5.

4.6K 115 10
                                    




Michael's point of view

Rientrato a casa parcheggiai mia auto nel garage al giardino fuori la villa per poi salire lentamente i bassi gradini della porta principale.

«Dov'eri finito ti ho mandato milioni di messaggi!» vennì invaso dal volume alto della voce di mia moglie. Con disinvoltura posai la ventiquattr'ore, e presi a sbottonarmi la camicia.

«Sta calma Annie ok? Ero con un mio collega abbiamo finito tardi delle pratiche» non riuscì a dirle la verità, che avevo passato l'intero pomeriggio con una diciannovenne, nonostante fosse la sorella del mio migliore amico. Non lo avrebbe accettato comunque e no non volevo che potesse parlare male di Mia o metterla nei guai.

«Potevi avvisarmi almeno» ringhiò, mantenendo ancora il tono alto. Sentì subito un aroma forte di pomodorini, non vidi davvero l'ora di cenare.

«Hai ragione, mi spiace.» le sorrisi, poi mi diressi al bagno per una bella doccia calda prima di cenare. Lei s'ammutolì di un colpo, mi guardo sconcertata con le braccia incrociate e con uno sguardo che non riusciva a distogliere dalla mia figura.

Quando uscì indossai il mio pigiama in raso blu, vidi la tavola apparecchiata e subito ebbi un forte languore allo stomaco. C'era del pane, due calici di vino rosso e un piatto fumante di spaghetti e polpette.

«Michael per favore contieniti» esordì infastidita Annie al suono del mio brontolio. In quel momento pensai che se ci fosse stata Mia avrebbe riso davvero di gusto.

Ma Mia non c'era e quindi dovevo smettere immediatamente di pensare a lei in quel modo.

«Scusa..» mi sedetti e finì infretta la cena per poi andare a dormire. Sognai occhi verdi e capelli ramati.

Mia's point of view

Il pomeriggio passato con Michael era stato davvero piacevole e in oltre mi ero guadagnata un mega hamburger gratis.

«La prossima volta avvisami per favore, sono stato in pensiero tutto il pomeriggio» sbraitò Jamie, non appena rientrai in casa.

«Hai ragione, mi dispiace» afferai una mela e l'addentai mandandone giù un pezzetto.

«Tutto qui?» disse poi, nel mentre mi avviai alla scalinata per raggiungere la mia camera.

«Si..e allora?» feci spallucce.

«Nulla.. cosa avete fatto di preciso?» curvò le sopracciglia.

«È venuto a prendermi ala Madison siamo andati nel suo ufficio perchè aspettava un cliente e poi mi ha portato a mangiare un panino come farebbe un fratello con una sorella.» enfatizzai queste ultime, aggiungendoci un sorriso sarcastico e un paio di braccia incrociate al petto.

«Aspetta.. e il tuo scooter?» sbadatamente avevo dimenticato quel piccolo dettaglio.

«In realtà...» mi strofinai la mano sulla fronte preoccupata e in difficoltà.

«In realtà?»

«Be' ecco, non partiva più cosi dal benziano ho incontrato Michael che si è offerto di accompagnamri all'università e di portare lo scooter da un meccanico..» con tono pacato, addentai un altro pezzetto mela, una di quelle con la buccia rossa e lucente.

«Mmh e quando avevi intenzione di dirmelo sorellina?» mio fratello incrociò le braccia al petto, osservandomi incuriosito.

«Stavo per dirtelo infatti» gli sorrisi.

«Sei proprio una gran bugiarda!» rispose in tono ironico.

«E tu invecchierai prima del previsto se continuerai ad essere così.. burbero» lo punzecchiai, rosicchiando il mio frutto.

TWENTY Where stories live. Discover now