Nemmeno il fatto che oggi sia più gentile del solito. Talmente gentile che, quando a fine serata il locale si svuota e rimangono solo Andrew e Lorenzo, lui mi si avvicina e dice: <<Allora, quando riprendiamo le nostre lezioni di mojito?>>.

Sento lo sguardo del coreano fisso su di me.

<<Davvero?>>, rispondo stupita, <<Guarda che sono migliorata!>>.

No OtherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora