Capitolo 63 - Anello

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Non ci fu tempo, si diceva.

Neanche in quel caso. Neanche un istante, un secondo per capire i propri sentimenti, per saggiare in profondità cosa quella frase volesse dire o cosa quegli occhi volessero narrare.

Solo gioia e quelle lacrime, che prima stillavano speranza, continuavano a farlo ma in maniera del tutto opposta. Perché quel sale che Bry piangeva, era lo stesso sale che dà sapore alla vita e che, a volte, brucia sulle ferite.

Era amore in definitiva ed era ciò che aveva davanti a sé. Era chi aveva davanti a sé in quella sera dove tutti pensavano, o speravano, di aver trovato l'amore. In realtà l'unica a saperlo con certezza era lei o meglio erano loro.

Due, finalmente. Niente famiglia, niente Beverly, niente mondo. Solo loro, opposti forse una volta. Una volta e mai più.

Così vicini da riuscirsi a toccare, così vicini da prendersi per mano e guardarli quegli occhi e ciò che il mondo diceva, ciò che il mondo pensava, il parcheggiatore che urlava, Beverly che usciva di corsa e si rendeva conto da sola della propria sconfitta, tutto si perse in quel momento, in uno sguardo, in un eterno attimo di infinita brevità chiamato anche amore.

Per un istante la felicità li avvolse. Li strinse in un caldo abbraccio, ciò che loro occhi avevano già fatto da tempo, ciò che le loro labbra avevano tentato. Ora tutto ciò era reale.

E la disubbidienza, per una volta, non fu un male.

Tutto accade per una ragione, dicono. Ragione, stupidità... a volte si fondono rimangono solo due anime e due mondi che, seppur distanti, seppur opposti, riconoscono di essere parte di un unico mondo e parte di un'unica anima.

Stringergli la mano. Dita tra le dita. I rumori affievolirsi nel calore di quell'abbraccio, sentire come se il suo sangue, grazie a quel tocco, iniziasse a scorrere nelle proprie vene. Infine accorgersi, incredibilmente, che lui c'era sempre stato. Era sempre stato lì, parte di lei in un modo o nell'altro. In un piccolo angolo di Brianna, Luke c'era già.

Un bacio. Non aveva bisogno di sapere altro. Solo sapere che era lo stesso per lui, solo sapere che finalmente era finita e che nessuna forza in questo dannato un mondo avrebbe potuto separarli.

Un bacio. Lungo, intenso, profondo. Sentire un atto fisico come espressione di qualcosa di più intimo, di più vero. Era solo quello: semplicemente arrivare alla stessa soluzione, allo stesso "perché".

« Andiamocene da qui. »

La prese per mano ed aprì la porta del pickup, indifferente alle urla di Beverly. Mise in moto, come se quello fosse stato per lui un dejavù, qualcosa di già visto, provato e riprovato nella sua mente.

E non servivano parole.

A cosa servono le parole quando basta guardarsi? Niente, ecco la risposta.

Che poi il silenzio non è mai davvero silenzio. Il loro era coperto dai pensieri, dai battiti nei loro cuori, dalle paure perché, ciò che stava per accadere, entrambi lo sapevano, entrambi lo avevano sognato, entrambi lo avevano sperato fino alla fine. Ma il timore della novità è sempre stato parte integrante della novità stessa e sicuramente lo era per loro due.

Ancora lacrime, un pianto silenzioso ripensando a tutto ciò che era accaduto, ripensando al destino, fortuna, Dio o comunque lo si voglia chiamare che li aveva portati lì.

Loro due, il silenzio e le lacrime. Altre ancora quando guardò il polso di Luke posato sul volante mentre rapidamente il pick-up ritornava verso Dennis Port. Quel polso a cui un piccolo braccialetto di cuoio era avvolto. Era cuoio nero, usurato sui bordi, una piccola cinghia lo teneva chiuso, anch'essa consumata ed annerita dall'uso. Un ricordo ed il segno che lo aveva indossato, che lo aveva strofinato tra le mani, magari la sera, la notte guardando il soffitto di camera sua, ripensando ai momenti in cui erano riusciti a stare insieme, liberi da pregiudizi e dalle faide che il loro amore avrebbe solo incendiato.

Ma non importava. Sapeva che per Luke lei era sempre stata un punto fermo nonostante la vicina lontananza, l'invisibilità, nonostante Beverly, nonostante tutti, loro non erano poi così distanti.

Un semplice braccialetto, un semplice regalo, un semplice anello.

Il pick-up si fermò lì dove Brianna aveva immaginato fosse diretto. Scesero dalla macchina. La luna si sorreggeva sul tetto del faro. Forse indicava la strada. Sotto di loro, l'oceano era in subbuglio. Fuori come dentro.

« Brianna... non dobbiamo fare nulla che tu non voglia fare. »

« Voglio... »

« Non hai idea, Bry. Non puoi neppure immaginare. »

« Non c'è bisogno di parole vero? »

« No, hai ragione. Tra noi non c'è mai stato bisogno di tante parole, come quelle volte in cui ci guardavamo tra i corridoi. »

Imbarazzo. Forse un pizzico di malinconia perché tutto ciò sarebbe potuto accedere tempo prima.

« Hai visto? » chiese toccando il braccialetto al suo polso. « Te lo ricordi? »

« Non potrei mai dimenticarmelo » rispose Brianna scostandosi la manica destra e mostrando il proprio regalo.

Un silenzio rumoroso quello. Un silenzio che urlava: "Facciamolo... anche se ho paura una paura fottuta di farlo". Onde e imbarazzo. Rumore e silenzio. Ma qualcuno, alla fine, deve anche parlare.

« Luke... come facciamo? La tua religione, Beverly... il tuo anello. »

« Nulla è difficile quando si ama. E poi te l'ho già detto... » si interruppe sfidandosi l'anello dal dito e gettandolo nell'oceano. « Mai, se non con te! »

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Finalmente. Si sarebbe potuto intitolare anche così. Ora cosa accadrà? Via alle ipotesi.

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora