Capitolo 34: Visioni dal passato

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Arriviamo da Quentin's mezz'ora dopo le otto, e Spartaco è un po' deluso dall'assenza del proprietario, Erik, il suo vecchio amico.
Un cameriere ci spiega che è partito per una settimana di pesca.
<<Il solito lupo di mare>> commenta Spartaco.
Ci accomodiamo a un tavolino situato all'esterno, con vista mare.
La serata è piacevole. Il gran caldo del pomeriggio ha lasciato spazio a una brezza leggera.
Ordiniamo tre bistecche ricoperte da una "montagna di patatine" –Spartaco dice proprio così- e birra per tutti.
<<Dunque ti piace la birra, eh?>> mi chiede, quando il cameriere ci porta i boccali. Sollevo la mia bionda e brindiamo.
<<Già. Rossa, soprattutto. E forte. Ma ho deciso di non farvi sfigurare.>>
Carletto e Spartaco si guardano e ridono.
<<Va bene, direi che è arrivato il momento di passare al motivo per cui siamo qui. Carletto?>>
L'ex cantante della cover band dei Nirvana annuisce con serietà.
<<D'accordo, d'accordo. Ho trovato qualcosa. Guardate.>>
Ha portato una cartellina con sé. La apre, e tira fuori un paio di volantini che hanno visto tempi migliori. Sono identici.
Somigliano a quello della fotografia che abbiamo recuperato a casa dell'ex commissario. Ma sono integri.
Il contenuto non è lo stesso, però. Il foglio della fotografia sponsorizzava soltanto la serata di sabato 20 giugno 2009. Questi, invece, riportano l'intera scaletta del tour estivo della band.
Scorriamo le varie date fino a raggiungere quella che ci interessa.
Il 20 giugno del 2009, la "Smell like teen spirit's band" si era esibita a Viareggio.
<<Viareggio>> dice Spartaco, continuando a fissare il volantino.
<<Già. Così pare>> ripete Carletto. <<Sarà stata una grande esibizione, ma come vi spiegavo, non ricordo quasi niente.>>
Lui annuisce, mentre io osservo le altre località del tour.
Avevano toccato l'Italia dal nord e fino a Roma, non più giù.
Prima di Viareggio, Forte dei Marmi. Prima di Forte, la Liguria. La Spezia, Rapallo, Recco. Poi, tornando ancora indietro nel tempo, il Piemonte.
E il tour era partito proprio da Torino.
Afferro il volantino, lo guardo, lo riguardo, me lo rigiro tra le mani. Poi lo getto sul tavolo e mi strofino gli occhi.
Quasi non mi rendo conto di ciò che sta per succedermi, ma poi le tempie iniziano a pulsare. Le mani a tremare.
Il respiro si fa più corto, più faticoso.
Chiudo gli occhi, lascio che il nero mi avvolga.

Vedo l'erba verde e curata di un piccolo giardino. È una grande città, una città che si prepara per una festa. Ci sono bambini e genitori, mano nella mano. Ragazzi in pantaloncini corti e ragazze in abiti succinti. Fa caldo. Dietro il giardino ben curato, si stagliano le mura di un castello.
Tutto intorno, una grande piazza.
Piazza Castello, leggo da qualche parte. Piazza Castello.
Le immagini iniziano a farsi più confuse, a sovrapporsi. Come un video mandato avanti in fretta su YouTube. Mi guardo intorno velocemente perché so che ho poco tempo a disposizione. Sento che la visione sta per svanire, ma ho bisogno di qualcosa in più. Di un dettaglio che mi permetta di collocarla nel tempo, oltre che nello spazio.
E il dettaglio arriva.
È un maxischermo montato proprio al centro della piazza. C'è un conto alla rovescia subito sotto un grande orologio.
Sono le venti e quarantacinque di sabato trenta maggio. Del 2009. Mancano quindici minuti all'inizio dell'evento.
Sotto il conto alla rovescia, leggo un messaggio scritto a grandi caratteri e illuminato a intermittenza:
Torino, diamo il benvenuto al Festival di musica indipendente che anticipa gli Mtv days. In apertura, gli Smell's like teeen spirit's –Nirvana Cover Band.
Tutto diventa ancora più confuso, ancora più veloce.
Mi giro verso il giardino, verso l'erba ben curata. Tra il prato e il castello c'è un muricciolo in pietra, non tanto alto, ma abbastanza perché le persone vi si possano sedere.
Vedo due ragazzi che mangiano un gelato. Altri due che si baciano. Una signora con un maltese. Un tizio sullo skate che le passa davanti.
E poi, una ragazza bellissima. Indossa una gonna bianca e una camicetta rossa. Lo stesso colore dei suoi capelli, lunghi e profumati.
Sì, riesco addirittura a sentirne il profumo.
La guardo, soltanto per una frazione di secondo. So che la visione si sta dissolvendo, ma il tempo che mi rimane mi permettere di riconoscerla.
È mia madre.
Le immagini adesso vanno avanti a velocità raddoppiata, poi triplicata, fino a divenire una massa indistinta di luci e ombre impossibili da decifrare.
Sto per tornare alla realtà, ma in un ultimo scampolo di chiarezza riesco a vedere che accanto a mia madre c'è qualcuno, qualcuno che è appena arrivato.
Le siede accanto.
Riconosco la sua t-shirt. Poi i suoi lineamenti. Con un ultimo sforzo, arrivo fino ai suoi occhi. Riconosco il vuoto che li pervade.
È il ragazzo con la maglietta dei Nirvana.

Quando riapro gli occhi, sono seduta fuori dal ristorante, sul marciapiede, e Spartaco mi è accanto.
Tiene un panno bagnato premuto contro la mia fronte e lo sposta sulle mie guance, lentamente.
<<Verdiana...>> sussurra, guardandomi.
<<Io...>>
<<Verdiana, come stai?>>
Non ricordo nulla di ciò che è accaduto dopo la visione, ma le immagini che si sono affacciate nella mia mente sono ben nitide.
Sollevo il viso verso Spartaco e scorgo anche Carletto a pochi passi da noi.
<<Mia madre... era a Torino con lui, Spartaco. Il 30 maggio del 2009 era con lui in Piazza Castello. Dove loro si sarebbero esibiti>> dico, indicando con un cenno del capo l'ex cantante della cover band.
<<Con lui chi, Verdiana?>>
Sposto lo sguardo a terra. Chiudo gli occhi per un istante. Li riapro.
<<Il ragazzo con la maglietta dei Nirvana.>>

Verdiana leggeva il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora