34.

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Mia's point of view

«Mi raccomando, fai attenzione e non farmi stare in pensiero» raccomandò Jamie, sistemando gli ultimi vestiti in valigia.

«Si, l'hai già detto un milione di volte» sbuffai contrariata.

Scesi al piano di sotto prendendo le scale seguita da mio fratello e dai suoi bagagli. Lil invece aspettava impaziente accanto alla porta d'ingresso già pronta e con un grazioso ampio cappello di paglia in perfetta sintonia con la sua chioma corvina.
Prima di varcare la porta fratello mi rivolse un'ultimo sguardo, abbracciandomi.

«Non farmi preoccupare sorellina.. » sussurò piano fra i miei capelli, dopo la sua figura seguí quella di sua moglie che mi abbracciò calorosamente.

«Ti voglio bene tesoro» poi ci staccammo.

«Vi voglio bene anch'io, divertitevi»

«Per qualsisi cosa non esitare a chiamare Michael o me, siamo intesi?» alzai gli occhi al cielo.

«Si anche questo l'hai già detto, adesso vai che altrimenti perdi l'aereo» uscimmo fuori in vera da, mio fratello sistemò le valige nel taxi aiutando anche sua moglie, poi mi rivolsero un'ultimo sguardo ed io salutai entrambi sventolando la mano. Il taxi si allontanò ed io rientrai in casa prendendo un grosso respiro.

«Grandioso..» escalami sarcastica.

Per fortuna quella sera ci sarebbe stata la festa di cui mi aveva parlato Karen al Daniel's, e avrei avuto l'occasione di svagarmi un po ma per tutto il pomeriggio non feci altro che mangiucchiare patatine e guardare serie tv e perfino provai a studiare un po'. Ero distesa sul divano, intenta ad osservare il soffitto di scatto mi alzai e mi fiondai in doccia.

«Adesso basta, si esce» dissi fra me e me uscendo dal box doccia e avvolgendomi attorno un asciugamano.

Scrissi un messaggio a Michael sperando di trovare la sua compagnia per un frullato.

Mia:"Ne sarei molto felice se mi facessi compagnia bevendo un frullato insieme a me"

Mentre aspettavo un suo messaggio tamponai la massa di capelli con un'altra asciugamano sulle punte stesi dell'olio per capelli mossi profumato alla vaniglia.
Poi il mio telefono vibrò facendo illumare lo schermo.

Michael:"Piccola mi dispiace ho parecchio da fare adesso, facciamo un'altra volta?"

Sbuffai pesantemente per la lunga giornata che mi attenteva, così dopo aver indossato vestito comodi - di nuovo - salì in camera mia presi la mia chiatarra e canticchiai un po'.

Dopo un po arrivò un messaggio di Jamie, in cui diceva che non mancava molto ad atterrare, io guardai l'orologio e fortunatamente erano già le sei e trenta per ammazzare il tempo decisi di iniziare a scegliere quale abito indossare per quella sera. Fra arude decisioni e scelte difficili in fine scelsi un semplice abitino nero con due fasce scure a coprirmi i seni, che lasciava scoperta la schiena e arrivava per a metà ginocchio, non troppo aderente scendeva morbido e modellava mettendo in risalto nella maniera giusta i fianchi e la vita sottile. Telefonai le mie amiche chiedendo loro di raggiungermi nel mio appartamento per prepararsi alla serata, di fatto mezz'ora dopo oltrepassarono la soglia di casa mia.

«Ragazze, finalmente, mi stavo annoiando a morte qui da sola» sbuffai abbracciando entrambe quando le vedi sotto l'arco della mia porta.

«Per questo siamo venute a salvarti e sono impaziente di vedere quale vestito hai scelto» esclamò Karen maliziosa.

«Ci sarà da scatenarsi questa sera!!» aggiunse Carol, nel frattempo salimmo in camera e si sistemarono ai piedi del mio materasso

«Nulla di che, non ho trovato altro sinceramente» scrollai le spalle, tenendo il tessuto fra le mani per far si che le mie amiche potessero scrutarlo per bene.

TWENTY Where stories live. Discover now