Capitolo 19 - Trasgressione

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« C... cosa ci fai qui? »

« Come cosa ci faccio? »

Che cavolo dici Bry!

« No, scusa! È che mi hai spaventata. »

« Mi dispiace farti questo effetto! »

« Voglio dire... ti aspettavo tra tre ore! »

« Se vuoi torno più tardi! » esclamò divertito da quell'imbarazzata figura che non smetteva un attimo di torturare i capelli con le dita.

« No! Intendo... se puoi, rimani. »

Che cazzo Bry! Non ne fai una giusta!

La verità era che si era preparata così a lungo da studiarsi ogni possibile scenario, o quasi. Ma come recita la legge di Murfy, era quella piccola percentuale di incertezza che l'aveva spiazzata.

Ore ed ore di sogni ad occhi aperti buttate al vento. Film proiettati sul soffitto di camera visibili solo a lei ora gettati nel mucchio indistinto di tutti quelli mai realizzati sostituiti dalla più bella delle realtà. Lui era lì. In anticipo di ben tre ore.

Qualcosa vuol dire, no?

« Come mai sei qui anche tu? Intendo così presto! »

« Potrei farti la stessa domanda ma, scherzi a parte, è vero che avevamo detto di vederci alla stessa ora della volta scorsa, ma sono tornato poco fa dal Mitchgan e avevo bisogno di parlare con qualcuno. »

« C... con me? »

Smettila di essere sorpresa!

« Certo! Con chi altri sennò? »

« Non saprei... con la tua ragazza? »

« Beverly? Non sai di cosa parli! » rispose scuotendo la testa e sedendosi a terra con il viso rivolto verso il mare.

Bry lo imitò a debita distanza. Eppure Dio solo sa quanto avrebbe voluto avvicinarsi, sentire il suo braccio attorno alle spalle, il calore delle sue carezze, la morbidezza di quei chiari capelli castani che gli coprivano la fronte, il leggero attrito che quel filo di barba avrebbe suscitato sulla pelle.

Vicini, lontani. Aggettivi opposti ma che coesistevano in quella stanza.

« Qualcosa di Beverly so! » replicò Bry.

« No. Tu pensi sia una ragazza più forte di te perché spadroneggia a scuola, più carismatica perché fa tendenza. In realtà... »

Scosse ancora la testa. Qualcosa si faceva lentamente strada.

« Cosa? »

« È debole. È debole perché è la tua libertà che la spaventa. Ma... »

Ancora silenzi.

« Luke. Sai che nulla di ciò che diremo uscirà mai da questa stanza? »

« Vale anche per me. » rispose posando gli occhi su di lei.

Cavolo quant'è bello!

« A me non interessa Beverly. Tu di cosa hai paura? »

« Non capiresti. »

« Ah beh! Grazie! »

« Ma no! Non perché tu non sia intelligente! Solo perché se non la si vive, nessuno al mondo potrà mai capire la mia situazione! »

« Giuro che mi sforzerò! »

Scosse la testa. Come un toro cercava di liberarsi delle briglie che lo costringevano. Ma qualcosa affiorava.

« Sai che è strano? »

« Cosa? »

« Tutto questo. Voglio dire, siamo sempre stati vicini e lontani al contempo. Insomma... non ci siamo mai rivolti più di un cenno o uno sguardo ed ora sento di poterti confidare il casino che è la mia vita! »

« Ed è un male? »

« No! Affatto! Ma ammetterai che è strano! »

« In effetti sì! » rispose sorridendo. « Ma se proviamo entrambi la medesima sensazione, se abbiamo la stessa comune percezione forse vuol dire che così strano poi non è! »

« Non c'è nulla di comune in tutto ciò ma se ne sei sicura... »

« Sicurissima! »

« E va bene! » rispose inspirando profondamente. « Sai cos'è questo? »

Al suo pollice un anello in argento si colorava della luce del sole.

« Un anello? »

« Mi costrinsero a metterlo a sedici anni quando la mia relazione con Beverly era solo all'inizio. A pensarci bene sulle prime non è stata nemmeno una costrizione, mi piaceva anche. Ma devi sapere che nella nostra fede è normale ed, anche chi non porta al dito un oggetto del genere, è comunque legato alla sua fede. »

« Credo di non comprendere. »

« Te l'avevo detto. La nostra, anzi quella di mio padre, è un fede complicata per chi è all'esterno. I mormoni hanno una serie di regole che per un adolescente moderno sarebbero difficili da rispettare. »

« Tipo? »

« Tipo una marea! »

« Dimmene qualcuno! »

« Non bere alcolici o fumare, alcuni neppure tè o caffè, uscire solamente in gruppo, andare al seminario prima della scuola, non avere rapporti romantici prima dei sedici anni, non baciare in modo troppo passionale, sposarci al tempio con una persona di fede uguale alla nostra ed, infine, castità fino al matrimonio. » disse mostrando l'anello.

« Non pensavo... »

« Te l'avevo detto che la situazione era più complicata. »

« Ma se non ti stanno bene, non puoi cambiare fede? »

« Se ti sentisse mio padre probabilmente anche tu finiresti nei suoi comizi. »

« E se dovessi venire meno ad uno dei precetti? »

« Penso dipendi da quale. Per i primi basterebbe un pentimento sincero, per l'ultimo sarebbe un po' più complicato. Da quello non si può tornare indietro. »

Ora Bry comprendeva meglio i sermoni dello zio. Ma qualcosa aveva attirato la sua attenzione.

« Perdonami. Hai detto che non potete uscire se non in gruppo... »

« Sì. L'ho detto. »

« Quindi noi stiamo... »

« Esatto. »

« E tu... »

« Non potrei. Ma voglio. »

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora