43.

2.7K 65 19
                                    







Michael's point of view

Avevo reso di domino pubblico il sentimento nascosto e proibito che provavo per quella ragazza. Lo avevo reso pubblicato a me stesso, ma soprattutto a lei, vederla soffire era l'ultimo dei miei pensieri ma come riuscire ad evitarlo nella nostra situazione? Aveva scoperto tutto, le bugie non durano a lungo e hanno le gambe corte. Quando la baciai, mi promisi che quella sarebbe stata l'ultima volta e che da quel momento in poi avrei pensato a mia moglie, alla mia solita vita e a Jamie, senza sua sorella minore.
Le sue labbra erano morbide, ed erano fredde.
Il corpo schiacciato contro il mio, il suo viso premuto contro la mia bocca. Mi sarebbe piaciuto non doverla lasciarla mai più, ma la razionalità, dentro di me, riusciva ad averne quasi sempre il sopravvento per cui.. la lasciai andare, lasciai che corresse via da sola per tutto il bosco. Mi sedetti al bordo del ponte di legno, inserendo nuovamente i piedi nel lago. Pensai a quanto la mia vita si era intensificata da quando Mia ne faceva parte sorridevo di più, ero più spensierato e soprattutto il mio lavoro e la mia notorietà riuscivano a pensarmi di meno. Forse Annie non l'avevo mai amata, o semplicemente avevo smesso.

***

Qualche ora dopo, incrociare il suo viso affilitto e distrutto contornato dagli occhi leggermente gonfi mi fece stringere il petto in una morsa forte e asfissiate. Odiavo da morire vederla cosi, il suo sorriso era una delle cose più belle della mia vita.
Cercai di osservarla quando mi era possibile, il suo sguardo era assente, sorrideva in modo forzato ma mi sorpresi di più quando la vidi alzarsi, scusarsi e recarsi nella sua tenda.
Più tardi accompagnai Annie in camera sua, per riposarsi e ne approffittai per portarmi dietro il mio libro e avventurarmi nel bosco in cerca di qualche risposta o semplicemente in cerca di pace e tranquillità. Restai li, per un po, adagiato con la schiena contro un'albero mentre ero immerso in una delle letture che amavo di più.
«Ehi» udì, subito la riconobbi.

«Lily»

«Come va?» mi sorrise la mia amica.

«Benone.. perchè?» sorrisi di rimando, facendo del mio meglio.

«Non lo so, ho visto Mia un po giù, so che siete molto amici pensavo fosse successo qualcosa» il suo viso era dolce, e i suoi capelli mogano le contornavano perfettamente il viso leggermente pallido.

«Va.. tutto bene» ignorai il suo sguardo, e mi concentrai sulle migliaia di parole scritte su quel foglio bianco. Sedette accanto a me, avvicinando le sue gambe al petto.

«Ho visto sai.. come la guardi» mi sentì in fiamme.

«Non la guardo in nessun modo» ridacchiai, tenendo fissi gli occhi sulle pagine.

«Non mentire Michael, non a me»

«Non sto mentendo» ribattei secco.

«In caso contrario.. ti consiglio di lasciar perdere, Mia è una ragazzina che ne ha passate molte. Io l'ho cresciuta ed è come una figlia per me, non farle del male con i tuoi trentanove anni Michael» per un secondo, percepì quel pizzico di verità spiattellata praticamente in faccia.

«D'accordo» mi limitai a dire, ignoiando il fastidioso groppo in gola che mi si era formato. Onestamente sentir parlare della ragazzina che stava al momento sconvolgendo la mia vita mi turbava, perchè mai avrei voluto che qualcuno scoprisse la verità, specialmente se ancora ero sposato con Annie.

***

Mia sembrò essersi dileguata nel nulla, nessuna traccia del suo visino pimpanti o della sua chioma folta e ramata, quindi dedotti che fosse rimasta nella sua tenda probabilmente con Karen. Io e Jamie avevamo organizzato un'escursione da fare con il resto degli uomini del nostro gruppo mentre Lil e mia moglie erano intente a preparare la cena.
Cercai d'avvicinarmi a Jamie scoprendo cosa stesse nascondendo alla piccola Mia, nonostante ciò ci tenevo a lei e non avrei mai voluto che soffrisse ne a causa mia ne per qualcos'altro.

TWENTY Where stories live. Discover now