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Michael's point of view

La sera precedente, quando tornai a casa, Annie per fortuna dormiva e non dovetti affrontarla di nuovo.
Mi svegliai presto quella mattina, mi preparai il caffè e il meccanico mi telefonò dicendomi che lo scooter era pronto e in perfette condizioni. Feci comprare a Travis un enrome nastro rosso, che avrei posizionato sull'oggetto in questione facendo cosi una sopresa a Mia.
Ci pensai su, e un po mi dispiacque non dover più accompagnare Mia o andare a prenderla all'università, ma l'avrei comunque rivista in altre occasioni.

Volevo rivederla?

Si, avevo sempre voglia di rivederla, ogni volta che ci lasciavamo mi domandavo quando sarebbe stata la prossima volta che ci saremo visti. Ripensavo molto spesso ai suoi occhi verdi e grandi, nei quali le si poteva percepire ogni emozione ogni paura, ogni sentimento. Ripensavo ai suoi capelli, ramati e morbidi e poi alla sua voce, capace di incantanarmi ogni volta.
Bevvì velocemente il caffè e poi vidi Annie scendere dalla scala estrena a chioccola, verso la cucina.

«Buongiorno!» esordí senza guardarmi.

«Giorno»

«Sei tornato molto tardi ieri sera..» sollevai gli occhi al cielo, non appena mi resi conto della sfilza di domande alle quali non ero riuscito a sfuggire.

«Sono stato da Jaime» risposi con disinvolutura.

«Mi ha telefonato Lily, dovremmo uscire con loro qualche volta»

E le altre domande accusatorie dove erano finite?

«Pensi sia una buona idea?» mi voltai per guardarla.

«Certo..»

«Se lo dici tu» mi rigiriai e presi in mano il giornale scrutando le notize più interessanti. Si fece l'ora, ed andai a preparami per il lavoro.

Vestito di tutto punto come al solito, indossando un completo bianco e nero e un paio di occhiali da sole, afferrai la mia ventiquattr'ore e guardai mia moglie.

«Vado in ufficio, ho parecchio lavoro da sbrigare» le sorrisi leggermente e lei fece lo stesso. Il mio autista era già fuori al cortile con il motore acceso.

«Buongiorno Signor Reed»

«Giorno Trav, allora mi faresti quella cosa che ti chi chiesto?» parlai con gentilezza, non amavo trattanere nessuno come uno vero e proprio dipendente tantomeno un vecchio e fidato amico come Travis.

«Si signore, è già tutto concordato» rispose fiero di se. Io gli feci il pollice in su, e poi partimmo per casa di Mia.

Mia's point of view

Quella mattina mi svegliai con un po d'amaro in bocca, anche se in realtà avevo soltanto timore di incontrare Chris dopo l'accaduto di sabato. Mi lavai e vestì infretta, indossai dei jeans neri un paio di scarpette dello stesso colore una t-shirt bianca, tirai i miei capelli con un paio di occhiali da sole. Non mi truccavo molto, per l'università non amavo mettermi in ghingheri bensì cercavo di riservare i vestiti e il trucco elaborato per le feste e le uscite fuori casa.

«Buongiorno!!» esclamai, una volta entrata in cucina dove Lil e mio fratello stavano finendo la loro colazione.

«Giorno tesoro, vuoi del succo di frutta?» annuì, dopo lo sguardo dolce che mi pose Lil. Senza dire altro bevvi il contenuto dal bicchiere in vetro.

«Sei silenziosa oggi, sorellina» mio fratello sorseggiava una tazza fumante di caffè.

«Sto bene. Sono solo un po..  seccata di vedere Chris tutto qui» ammisi.

TWENTY Where stories live. Discover now