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Michael's point of view

Il ristorante aveva un gran tocco di classe, tovaglie avorio e ballon di vetro, nell'aria danzava una musica soave e luce gialla soffusa. Attesi con ansia il mio cilente, osservando ogni minuto il rolex posto sul mio polso.

«Gradisce del vino signore?» chiese gentilmente il cameriere, annuì senza rispondere.

Mi guardai un po intorno e la figura di una donna mi saltò all'occhio: suoi capelli biondo scuro si intonavano perfettamente all' abito viola senza spalline, si sedette al tavolo con estrema lentezza ed ordinò un calice di vino, lo stesso. Sospirai all'immagine di Annie posta difronte a me, sperai con tutto me stesso che non mi avesse notato invece, i suoi occhi si schiantarono nei miei infine sorridendomi leggermente. Mi sforzai di fare lo stesso, ma quando si alzò per venire a sedersi al mio tavolo il corpo mi si irrigidì, a tal punto da percepire umide le mani.

«Ciao, come stai Mike?» la sua voce era fievole, quasi diversa dal solito.

«Bene, e tu come stai?»

«Vado avanti, insomma.. mia madre è venuta a mancare pochi giorni fa» calò lo sguardo, mortificato dalla notizia ingoiai il groppo in gola e tesi la mano verso la sua per poterla stringere forte nel disperato tentativo di darle un ben che minimo conforto.

«Mi dispiace io.. non lo sapevo»

«Tranquillo, nessun problema» sorrise amorevolemte ed io feci lo stesso.



Mia's point of view

«Ci vuole ancora molto?» impaeziente strofinavo le mani sulle cosce e battevo il piede destro sul tappetino dell'auto, Travis ridacchiava alla mia irrequietezza avevo il cuore in fribillazione ed in pre dall'emozione per la sorpresa che avrei fatto a Michael. Intravidi un negozio una pasticceria aperta, mi si illuminarono gli occhi.

«Puoi fermati un attimo qui Trav?» chiesi gentilmente, Michael amava pazzemente i cannoli siciliani così decisi di prendergliene un paio e per poterli gustare una volta arrivati a casa davanti ad una tazza di latte caldo.

«Certo» affermò l'autista.

Il profumo delizioso dei cannoli oltrepassava la carta dorata fino ad invadermi le narici compreso il retro dell'auto, contenta e fiera di dell'idea spretiosa avuta da Leticia, finalmente arrivammo all'entrata del ristorante in cui vi dall'esterno sembrava molto fine ed elefante. Guardai l'orario sullo schermo del cellulare, erano le dieci passate la cena di lì a poco sarebbe sicuramente finita. Ero uscita in soli pantaloni larghi di una tuta e un trench coat scuro, i capelli legati in una coda bassa e un filo di fare. L'idea era aspettare che Michael terminasse la sua cena di lavoro così da poter tornare a casa insieme e terminare con il suo dessert preferito. Scesi dall'auto in pre dall'emozione varcai l'entrata scorrevole e mi pietrificai all'immagine che avevo dinanzi: Michael teneva stretta la mano di Annie, erano seduti al tavolo insieme, lei aveva un vestito viola decisamente attillato e femminile Michael rideva e scherzava assieme a lei, percepì il cuore sfracellarsi in migliaia di pezzettini.

Michael non era ad un cena d'affari ma con la sua ex moglie.

In men che non si dica, senza accorgermene ero già fuori al ristorante gettai nella spazzatura più vicina i cannoli che affettuosamente avevo comprato e salì in auto. 

Ma come aveva potuto?

Gettare così al vento tutta la fatica che avevamo impiegato per arrivare fino a quel momento, per mettere a nudo i nostri sentimenti per poter ammettere a noi stessi di meritare qualcosa di meglio, qualcosa di così meraviglioso si era  immediatamente trasformato in un bel vortice vuoto. Mi sentì un idiota, per avergli creduto per aver pensato anche solo un attimo che un uomo di trentanove anni potesse affezzionarsi e provare dei sentimenti per  una ragazzina come me. Michael aveva deluso non soltanto le mie aspettative ma anche la persona che credevo di avere di fronte.

TWENTY Where stories live. Discover now