Capitolo 69 - Ricordo

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Ricordo il giorno in cui Brianna è uscita dalla mia vita.

Ricordo tutto: le lacrime, i sorrisi accennati di noi che solo la compassionee il senso di colpa poteva smuovere, le corse fuori da quell'ospedale.

Mio padre... suo padre.

I passi pesanti di una vita lasciata in quella stanza del policlinico.Noi che tentiamo, lei che si allontana.

Era una notte fredda quella nonostante il periodo e lei una brava ragazzanonostante noi. Ripensandoci, la migliore di quella parte di mondoche chiamavamo casa.

Brianna... chissà che fine ha fatto. Era dolce e gentile, proprio come nessunodi noi.

Gli esami, qualche maldestro tentativo di farla restare, poi se ne andò lasciando dietro di sé una scia di rimpianti e biasimo per ciò che era stato, per ciò che aveva superato, per ciò che aveva abbandonato in quella stanza.

Odio ammetterlo ma... sì, gran parte della mia scelta è stata dettata dalla sua di scelta. È stata una spinta, una delle tante, seconda solo alla consapevolezza che tutti sapevano, che mio padre era finito, che lo scandalo si era allargato a macchia d'olio coinvolgendo tutti, nessuno escluso.

L'ultimo regalo di Bry.

Ed ora ricordo anche quando sono andata via. Quando la rabbia era scemata, quando la ragione metteva di fronte alle proprie colpe, quando ho deciso di lasciare. Così, quasi in contemporanea. Lasciammo che la nostre vite si separarono per sempre. Non rimase più nessuno, nessuno per cui valga la pena.

Solo lui, a combattere un male che mi aveva detto di voler combattere dasolo. Lo aveva detto davvero a tutti ma io sapevo, nessuno più di mepoteva sapere chi era la persona che più voleva accanto.

Ma l'esperienza, si sa, arriva solo con l'età e, giorno dopo giorno, misto convincendo che oggi farei una scelta diversa. Forse non seguirei l'esempio di Breanna, probabilmente non crederei alle parole di Luke, non avrei potuto combattere al posto suo ma al suo fianco sì e magari, lui, non avrebbe allontanato tutti.

Mi odio e continuerò sempre ad odiare ammettere che lei aveva ragione. Ma so che ne aveva da vendere, dalle prime parole alle ultime lacrime.

Il suo combattere strenuamente giorno per giorno ne era stata una prova, perché alla fine la sua voce si era alzata più in alto degli altri, di tutti.

Aveva solo bisogno di vivere e di amare.

L'ho capito troppo tardi. L'ho capito solo oggi che è troppo tardi per fare qualsiasi cosa e per inerzia mi muovo. Mi sento su un autobus che frena di colpo. Tento di assicurarmi come posso alle cose e alle persone, ma l'inerzia è più forte di me. Mi trascina via sento, le mie gambe scivolare in questo corridoio come se fosse in discesa. Le vecchie abitudini lo hanno inclinato verso la porta.

Sono costretta ad uscire, a varcare quella soglia e cercare un nuovo protagonista per il mio articolo.

Io... io non ne posso più. Quello che vorrei dire non posso dirlo, quello che vorrei fare non posso farlo. E vorrei aggrapparmi per evitare di cadere, ma continuo a muovermi perché ormai quel autobus ha preso troppa velocità e, diciamocelo, l'autista non è mai stato troppo attento.

Rimpiango Brianna, la sua bicicletta, il suo essere un po' sognatrice, sempre ottimista, a tratti irritante quel suo credere negli altri e nel futuro.

Ma è ciò che la distingueva ed è ciò che dovrei ritrovare.

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Mi scuso per il ritardo. Ma eccoci - 6 dalla fine. Non restano che le spiegazioni? O forse ci aspetta ancora qualcosa? Nel ricordo di Beverly c'è qualche pennellata degli avvenimenti dopo l'ultimo addio tra Bry e Luke. E ora? Lei sembra cambiata ma ancora costretta in una vita che non le appartiene. Ma sarà davvero così? Chiedo ancora perdono per il ritardo. 

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Come Mondi Opposti | Prima StesuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora