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Michael's point of view

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Michael's point of view

Schiusi gli occhi, la prima cosa che feci fu pensare. Pensare a quanto era accaduto la sera prima, quanto avessi sognato e atteso quel momento che quasi non mi parve reale. Avevo fatto l'amore con la piccola donna che aveva cambiato la mia vita. Non l'avevo mai fatto così prima mi resi conto che soltanto a trentanove anni avevo finalmente e davvero scoperto l'amore, quell'amore racchiuso in una dolce ventenne dai capelli ramati e gli occhi vispi colmi di vita. Ero felice, per la prima volta nella mia vita potevo finalmente dichiarare di essere felice. Mi sollevai su un gomito, osservai la giovane ancora immersa nel mondo dei sogni con il corpo nudo avvolto nelle coperte blu di cotone. Le scostai leggermente una ciocca dal viso, ancora non potevo crederci che di lì a breve l'avrei sposata. Mia moglie: suonava così bene nella mia mente sulle mie labbra scritto su i giornali e sulle riviste di gossip. La osservai per minuti interminabili, per attimo la mia mente mi portò a lei, vestita da sposa con quell'abito bianco e un mazzo di fiori fra le mani mentre sul volto le regnava un velo trasparente e sottile. L'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ed era giunta l'ora di dirglielo. Scesi di sotto dopo aver indossato la camicia che però non abbottonai, e i pantaloni. Mi preparai del caffè, per Mia versai del latte in una tazza e decisi fugacemente di uscire di casa per recarmi così nel bar più vicino che avrei trovato. Dopo ore ed ore recuperai finalmente il mio cellulare che esplodeva di messaggi e chiamate da parte di Lil, Jamie e i miei amici Bruce, Steph e Travis. Non ci feci molto caso, era ancora il nostro momento quello, semplicemente mi adoperai per ignorare la cosa e lanciai il cellulare nel cestino dell'immondizia più vicino.
Alla pasticciera comprai dei cornetti alla crema leggera e senza amarena - i suoi preferiti -  e dei cannoli siciliani per me. Alla commessa ero apparso decisamente confuso, ero rimasto davanti al bancone nella speranza di non aver lasciato a casa il portafogli il mio aspetto fece sorrider sottecchi la commessa avevo il viso ancora assonato e una camicia probabilmente abbottata non nel verso giusto. Non appena fui fuori dal bar scoppiai in un enorme risata e pensai a quanto quella dolce ragazzina mi aveva fatto cambiare. Avevo sistemato tutto nei minimi dettagli su quel tavolo della veranda, dovevo solo aspettare il suo risveglio. Tolsi via le scarpe e i calzini per poter godere della sensazione piacevole che dava la sabbia appena tiepida sotto i piedi. Mi avvicinai alla riva, quel venticello mi piacque più del solito intascai le mani e provai a pensare ad un solo minuto senza Mia. Non potevo assolutamente perderla o lasciarmela scappare, lei era l'unica certezza che avevo trovato nella vita. Al sol pensare che quasi un anno fa ero sposato con una donna che nemmeno avevo mai amato ma semplicemente mi era stata scelta dai miei genitori, quel giorno al matrimonio del mio migliore amico la vita mi aveva messo davanti un'altra opportunità per poter essere felice, Mia era la mia seconda occasione mi era stata regalata, donata ed io non dovevo sprecare neanche più un solo minuto senza di lei. Ero riuscito a dire la verità a me stesso, divorziato da mia moglie, perso il mio migliore amico e cambiato abitazione. Pensai a come fosse andata se non le avessi dato retta, se non avessi ascoltato il mio cuore anziché la testa. Non mi sono mai pentito delle scelte che ho fatto, perché ogni volta lei era lì pronta a sorridermi, e allora niente poteva competere con ciò.


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