Capitolo 23 - Abbraccio

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Cerchi.

Concentrici. Figli uno dell'altro. Ancora ed ancora. Come collane dei precedenti.

Ma non era la pioggia. Non era l'oceano.

La gola chiusa, un nodo che le impediva il respiro. Erano le lacrime a cadere nella pozzanghera.

L'impossibilità di vedere, l'incapacità di pensare. Guardarsi attorno. Osservare il via vai di gente. Non si fermava. Qualche occhiata, qualche sorriso divertito. Sarebbe bastato un gesto. Una mano tesa. La sua.

Ciò che non sarebbe avvenuto.

A testa bassa se ne era andato. Il coraggio lì, a terra, lì dove il suo sguardo lo aveva diretto. Pochi passi, in numero necessario per sparire oltre il portone di ingresso.

Non un cenno, un parola. Occhi lontani che parlavano di incapacità di agire.

Perché? Perché in fondo non c'è stato nulla tra noi? Ma io credevo...

Eppure lui aveva fatto intendere che, nonostante le difficoltà, nonostante i precetti della sua religione, nonostante il padre, lui avrebbe rischiato tutto per quegli incontri, per quelle parole che incredibilmente facevano scorrere più veloce il tempo.

Perché allora? Perché sempre a me? Perché sono cosi stupida da illudermi?

« Bry! »

Luke?

« Bry! Che diavolo ti è successo? Perché non mi hai aspettato? Vieni tirati su! »

« Toby... »

« Tieni, prendi un fazzoletto! »

« Toby... »

« Sì, sono io. »

Un abbraccio. Spontaneo, vero, non chiesto, incredibilmente voluto. Era caldo e familiare. Bry si affidò alla sua spalla.

« Breanna... » le sussurò.

Il suo nome. Quella voce gentile. Ricordi lontani di una Bry autentica.

Ma la verità era una. Per quanto la odiasse era l'unica spiegazione possibile.

Non è cambiato nulla.

Dalla paura per uno sguardo rubato fino agli occhi compassionevoli di Luke passando per i soprusi di Beverly, o chi per lei.

Nonostante i loro incontri, nonostante ciò che sembrava esserci stato, loro non avrebbero potuto comunque parlarsi, salutarsi o anche solo guardarsi. Beverly spadroneggiava ed anche i muri avevano orecchie.

E anche bocche.

Qualcuno aveva parlato. Ma per quanto Bry si sforzasse di ricordare, nessuno l'aveva incontrata ne prima ne dopo gli incontri che si erano susseguiti al faro.

Eppure qualcuno sapeva, qualcuno cercava di ostacolarli. Ma per il momento Luke ci riusciva benissimo anche da solo.

Quello sguardo rassegnato...

Quello era la misura della sua pochezza, della sua codardia o, come minimo, del poco interesse che nutriva nei confronti di Bry.

Quindi cosa rimane da fare?

La risposta continuava ad essere solo una: mai innamorarsi.

« Stai bene? » chiese Toby scostandosi da quel lungo abbraccio che tanti pensieri e risposte aveva regalato.

Bry non rispose. Si limitò ad annuire silenziosa e ricevere i libri raccolti.

« Ho provato ad asciugarli. Peccato, erano nuovi. Neanche mai sfogliati! » esclamò ironico strappandole un sorriso.

« Scemo... »

« Si può sapere cosa volevano quelle? »

« Qualcuno ha messo in giro delle voci su me e Luke... »

« Capito. L'ho sempre detto che quello... »

« Ti prego! No! Non mi ripetere quanto sia sbagliato. »

« Ma devo perché ti voglio bene! Guarda come ti sta riducendo! »

« Grazie. Ora vado in classe. Ci vediamo a pranzo! »

« Bry... »

Un ultimo sguardo a quella pozzanghera.

Forse sono tutte le mie lacrime raccolte in un unico posto.

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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