Capitolo 55: Caccia a un fantasma

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<<Lo conoscevi?>> le domanda Spartaco, riempiendo entrambi i calici con il Nebbiolo appena arrivato.
<<Soltanto di vista. Ricordo gli intervalli in cui lo vedevo a scuola, sempre appoggiato allo stesso termosifone, sempre vestito di scuro. Sai, con abiti... da punk, o da metallaro. Qualcosa del genere.>>
Socchiude le labbra e rimane immobile, guardando negli occhi l'investigatore.
<<Hai detto... aspetta, mi hai domandato se fossimo insieme a un ragazzo con la maglietta dei Nirvana...>>
Spartaco annuisce.
<<Beh, era il tipo che avrebbe potuto indossare un capo del genere. Ma la sera degli Mtv Days... non era con noi. Ne sono certa, perché altrimenti Lara me l'avrebbe presentato. E invece non l'ho mai conosciuto di persona.>>
<<Cosa ricordi della tragedia?>>
Clara si stinge nelle spalle.
<<Sono trascorsi quindici anni. All'epoca fece scalpore. Lui... non tornò più a scuola. Fu allora che io e Lara diventammo amiche.>>
<<Ti parlò mai del ragazzo?>>
<<Qualche volta, sì. Non spesso, in ogni caso. Disse che era... un tipo particolare. Molto introverso. Molto solo.>>
<<Lo vedesti ancora?>>
<<Sì. Certe volte... la aspettava fuori dalla scuola. Parecchio tempo dopo la morte dei genitori. Ma...>>
Esita. Guarda attraverso la vetrata. La strada adesso è buia, ma non meno popolata.
<<Era... immagino che fosse preso di lei.>>
Spartaco annuisce. Solleva il calice, fa girare il vino all'interno, lentamente. Osserva il rosso rubino del Nebbiolo che ondeggia. Ne respira il profumo intenso, fruttato. Beve un sorso riportando lo sguardo su Clara.
<<Fu Lara a dirtelo?>>
<<No. Lo pensai io. Ci fu un periodo in cui... la aspettava spesso, dopo le lezioni. Ma Lara non me ne parlò. Facevo qualche battuta, le prime volte... ma era come se non le cogliesse. Era ingenua. Andò avanti così fino alla fine del liceo.>>
<<E non ti raccontava niente? Del tempo che trascorrevano insieme?>>
<<No. Lo definiva "un vecchio amico". Diceva solo che la sua vita era un disastro, e non faticavo a crederle, con ciò che gli era capitato. Tutta la scuola sapeva chi fosse, ma soltanto Lara si faceva vedere con lui.>>
<<Che tipo era?>>
Clara esita. Osserva Spartaco attraverso il calice. Si stringe nelle spalle.
<<Era... Passava inosservato. Nonostante...>>
Spartaco la guarda cercando di decifrare l'espressione dei suoi occhi, senza riuscirvi.
<<Nonostante?>>
<<Nonostante fosse... un bel ragazzo.>>
<<Riesci a descrivermelo?>>
<<Portava i capelli lunghi. Aveva... labbra carnose. Il viso affilato...Era alto, magro.>>
Si blocca, solleva le mani.
<<Non lo so, non ricordo altro.>>
Spartaco annuisce, ma sente che la pista è interessante. Buona, pensa. Molto buona.
<<Ho bisogno del tuo telefono, Clara.>>
Lei lo guarda e solleva le sopracciglia.
<<Internet. In rete devono esserci notizie. Userei il mio, ma la batteria è andata. Ti spiace se do uno sguardo dal tuo? C'è anche qualcosa che vorrei mostrati.>>
<<No, figurati. Fai pure>> gli risponde, passandogli il cellulare dopo averlo sbloccato.
Spartaco la ringrazia e digita nel motore di ricerca le parole chiave sul caso.
Inserisce nella barra pochi termini: "omicidio suicidio Torino dicembre 2008".
Preme invio e subito compaiono una serie di titoli da diverse testate giornalistiche. Apre il primo, riportato da un noto quotidiano:

Orrore a Torino: padre di famiglia uccide la moglie e poi si suicida davanti agli occhi del figlio quindicenne.

Lo legge ad alta voce.

Una tragica vicenda ha macchiato di sangue il centro di Torino, durante la tarda mattinata di ieri.
M.R., operaio cinquantenne, ha ucciso a coltellate la moglie D.G., più giovane di quattro anni. Poi si è tolto la vita tagliandosi la gola con la stessa arma utilizzata per l'omicidio della donna, un coltello da cucina. Stando alle fonti, sembra che il terribile episodio abbia avuto luogo davanti agli occhi del figlio della coppia, T.R., appena quindicenne.
Il ragazzo è stato trasportato dai paramedici all'ospedale in stato di evidente shock.
Restano ignote le motivazioni alla radice del gesto, anche se –stando alle prime indiscrezioni- sembrerebbe che l'uomo soffrisse da tempo di una forma di depressione.

Spartaco rimane immobile per un lungo momento, a fissare lo schermo del telefono. Apre gli altri articoli, uno per uno, ma il nome dei genitori e del ragazzo non è mai riportato.
C'è sempre solo la sigla.
<<T. R.>> ripete sottovoce, guardando Clara. <<Ti dice qualcosa?>>
La donna solleva le spalle e scuote il capo.
<<No, mi dispiace. Come ti spiegavo, era Lara a frequentarlo. E durante gli ultimi anni, non credo si siano visti spesso. Non che io sappia, almeno. Comunque, non mi parlava mai di lui.>>
Esita, beve un altro sorso di vino e sente la testa più leggera. Osserva Spartaco, che sta ancora armeggiando con il suo telefono.
<<Pensi... pensi che... possa essere stato... lui? A uccidere Lara?>>
<<Non ne ho idea. Ma intendo scoprirlo. E mi hai appena fornito un ottimo spunto. Davvero. Sono in debito con te.>>
Annuisce. Osserva il calice, quasi vuoto.
<<Ho bevuto troppo. Credo... che dovrei andare, adesso.>>
<<Sì, anch'io. Ma c'è ancora una cosa che vorrei domandarti. Anzi, due.>>
<<Dimmi.>>
<<Il ragazzo che frequentava Lara... potrebbe per caso somigliare a questa persona?>>
Digita qualche parola, poi gira lo schermo del telefono verso di lei e le mostra l'identikit dell'uomo che Nadia ha fornito alla Polizia di Baia Azzurra dopo l'aggressione sulla spiaggia. Clara rimane immobile per un lungo momento ad osservare il volto disegnato. Beve l'ultimo sorso di vino senza staccare gli occhi dall'immagine, studiandola con attenzione. Non si rende conto che le dita hanno allentato la presa intorno al calice, e il bicchiere le cade, scivolando a terra, andando in frantumi.
<<È lui>> dice in un sussurro, ignorando i frammenti di vetro sparsi ovunque intorno ai propri piedi.
Spartaco annuisce.
<<Bene. E adesso l'ultima domanda.>>
Clara continua a fissare il ritratto, lo stupore negli occhi.
<<Che cosa?>> chiede, esitando.
<<Hai detto che tu e Lara frequentavate la stessa classe. Immagino che la scuola stampasse gli annuari al termine di ogni anno scolastico. È così?>>
La donna esita per qualche secondo.
<<Sì>> risponde infine. <<Ogni anno i professori ci consegnavano l'annuario.>>
<<Fantastico. E all'interno c'erano le foto di classe, giusto? Con i nomi degli studenti e tutto il resto.>>
<<Esatto.>>
L'investigatore annuisce. Finisce ciò che resta del vino, posa il calice e la guarda negli occhi. 
<<Dimmi che conservi ancora gli annuari, Clara.>>

Verdiana leggeva il futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora